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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
I RACCONTI DI: Bruno della Baldinacca per la Ludoteca "Lanterna Magica" (prima e seconda puntata)
Dalla serie: come andava Bruno a scuola? Forse in bici?
..e andava a lavorare? e perchè?

20/10/2011 - 17:29


Le prime due foto ritraggono il podere e Casa Baldinacca; una delle tante  case coloniche della grande Fattoria Salviati;

la terza foto; uno dei venti abitanti di quella casa  negli anni fra il 1947 al 1953 cio è io. Bruno della Baldinacca; detto anche Bugatti, Bughere, Maunvorpiove: alias Bruno Baglini.

 Mi domanda la sig.na Alessia: Come ci andava Bruno a scuola? Forse in bici?

Se non pioveva e tirava vento forte si! altrimenti partivo mpopò prima dalla Baldinacca e facevo tutto il Viale Isabella scarpa scarpa; cioè a piedi, però sempre con la bici e ombrello d'incerato a portata di  mano ed in caso di "solicchio" cioè, "piove um piove"  via!!! ritto sui pedali e via.

Alle volte trovavo un passaggio e quando trovavo Mario di Batone che con la cavalla andava alla fattoria, era una festa, montavo su, biciretta e tutto e se poi Mario mi faceva guidare la cavalla, per me di sette anni mi pareva d'eser Sciumache con la testarossa della Ferari (Ferari con una ere sola non è uno sballio, noi milliarinesi si parla 'osì quarche vorta)

 Poi..Alessia, Francesca, Lisa Maria, Juri e Ana; chiedono a Bruno della Baldinacca se prima di andare in prima elementare già "lavoricchiava" nel podere e nella stalla e.. se  nella casa di Bruno al podere, c'era la luce, l'acqua ed il gabinetto 'ncasa ma..si è fatto tardi; vado a cuocere rostinciana e caldarroste nel mio forno a legna e..
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   Bruno andava a lavorare? E perché?
 
…perché era bello saper fare qualche lavoretto.

 

 Vedevo mio fratello più grande che mungeva la mucca la mattina presto, poi faceva bollire il latte nella caldana, arrostiva una bella fetta di pane, un cucchiaio di zucchero bello pieno e via!  mentre io a sette anni l’unica cosa che sapevo fare era mettere lo zucchero e basta
.. ma.. una mattina che il mi babbo Giulio e Giordano mio fratello erano partiti presto presto per consegnare un carro di foglie di tabacco alla tabaccaia di Migliarino, non munsero la mucca ed io non volevo far colazione con il caffè d’orzo mescolato con il surrogato “della Vecchina” e per la prima volta fui produttore e consumatore in proprio del latte delle mie mucche, ne munsi un tegamino pieno e..  mi bagnai anche i piedi di latte mentre mungevo tutto trepidante, ma ero contentissimo di quella sfida vinta, stavo diventando grande e da quel giorno diventai autonomo nel prepararmi la colazione prima di andare a scuola.

 

Da sette a dieci anni tutti i giorni imparavo a fare un lavoretto nuovo nel podere e nella stalla.
A noi piccoli contadini ci veniva affidato in proprio piccoli animali da cortile e cioè: due coniglie, una coppia di piccioni ed i porcellini d’india, dalla loro vendita a Rico e alla Corinna, i soldini finivano nel nostro maialino di coccio per le piccole spese e per le giostre la seconda Domenica di Maggio.
 
Ad undici anni, “finiti gli studi dalle suore” cominciai a lavorare sempre più come un uomo grande.
La propria autonomia nel podere la raggiunsi a quattordici anni ma…
..voglio raccontare ad Juri ed Ana (che me lo chiedono) di quando vidi accendersi per la prima volta una  lampadina elettrica in Casa Balbinacca; non puzzava di canfrino (petrolio) non la spengeva il vento o soffiandoci come per le candele, una magia insomma.
Feci tic-tac con l’interruttore una ventina di volte: acceso-spento-buio-luce, obbediva sempre e poi.. tre anni  dopo invece della sola lampadina ad accendersi fu anche la radio, poi..in seguito la televisione, ma quella era già qualche anno che la vedevo dalla Odetta al Circolo Acli a Migliarino ma averla in casa e vedere Claudio Villa con Nilla Pizzi a San Remo presentati dal giovane Pippo Baudo; eh si, quell’anno di Febbraio mentre fuori pioveva sodo ed io li, nel “canto del foo, col rgatto ‘ncollo, mi scaldavo e godevo come un papero.
 
Fine della puntata; ci sentiremo prossimamente online su questo schermo.
Bruno della Baldinacca.

 

 

 

 

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Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

21/10/2011 - 12:14

AUTORE:
Ultimo

........... anche sapere se Bruno della Baldinacca prima di sposassi era giovanotto!