Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo iconico nel cuore di Lucca in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario di Puccini.
PROVINCIA DI PISA MESSA IN GINOCCHIO DALLA SPENDING REVIEW
Andrea Pieroni: “Nel 2013 azzerata la capacità di spesa per i servizi ai cittadini”
“Con la spending review il Governo ha di fatto “abolito” tutti i servizi pubblici della nostra Provincia e questo inverno rischiamo di non poter accendere i riscaldamenti nelle scuole e presto non avremo fondi per il trasporto pubblico locale”.
E’ allarme a Palazzo delle Aquile a Pisa: la drastica riduzione di risorse per i “consumi intermedi” previsto dal Decreto legge approvato dal Governo avrà un impatto devastante sulla capacità di spesa dell’Ente. La parte non vincolata delle uscite, infatti, sarà di fatto spazzata via dal taglio, stimato nel 2012 in quasi 5 milioni e mezzo di euro e nel 2013 in circa 11 milioni di euro.
“La riforma delle Province non può avere luogo se cancelliamo la nostra capacità di erogare servizi stabiliti per legge – attacca il presidente Andrea Pieroni – Abbiamo ridotto la spesa comprimibile quest’anno già di 5 milioni di euro. Nei prossimi mesi dell’anno si volatilizzerà una cifra analoga e il doppio il prossimo anno. Poiché per le spese vincolate, a partire dagli stipendi dei dipendenti, non abbiamo spazi di manovra, nel 2013 la capacità di spesa della Provincia di Pisa sarà sostanzialmente azzerata!”.
“Per manutenzioni degli edifici scolastici, manutenzioni stradali, carburanti, centri per l’impiego, manutenzioni degli immobili, utenze di energia, acqua, telefono, ecc – incalza Pieroni – già da quest’anno mancheranno circa il 75% delle risorse. E’ evidente che si tratta di tagli indiscriminati e non di un efficientamento della spesa, come ci si sarebbe aspettato. Parametrare il taglio ai consumi intermedi attesta di fatto la volontà di non voler tenere conto né della razionalizzazione già avviata e realizzata da parte di alcuni enti, né della incapacità di individuar effettivamente quella ancora da fare”.
Il Presidente della Provincia di Pisa avanza un’ipotesi: “Il Governo sembra di non avere intenzione di avviare un vero processo di riordino delle Province, ma di voler, attraverso la stretta finanziaria, svuotarne il significato, in linea con l’art. 23 del Decreto Salva Italia dell’anno scorso. Un strategia che colpisce i cittadini e che finalmente sta emergendo con chiarezza dopo anni di facile demagogia nei nostri confronti”.
Scheda di approfondimento.
Il parametro di riferimento: i consumi intermedi
Con il decreto legge n.95/12 il Governo ha assegnato per l’anno 2012 alle Province 500 milioni di euro di riduzione di risorse, al pari dei comuni che hanno consumi intermedi otto volte superiori.
REGIONI (esclusa sanità)
5.728.702.570
COMUNI
25.896.336.502
PROVINCE
3.748.194.917
Fonte Siope – spese correnti interventi 2,3,4
Per le Province i consumi intermedi ammontano a circa 3,7 miliardi di euro, ovvero la spesa corrente (8,45 miliardi) cui sostanzialmente viene detratta la spesa per il personale (2,223 miliardi) e i trasferimenti correnti ad altri soggetti della PA (1,51 miliardi), oltre agli interessi passivi.
Per “consumo intermedio” si considerano le seguenti voci (valori nazionali):
Contratti di servizio per trasporto
1.134.092.057,89
Altri corsi di formazione
367.644.864,69
Manutenzione ordinaria e riparazioni di immobili
243.070.520,38
Queste tre voci prese ad esemplificazione (e che assommano a circa la metà dei consumi intermedi), rappresentano servizi ai cittadini, non sprechi aggredibili:
- stiamo infatti parlando di trasporto pubblico locale e di formazione professionale, ovvero di due rilevanti funzioni assegnate da quasi tutte le Regioni alle Province con propria legge;
- ma stiamo anche parlando di manutenzione degli immobili ovvero degli oltre 5000 edifici scolastici nonché dell’intero patrimonio immobiliare delle Province.
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