Se la guerra si dovesse decidere in televisione probabilmente sarebbe una guerra infinita, stante le diverse e spesso divergenti opinioni. Su tutto, sulle cause, le strategie, le soluzioni. Ma ogni opinione è di per sé, per definizione, rispettabile, se non presa per interesse personale o strategia politica. Ognuno ha il diritto costituzionale di esprimere la sua evitando sempre di offendere gli altri.
Quando la poesia chiama bisogna rispondere.
(di Nadia Chiaverini)
Credo che nascondere o modificare il proprio corpo che invecchia, faccia parte di un agire - imparato - che non vuole farci accedere con agio alla saggezza dell'invecchiamento.
Quando ero bambina aspettavo con entusiasmo la seconda domenica di maggio perché era la festa della mamma e coincideva con quella del paese di Migliarino dove vivevo con la mia famiglia.
“I bambini ci guardano” è un film del 1943 diretto da Vittorio De Sica e tratto dal romanzo “Pricò” di Cesare Viola.
Il mulino di Avane, la piazza Garibaldi di Vecchiano ed altre vie dello stesso paese, in piena guerra, nel 1943, furono luoghi ripresi dalle telecamere del grande regista.
All’epoca, per girare la sequenza che vi riproponiamo, furono “reclutati” bambini della zona e quindi quelli che oggi possiamo vedere nel filmato erano bambini nostrani, bambini dei nostri paesi, di Vecchiano, Avane, Pontasserchio….
Ma chi sono?Qualcuno si riconosce?
Qualcuno riconosce il proprio papà da bambino? Il nonno, lo zio, l’amico, il vicino…..
Qualcuno ha forse una volta sentito raccontare di questo evento?
Oppure si ricorda quei giorni in cui le telecamere riprendevano i nostri luoghi?
Aiutiamoci a ricordare un pezzo della nostra storia.
Chi ricorda o chi sa per sentito dire lo racconti…....