none_o


L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . quanto ad essere informato, sicuramente lo sono .....
Lei non è "abbastanzina informato" si informi chi .....
. . . è che Macron vuole Lagarde a capo della commissione .....
"250 giorni dall’apertura del Giubileo 2025: le .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
FINALMENTE DOMENICA! RESTIAMO UMANI
di Ovidio Della Croce
“Domani nella lotta pensa a me”.
Un ricordo di Vittorio Arrigoni

17/4/2011 - 11:28

Stamattina, accanto al titolo di questa rubrica, ho scritto le parole con cui Vittorio Arrigoni finiva i suoi articoli sul manifesto
 
In questi giorni, appena sveglio, ho fatto un minuto di silenzio per ricordare Vittorio Arrigoni detto anche Vik Utopia, giovane pacifista “umano troppo umano” che lavorava con e per la gente di Gaza, ammazzato da un gruppo di fanatici estremisti islamici appartenenti alla categoria dell’homo demens. Nel minuto di silenzio ho cercato di togliermi dalla mente qualsiasi pensiero, però spuntava questa frase: “Domani nella lotta pensa a me”. Pareva che me la sussurrasse Vik Utopia, in realtà si trova nel quinto atto del Riccardo III di Shakespeare. E poi ho ripensato a una parabola della teologa Adriana Zarri in riferimento alla Pasqua: “L’ultima parola non è la morte, ma la Resurrezione. La Resurrezione non invia l’uomo in un al di là migliore, ma lo riconduce alla sua vita sulla terra dove egli fa esperienza della redenzione”.
 
Certi pomeriggi mi dispiace di essere un insegnante di sinistra additato come uno “che vuole inculcare principi che sono contrari a quelli dei genitori”, i quali dovrebbero “sottrarre i propri figli ai professori di sinistra” (messaggio del signor B. all’Associazione delle mamme). Ieri mattina, per esempio, ho accompagnato la mia classe a una mostra interattiva al Palazzo Ducale di Lucca. Titolo: “Di razza umana: strumenti per disimparare il razzismo”. Che si lega ad un’altra esposizione intitolata “Lungo la scia di un’elica”, che narra la storia dell’emigrazione italiana attraverso documenti, fotografie e ricostruzione di ambienti. Ho proposto queste esperienze agli studenti per approfondire lo studio sul libro delle grandi scoperte e degli imperi coloniali, dove si presenta anche il punto di vista dei vinti o degli emigranti, quindi in odore di rientrare in quei “testi politicamente orientati, finalizzati a plagiare le nuove generazioni”.
 
Provenendo dal Presidente del Consiglio, dal Ministro dell’Istruzione e da un membro della Commissione Cultura e Istruzione della Camera potete immaginare quanto effetto abbiano simili affermazioni su genitori e studenti. Il disastro scolastico generale, ahinoi, ha cifre e subisce attacchi così duri che è difficile resistere, nonostante la Costituzione, la cui attuazione “sarebbe diventato uno degli obiettivi dell’azione politica delle forze della sinistra e democratiche” (passaggio tratto da uno di quei libri indicati come colpevoli di indottrinamento per il quale il Ministro ha espresso preoccupazione “seria e reale”).
 
Per fortuna riesco ancora a rallegrarmi quando gli occhi degli studenti si illuminano di interesse per aver afferrato un concetto. Per fortuna nella scuola ci sono insegnanti che sanno trarre dagli allievi il buono che c’è dietro il loro disagio e che li spinge a reagire. Per fortuna ci sono insegnanti come Silvia Dai Pra’ che ha scritto “Quelli che però è lo stesso”, un diario di un anno scolastico che si conclude con la visita della classe a Montecitorio e con la domanda di un’allieva: “Prof., ma li pagano per fare questo?”.
 
Appunto: “Ma li pagano per dire questo?”. Personalmente non ho mai creduto che l’insegnamento consistesse nella tecnica di “inculcare” le mie idee nella testa degli allievi e così formarla. Penso semmai a una relazione di insegnamento che parta dal formare competenze e fornire l’impianto culturale critico in modo che ciascuno possa farsi idee proprie. E quando i miei studenti mi chiedono un’opinione ho sempre cura di precisare: “Questa è una mia idea, non sbagliate con la mia testa, cercate di vedere giusto con la vostra”.
 
Qualche giorno fa, per esempio, Roberto Castelli, ex Ministro alla Giustizia e Viceministro alle Infrastrutture, ha detto: “Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli. Almeno per ora”. Se un mio studente mi chiedesse un’opinione gli risponderei: “Ma lo pagano per dire questo?”. E poi scriverei una lettera al Ministro Gelmini per chiederle un’ispezione nei miei confronti per capire se ho usato in modo corretto la libertà di insegnamento, garantita dall’articolo 33 della Costituzione, o se invece ho violato la libertà di coscienza dei minorenni.
 
In certe mattine mi dispiace di non essere uno studente che, durante un laboratorio teatrale, cerca di esprimere i suoi sentimenti attraverso gesti spontanei e autentici. So bene cosa sarebbe necessario fare. Sarebbe necessario avanzare lentamente sul proscenio tutti insieme e, senza urlare, stringerci in “un abbraccio grande come il Mediterraneo che, separandoci, ci unisce”, ascoltare il vento che proviene da Gaza e prendere al volo le speranze che ci manda Vik Utopia. Restiamo umani. 

http://dailymotion.virgilio.it/video/xi92t3_vittorio-arrigoni-partigiano-intervista-di-repubblica_news



   

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

24/4/2011 - 18:58

AUTORE:
un caldo saluto

In migliaia a Bulciago, il paese di Vittorio Arrigoni, per il suo funerale. Prima di raggiungere il palazzetto dello sport dove si sono svolte le esequie, tutti hanno voluto fermarsi nella villa di via Papa Giovanni XXIII dove è stata allestita la camera ardente.

Bulciago è stato così invaso da decine di bandiere italiane, palestinesi e delle pace. Da Gaza è giunta anche una delegazione. Tanti i giovani giunti da tutta Italia portando foto di Vik o indossando magliette con la scritta "Vik - Restiamo Umani". Tra le corone sistemate davanti alla camera ardente una di fiori rossi, sul nastro la scritta in nero "Il Manifesto" e una copia del quotidiano dedicata a Vik. Come colonna sonora "Bella ciao".

Il Palazzetto dello sport si è riempito rapidamente e in molti sono rimasti nel prato circostante, in una giornata calda e soleggiata. La cerimonia funebre, celebrata dal parroco di Bulciago, don Roberto Crotta, ha avuto come co-celebratore anche il vescovo di Gerusalemme, monsignor Hilarion Capucci. "Per noi Vittorio è un martire, un eroe e un santo, come un vescovo che ha difeso il suo gregge e il suo gregge era il popolo palestinese", ha detto l'arivescovo emerito di Gerusalemme a conclusione del rito religioso. “Porto il cordoglio del presidente palestinese - ha aggiunto - In questo momento in Palestina per Vittorio si stanno celebrando due messe solenni".

Dopo il rito religioso è cominciato il ricordo laico di amici e compagni di lotta di Vik Utopia. Per le esequie sono arrivate a Bulciago centinaia di persone anche dall'estero. Sono giunti in delegazioni e a gruppi portando bandiere (ma nel palazzetto dello sport dove si sono svolti i funerali i genitori hanno voluto solo quella della pace) e avvolti in kefiah. Occhi lucidi e alzando le due dita in segno della V di Vittorio hanno accolto con applausi l'arrivo del feretro al palazzetto.

Ad aprire il corteo funebre una quindicina di sindaci della zona (la mamma di Vittorio, Egidia Beretta, è primo cittadino di Bulciago), quindi i familiari e gli amici.

20/4/2011 - 21:24

AUTORE:
bea

Se faziosità significa stare dalla parte dei più deboli....ben venga !!!!
Impariamo tutti ad essere più faziosi se serve a proteggere chi ha più bisogno d'aiuto.

20/4/2011 - 14:09

AUTORE:
gabriele

a te e al tuo scrivere "leggero" e poi al tuo "picchiar duro",
delicato e vero.
buon futuro.

18/4/2011 - 21:55

AUTORE:
Ovidio Della Croce

A Giacomo Mannocci adesso mando questo messaggio: in parte hai ragione, ti preferisco ragionatore e non guastatore, grazie.

18/4/2011 - 19:45

AUTORE:
roberto

la polemica sui libri di testo e i prof di sinistra che plagiano i poveri studenti non è il centro del problema, perché i ragazzi si formano un'idea di storia soprattutto attraverso tv e immagini e la scuola è inadeguata per reggere questa sfida... il vero problema è che la scuola è sotto attacco perché inclusiva ed è la centrale più importante di formazione multiculturale

18/4/2011 - 18:52

AUTORE:
nico

la tua rubrica mi piace perché è chiara e varia, vabbè che ogni tanto ci picchi duro... ma la vita è dura... però alle passioni è bene accompagnare un po' di ironia e leggerezza, per questo aspetto finalmente domenica! Ma sei troppo lungo!

18/4/2011 - 10:01

AUTORE:
Graziano Pardini

Per avere ricordato una persona morta per portare LA PACE,dispiace che questa volta nell'ambienti di lavoro nessuno specialmente a sinistra abbia voluto dedicare un solo minuto di meditazione in memoria di Vittorio Arrigoni!!!

18/4/2011 - 8:49

AUTORE:
Giacomo Mannocci

Caro Ovidio,
non voglio entrare nel merito del Tuo intervento odierno, ma in amicizia e con profondo rispetto, Ti dico che rimpiango le tue prime "Finalmente domenica" dove non parlavi solo e soltanto di politica. Ho sempre apprezzato la Tua grande onestà intellettuale, la passione con cui fai politica, la tenacia che metti nelle Tue battaglie. Tuttavia in amicizia non posso condivedere il taglio che stai dando a questa rubrica, che diventa il bollettino solo di una parte politica dei lettori. Non intervengo più perchè sembra di fare il "guastatore" o in termini meno nobili il "rompi....ni". Sarebbe magari interessante una rubrica Visto da Destra e Visto da sinistra. In ogni caso ricordati che i Tuoi lettori (e i Tuoi ammiratori) non stanno solo a sinistra. Non è un caso che sono diminuiti i commenti alla Tua rubrica ultimamente. Con rinnovata e - credimi - sincera amicizia e senza polemica.

18/4/2011 - 6:43

AUTORE:
laura

Non ho intenzione di stare ad ascoltare un vecchio sporcaccione quando mi dice che io, essendo di sinistra, inculco valori sbagliati ai miei allievi per quanto riguarda la famiglia.
Non ho intenzione di stare ad ascoltare un branco di ignoranti leghisti, dalla memoria molto corta, che non si ricordano che eravamo noi i migranti non molti anni fa e ora vogliono respingere i barconi a fucilate.
Non ho intenzione di stare ad ascoltare una ministra di nessuna competenza quando dice che gli insegnanti di sostegno sono in sovrannumero, ma ci sono bambini con falsi certificati che ne usufruiscono illegalmente.
Non ho intenzione di stare ad ascoltare il silenzio assordante della chiesa che invece di aprire le porte per accogliere chi è in difficoltà continua a vivere blindata nello sfarzo dei suoi palazzi (con le poche eccezioni di alcuni preti coraggiosi).
Adesso basta! La misura è colma! Sono davvero furente! E a certa gente va solo bene che io sia una persona pacifica, disposta a lottare nella legalità con tutti i mezzi possibili. Ma questo clima rancido è molto pericoloso per gli animi inquieti. Sarà il caso che chi è al governo si dia una bella regolata, prima che succeda qualcosa di grave, di cui poi, ovviamente, nessuno sarà responsabile.