ll Governo Tecnico nelle pubbliche Amministrazioni?
Pizzi: "Forse, ma se davvero partecipato"
Ogni organismo amministrativo a qualsiasi livello non può che essere politico.Un Presidente del Consiglio dei Ministri, come un Sindaco basano il loro agire su un programma sostenuto nelle diverse assemblee dagli eletti.
Il programma indispensabilmente deve contenere prospettive politiche di medio e/o lungo periodo.La dizione governo tecnico non indica un soggetto privo di prospettiva politica, ma un governo che valuta e sceglie, qualche volta bene altre male, con dinamiche manageriali non conosciute alla nostra politica.
Mi vengono in mente alcuni passaggi recenti che hanno visto il Governo Monti chiamato a dare risposte su temi di forte impatto mediatico.
Per esempio la scelta di non candidare Roma come sede delle Olimpiadi del 2020. Mi immagino che siano state fate tutte le valutazioni tecniche possibili ed immaginabili.
Costi e ricavi di una così importante operazione. Monti ci ha detto che, non arrivando alla fine del mese, la settimana bianca non poteva essere programmata. Questo ci ha detto con toni pacati, ma fermi.
E’ una scelta politica, certo, ma innanzitutto è una scelta, e non un rinvio, di cui si è assunto la piena responsabilità. Se questo vuol dire governo tecnico, ben venga il governo tecnico
.Lo stesso percorso sarà necessario anche ai nostri livelli locali.Tutte le amministrazioni comunali sono attanagliate da problematiche economiche e strategiche.
Per troppi anni abbiamo anteposto pseudo scelte politiche all’agire quotidiano, fatto da analisi dei problemi e da scelte in cui si assumono chiare responsabilità. E’ tempo di cambiare. Le scelte fatte col bilancino, per non scontentare nessuno, non vanno più bene. Forse è tempo di governi locali “tecnici”, con un chiaro programma realizzabile gestito da soggetti che hanno la capacità di assumersi le responsabilità delle scelte da fare.La condizione essenziale è un coinvolgimento dei cittadini nell’elaborazione dei programmi e nella puntuale verifica dell’operato degli amministratori eletti.
Allora la discussione non è governo tecnico sì, governo tecnico no, ma la scelta da fare è tra una reale democrazia partecipata e gestione della cosa pubblica oppure continuare con mediazioni esasperate e, quindi, non scelte.
Franco Pizzi