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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
PISA
La Direzione Provinciale PD approva un documento sull'acqua

19/4/2012 - 16:44

LA DIREZIONE PROVINCIALE PD APPROVA UN DOCUMENTO SULL'ACQUA


Nocchi e Toti: chiediamo che il soggetto pubblico ricopra un ruolo più rilevante,oltre a tariffe eque e sostenibili e maggiori risorse per acquedotti, fognature e impianti di depurazione. La proroga delle concessioni necessaria per 'salvare' gli investimenti

 Un ruolo più rilevante per il soggetto pubblico, una gestione aziendale più efficace ed efficiente, maggiori investimenti nella rete e tariffe eque e sostenibili. Sono questi i punti salienti del documento sull'acqua approvato all'unanimità (con un astenuto) dalla Direzione provinciale del Pd pisano, per tracciare alcune linee guida post-referendum e in attesa che a livello nazionale venga colmato l'attuale vuoto normativo.
“Siamo convinti – osserva il segretario provinciale Pd Francesco Nocchi – che la risposta alla volontà emersa dal referendum non sia nel ritorno alle vecchie gestioni comunali. È però essenziale rafforzare il ruolo del soggetto pubblico e fare in modo che i Comuni e gli Enti locali, veri titolari del servizio, possano svolgere un ruolo di guida”.

 


Nocchi fa quindi il punto sull'aspetto normativo: “Siamo in una fase delicata, di transizione, causata in primis dall'inerzia del centrodestra quando era al governo. Con il referendum, al cui risultato ha contribuito anche il Pd, gli italiani hanno votato contro le norme sulla 'privatizzazione forzosa dell'acqua' e sulla remunerazione del capitale. Ora è necessario che il Governo ponga rimedio all'incertezza che si è aperta. Quanto alla scelta dei nostri Comuni di prorogare le concessioni in essere, decisione che condividiamo, si spiega con la necessità di 'mettere in sicurezza' gli investimenti sin qui programmati. Auspichiamo – conclude Nocchi - che al termine della verifica della fattibilità tecnica dell'operazione il governo abbia disposto i provvedimenti volti alla realizzazione di un quadro normativo chiaro e definito per stabilire in maniera precisa le risorse a disposizione per gli investimenti necessari”.

 

Nel documento il Pd attribuisce rilevanza strategica agli investimenti e alla necessità di una tariffa sempre più equa e sostenibile. “Non si può prescindere – spiega il responsabile Enti Locali del Pd Gabriele Toti – dal miglioramento di acquedotti, fognature e impianti di depurazione, anche come risposta a questioni ambientali come ad esempio la dispersione idrica, che è valutata tra il 35 e il 37%. Servono risorse importanti: circa 2/3 miliardi a livello regionale e 60 miliardi a livello nazionale, e anche per questo, a nostro avviso, gli investimenti nel settore idrico andrebbero considerati vere e proprie 'grandi opere', finanziabili anche con la fiscalità generale. Quanto alle tariffe – conclude Toti – chiediamo che siano ripensate considerando l'acqua come bene comune: una risorsa limitata e un diritto di tutti, con un metodo progressivo basato sui componenti il nucleo familiare, in modo da non penalizzare le famiglie numerose, e con sensibili agevolazioni per i più bisognosi”.


Il documento nella versione integrale approvata dalla Direzione può essere scaricato in formato pdf qui: http://www.pdpisa.it/sito/fileadmin/user_upload/

Documento_servizio_idrico_DEF.pdf

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20/4/2012 - 18:26

AUTORE:
Tiziano Nizzoli

Ogni volta che leggo la parola Publiacqua mi va il sangue al cervello, poichè, anche se manca la doppia "b", per me significa acqua pubblica.
Non si può chiamare così, quando il 40% è in mano ad una società privata, per evitare la qual cosa abbiamo pure fatto un referendum, che ha espresso la volontà popolare oltre ogni ragionevole dubbio. Ma il flusso del sangue aumenta quando leggo che nel 2011 ha fatto 16 milioni di utili, di cui 11,5 verranno corrisposti come dividendi ai soci, mentre il resto verrà investito nel comparto idrico. Siccome 49 Comuni partecipano al banchetto con il 60% di quote, significa che circa 7 milioni di utili ritorneranno ai cittadini sotto forma di servizi, mentre 4,5 andranno ai partner privati.
Se per sanare la rete idrica regionale servono circa 3 miliardi, a questi ritmi di investimento occorreranno 600 anni. Appare quindi evidente che tutto deve tornare pubblico ed a livello nazionale, il problema non potrà mai essere risolto con la privatizzazione, anche perchè noi abbiamo già detto un chiaro NO.
Vogliamo fare come con il finanziamento pubblico ai partiti, disattendendo ancora una volta la volontà popolare?

20/4/2012 - 14:21

AUTORE:
Oracolo che vede più 'nla di nostro adamusse

...grientelarismo!
che diamine! quando si stroppia si stroppia! 'nsenò unsi 'ntende ammodino.
bona

20/4/2012 - 13:39

AUTORE:
NOSTRADAMUS

ACQUA PUBBLICA... questo diceva il REFERENDUM!!!
Le vostre interpretazioni non contano nulla. FUORI I PRIVATI!!! FUORI I CARROZZONI PIENI DI CLIETELARISMO....