Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Rifondazione Comunista: Ikea a Pisa? L’affare non lo fa la città, ma la multinazionale e chi le vende i terreniRifondazione Comunista non si unisce al coro degli entusiasti per l’arrivo di Ikea a Pisa.
Innanzitutto, perché crediamo in una politica non asservita ai privati e alle imprese, ma espressione della cittadinanza e del bene pubblico, capace di far valere la sua autonomia rispetto alle logiche del profitto, luogo di discussione collettiva sul futuro della città e su come uscire dalla crisi.Le modalità dell’arrivo di Ikea a Pisa dimostrano che pianificazione e partecipazione nel governo del territorio non interessano alla giunta Filippeschi: evidentemente, era troppo difficile rinunciare ad un grande spot elettorale, a costo zero salvo che per la collettività.
Così, dopo che la multinazionale ha rifiutato l’area proposta dal Comune di Vecchiano, il sindaco di Pisa ha bruciato sul tempo gli altri Comuni della provincia spalancando le porte al nuovo megastore del mobile, facendo carta straccia del piano strutturale d’aera.
Ha sostenuto le iniziative del Presidente della società privata Sviluppo Navicelli S.p.a. nonché Presidente regionale di Confcommercio, Stefano Bottai, per far insediare Ikea su un terreno di proprietà della suddetta società. Ha promesso l’approvazione a tempo di record di una variante di destinazione d’uso dell'area. Infine, ha assicurato che il Comune si farà carico dell’adeguamento delle infrastrutture per la mobilità.L’arrivo di Ikea a Pisa ci sembra un affare per la multinazionale, e per chi le vende i terreni, ma non per la città. La natura dell’operazione, oltre che elettoralistica, è soprattutto speculativa.
Per questo abbiamo chiesto agli uffici comunali accesso ad alcuni documenti relativi alla compravendita del terreno, documenti da cui risultano due cose rilevanti: che nel 2006 il Comune di Pisa ha venduto l’area alla Sviluppo Navicelli S.p.a. al prezzo assai favorevole di 50 euro al metro quadro, nel quadro di progetti per lo sviluppo della cantieristica; e che fino ad oggi, a distanza di cinque anni, il Comune non ha ancora ottenuto dalla società il pagamento dovuto. Ci troviamo dunque nella paradossale situazione per cui la Sviluppo Navicelli S.p.a. si appresta a vendere un terreno di cui non è ancora entrata in pieno possesso, pagando al Comune di Pisa il dovuto, e lo stesso Comune si affretta ad approvare una variante di destinazione d’uso del terreno che ne accrescerà notevolmente il valore, consentendo alla Sviluppo Navicelli S.p.a. una consistente operazione speculativa.
È così che l’amministrazione cura gli interessi della città, specialmente nell’imminenza di un bilancio comunale “lacrime e sangue” a causa dei tagli contenuti nelle manovre finanziarie del governo?Proprio in una fase di profonda crisi del sistema economico, come quella che stiamo vivendo, un’amministrazione seria avrebbe dovuto avviare una discussione pubblica su Ikea, valutando tre questioni cruciali – la quantità e la qualità dei posti di lavoro “creati” dal nuovo punto vendita, gli effetti sulla viabilità, l’impatto ambientale in termini di cementificazione e di inquinamento – e affrontando apertamente il tema del modello sociale ed economico della Pisa del futuro. Invece l’amministrazione dà tutto per deciso, e finge di non conoscere ciò che da tempo si sa sulle strategie aziendali di Ikea.L’amministrazione promette occupazione senza considerare il bilancio complessivo dei posti di lavoro nell’area vasta, in cui operano diversi mobilifici e negozi del settore.
Promette un’interazione proficua con la produzione locale, dimenticando che Ikea fonda la convenienza dei suoi prodotti sulla manodopera a basso costo dei paesi del Sud del mondo e non ha interesse a costruire filiere corte locali. Promette un’occupazione di qualità quando sa bene che Ikea Italia, nei primi anni di apertura, offre solo il 25% di part-time a tempo indeterminato, mentre il resto è costituito da contratti precari che solo in base all’andamento economico vengono trasformati in posti più stabili. Pensa di risolvere il problema della mobilità di un area già congestionata e con aumenti ulteriori di traffico già previsti, come l’Aurelia in zona Saint Gobain, con qualche rotatoria e con i mezzi pubblici. E, così facendo, ignora completamente il problema dell’inquinamento e della salute dei cittadini.Inoltre, per uscire dalla crisi del sistema economico occorre spezzare il circolo vizioso tra bassi salari dei consumatori, bassi salari e precarietà dei lavoratori, commercio di lunga distanza, consumo di suolo e speculazione, di cui Ikea è espressione.
La grande distribuzione multinazionale costituisce il passato, non il futuro delle nostre economie. L’alternativa c’è: riconoscere il territorio come bene comune, costruire reti di economie sostenibili a partire dal locale, creare posti di lavoro sicuri, rispettosi dei diritti dei lavoratori e dei cittadini, incluse le future generazioni.Per tutte queste ragioni chiediamo che si fermi immediatamente l’iter della variante in Comune. Che si apra subito una discussione pubblica in città in cui, come nel Comune di Vecchiano, si rifletta alla luce di valutazioni serie se aprire Ikea a Pisa. Che si affronti in un’ottica di lungo periodo la questione del modello sociale ed economico della nostra città.
Che si spieghino pubblicamente alla cittadinanza, anche alla luce delle note difficoltà di bilancio, le scelte fatte dal Comune di Pisa nella vendita alla Sviluppo Navicelli S.p.a dell’area individuata per Ikea.
Pisa, 11 novembre 2011 Luca Barbuti, segretario provinciale PRC PIsaMaurizio Bini, capogruppo PRC Consiglio Comunale PisaFederico Oliveri, segretario cittadino PRC Pisa