L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Di Bruno della Baldinacca
Invece di sta’ a fa’ a nasate cor rgatto, quando fai le mattie, impara a fa’ quarcheccosa!
Ecco, mamma Placida cercava sempre l’utilità su quello che io facevo.
Ed aveva ragione.
Andare a mazzacchera per esempio era il gioco più bello in assoluto. Certo, era un gioco/divertimento per grandi e per farmi portare la sera a buio con loro, prima dovevo fare un paio di belle mazzacchere a quel pillaccherone di mio cugino Renzo.
Lui era un gran maestro di tutte le arti ma pretendeva questi piccoli servigi, altrimenti; nisba! mi lasciava a casa e giocare a tappini o con le figurine a “ciccipolla”con Sergio del Cinacchi.
Ora quando siamo a tavola si guarda fissi la televisione ma..vuoi mettere tirare un pezzettino di pane per vedere se lo chiappava prima l’anatra, la gallina o il gatto che mi stava sempre a strusciar le gambe quel ruffiano.
A vivere in una fattoria si ha il vantaggio d’imparare il linguaggio segreto degli animali e nascere poveri è un'altro bel vantaggio, aver fame di tutto ci stimola a possedere sempre qualcosa di utile per crescere.
Tutti gli animali da cortile capivano il nostro linguaggio fuori che i micci; gli dicevi vai! e loro sie!! feeeermi e duri come i micci proprio, le vacche invece capivano anche il dialetto.
Il gatto “zipone ed il merlo “cecco” erano i miei amici più fidi.
Cecco, con un “chiamo” era subito li sulla mia spalla e zipone; l’infingardo appena vedeva un carro agricolo andar per i campi, saltava su e dormiva viaggiando.
Poi mentre lo zio Primetto riempiva il carro d’erba per il bestiame, io e zipone s’andava a caccia di sottellere e ramarri poi si facevano anche scambi di cacciagione; io davo a zipone un topo o un talponcino e lui mi cedeva passerotti e merli (non era capace a spennarli).
Nel /56 “l’anno del freddo”, il ghiaccio nei fossi era così spesso che era uno spasso andarci in bicicletta, si facevano certe scivolate in frenata anche di cinquanta metri. Nel /63 ghiacciò anche il Lago di Massaciuccoli ed il Serchio ma..ero troppo grande per far le mattie e…
…e ho finito il foglio: alla prossima Bruno della Baldinacca