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Manca un mese alla scadenza del concorso internazionale “Equilibri”, promosso da MdS Editore con il sostegno del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, di Unicoop Firenze e dell’Associazione Culturale La Voce del Serchio, in un progetto che unisce cultura, territorio e riflessione sociale.
C’è tempo fino al 10 luglio 2025 per partecipare alla seconda edizione del concorso artistico e letterario Equilibri, promosso da MdS Editore, realtà indipendente da sempre attenta alla valorizzazione dei nuovi linguaggi espressivi.

Notiziola di prima mattina : ai nostri guerrafondai .....
https:/ / www. facebook. com/ share/ p/ 1CU4cMQ3to/ .....
e trasparente nella gestione del territorio.

«Non .....
. . . che Bertinotti.
A distanza di 20 anni sentiamo .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Visti da vicino...
di Valdo Mori
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Sprecare tutto questo bendidio?
Non va per niente bene
e di certo non conviene!
Così mi sono documentata
ben bene attrazzata
per farne marmellata
Ho .....
Buongiorno,
guardiamo se scrivendo qualcosa anche qui, oltre che averlo fatto su PisaToday, qualcosa si possa muovere.

Alla c. a Resp. Servizio .....
IL PROVERBIO
Sdegno d'amante...

17/3/2012 - 16:59

Il proverbio di oggi:

Sdegno d’amante
poco dura!
 
Il modo di dire:
Stare al pezzo.
Il pezzo è inteso come l’oggetto del lavoro e quindi ha il significato di lavorare alacremente, senza sosta ed anche di accettare certe condizioni. In linea generale comportarsi bene.
 
Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini
 
PASSAN BASSI
Lett: nc.
Pura forma dialettale per indicare un periodo dell’anno molto freddo.
Il passan bassi si riferisce agli uccelli che, quando è molto freddo, volano più vicini al terreno dove l’aria è meno gelida perché stemperata dal calore della terra.
"Passan bassi" diceva Foresto del Canarini, e giù un altro ponce!
 
Aneddoto
Al bar del Carnasciali ci si ritrovava tutti i giorni dopopranzo a discutere, giocare a carte o al biliardo.
Spesso vi capitava anche Spinacino che non di rado era oggetto di scherzi, talvolta anche di dubbio gusto.
Un giorno qualcuno si acquattò sotto una sedia e mentre Spinacino chiacchierava, di nascosto tagliò via un pezzo dal bastone che questi portava sempre con sé. Quando Spinacino riprese il bastone e lo poggiò a terra rimase inizialmente stupito, non capiva cosa poteva essere successo. Tutti cominciarono a dirgli, fra le risate, che gli si era ritirato. Spinacino riprese il bastone e si allontanò dondolando e minacciando pene severe per i presenti e i familiari!
 
PATTA
Lett: PATTA. [Accordo, pace (lat. pactum). Pareggio nel gioco]. 
Oltre che con questo significato in dialetto con patta si indicava una lieve punizione corporale, uno scappellotto, uno scapaccione, la meridionale scoppola, un moderato colpo dato con la mano aperta sul dietro del capo.
E’ parola ancora in uso ed è da considerarsi una minima punizione corporale inflitta con animo amichevole ed affettuoso, senza ombra di rancore.
Bada ‘e ti schiocco ‘na pattaa!”, Ora ti do ‘na patta” era una intimidazione per i bimbi usata di frequente ma di poco valore, più un rimprovero che una vera e propria minaccia.
Il pattone avrebbe dovuto essere una punizione più grave, una forte patta, ma in effetti erano entrambi punizioni minori, più ipotetiche che reali.
Patta è chiamata tuttora la chiusura anteriore dei pantaloni.
 
PE’
Lett: PE’.[Piede. Tirata di fumo dalla pipa o dal sigaro].
E’ parola italiana e si usa ancora come indicativo di una tirata di sigaretta: “fammi fa ‘n pè!” “mi fe fan pè!?” “faccio l’urtimo pè”. 
 In dialetto si usava anche per indicare l’atto di non proferir parola: “m’ ha ‘nterrogato, ma ‘un ho detto pè!”, ed anche in maniera figurata: “ci siamo andati, ma ‘un s’è fatto pè!”
Esisteva anche un gioco “giocare a pè”, che consisteva nel [far voltare una monetina, tenuta in mano, soffiando forte]. Dalle nostre parti consisteva nel rivoltare o far procedere monetine o bottoni con l’emissione forzata di aria dalle labbra chiuse simulando il suono “pè”.
 
PEDATA
Lett: PEDATA. [Dal latino pedem, piede. Orma, impronta del piede. Colpo dato col piede. Parte montante di un ponte].
Oltre ad “ora ti schiocco una pedata”, sinonimo di severa punizione corporale, pedata stava ad indicare una salita piccola ma ripida, una pettata, come si chiamavano le stradine che dalla strada arrivano fino sugli argini del Serchio.
 
PELLE
Lett: PELLE.
Tantissimi significati si trovano per questo vocabolo in italiano, ma nessuno che assomigli al senso dialettale del termine con cui si soleva indicare un bambino vivace, furbo e dispettoso.
Forse una variante infantile di pellaccia: uomo che resiste al dolore, alle fatiche, grossolano, furbo.
Al contrario di questi termini, indicanti tutti un’ intrinseca vivacità, con pingipiano si indicava una persona molto calma e molto lenta nell’agire.

 

FOTO: Cartolina da Pontasserchio (archivio Roggero)
 

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