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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
INTERVISTA
Barbuti: “Acqua, giusto ribellarsi se si calpestano sentenze e referendum"

7/8/2012 - 14:20

Intervista a Luca Barbuti, segretario provinciale di Rifondazione Comunista. "Ribellarsi è giusto se il governo  calpesta la sentenza della Corte Costituzionale e il risultato del referendum"

 

Luca Barbuti segretario provinciale di Rifondazione Comunista lavora dietro il banco del bar a Molina di Quosa che gestisce insieme al fratello Carlo. Gli parlo dell’acqua nel posto dove qualche anno fa, mi pare il 2007 ma mi sembrano secoli, Acque Spa piombò il rubinetto sempre per una battaglia civile sull’acqua. Si ferma, e vedo la concentrazione fulminea nel suo sguardo. Con lui ho fatto tante battaglie quando era assessore al Comune di San Giuliano e ormai siamo diventati anche militanti del popolo dell’acqua. E su questo facciamo due chiacchiere insieme.
 
Senti Luca, un bel risultato quello della sentenza della Corte Costituzionale del 20 luglio.
La sentenza della Corte ha un valore storico per la democrazia nel nostro paese. Perché, dopo la straordinaria vittoria referendaria, oggi è chiaro che deve essere rispettato quello che hanno scelto 27 milioni di italiani: l'acqua e i servizi pubblici devono essere pubblici.
La sentenza della Corte denuncia e elimina una clamorosa frode; infatti, si dice esplicitamente che i vari decreti in materia hanno riprodotto parti delle norme abrogate col referendum, addirittura rendendole più restrittive, violando così l'articolo 75 della Costituzione. Dunque, vengono cancellate le privatizzazioni di Tremonti e Monti.
 
Una sentenza storica, non ti sembra di esagerare.
No, è una sentenza importantissima che ha un grande rilievo politico e culturale, perché contiene l'indicazione di tenere fuori dalla stretta logica di mercato i servizi essenziali per la vita dei cittadini. Che è quello che hanno scelto i cittadini che hanno votato al referendum. Questa volontà popolare deve essere rispettata, tanto dal governo Berlusconi quanto dal governo Monti. Invece, in modo “bipartisan” il governo Berlusconi prima e il governo Monti ora la calpestano.
 
Il dl n. 95/2012 sulla spending review contiene diversi elementi che molti giurusti hanno definito di dubbia compatibilità con il quadro costituzionale in materia di servizi pubblici locali.
È vero, ancora una volta il parlamento sta per convertire in legge un decreto del governo che, oltre a violare la volontà referendaria espressa da 27 milioni di cittadini contro le privatizzazioni selvagge, calpesta la recente sentenza della Corte costituzionale che ha chiaramente affermato il vincolo referendario.
 
Il referendum sottraeva l’acqua e altri beni essenziali alla privatizzazione, ma ora c’è la crisi, viviamo tutti giorni sotto l’assedio dello spread e la Bce detta, lo dico con una parola più tenue di privatizzazione, la liberalizzazione dei servizi municipali.
La festa per l’uscita di scena di Berlusconi e della sua corte è stata interrotta bruscamente dalla crisi che già c’era e che il governo precedente negava. Eravamo pieni delle speranze suscitate dalla storica vittoria del referendum e ci siamo trovati ad annaspare nel mare nero della crisi con il rischio di naufragio. Ma la merce più preziosa che abbiamo è democrazia, che è la nostra scialuppa di salvataggio. Il parlamento, il governo e i cosiddetti poteri forti devono rispettare la volontà del popolo sovrano. Per questo bisogna rifiutare la logica emergenziale in economia che pretende di travolgere tutto, Costituzione compresa.

 

La scialuppa ce l’abbiamo, manca la bussola per l’orientamento politico.
Andare in direzione ostinata e contraria contro chi vuole annullare il voto di 27 milioni di cittadini e cittadine, questa è la direzione che dobbiamo prendere. È una direzione molto faticosa e molto precisa per le forze politiche. Noi di Rifondazione Comunista teniamo diritta la barra, rispettare la volontà popolare con azioni concrete e coerenti e guardare lontano. I partiti che sorreggono Monti devono tener presente la sentenza della Corte costituzionale e abbandonare quegli atteggiamenti complici che tendono ad aggirare la volontà popolare che si espressa con il voto di 27 milioni di persone.
 
Ora la “Campagna di Obbedienza Civile” promossa dal Forum dei Movimenti per l’Acqua, sostenuta anche dalla Caritas Toscana, dall’Arci e da tanti altri soggetti acquista un’ulteriore legittimazione che consiste nel pagare la bolletta di Acque spa con una riduzione pari alla componente della “remunerazione del capitale investito”, remunerazione abolita dal secondo quesito referendario.
Sì, se i partiti che sorreggono il governo in parlamento non rispetteranno la volontà popolare ribadita dalla Corte Costituzionale non se la prendano poi con i cittadini, i comitati del movimento e chi come noi si ribella alle vecchie e nuove leggi truffa. Mi riferisco a chi è impegnato nella “Campagna di Obbedienza Civile” per ripristinare la legalità fissata con il risultato referendario. Noi di Rifondazione Comunista non staremo con le società di gestione a difendere gli interessi delle multinazionali, ma saremo con i cittadini e per questo abbiamo aderito alla “Campagna di obbedienza civile” e ci stiamo auto riducendo del 18,18% la bolletta di Acque Spa come fanno tanti cittadini e cittadine.
 
A fine luglio è partita una diffida degli utenti nei confronti di Acque Spa.
Diffidiamo l'azienda Acque Spa dal sospendere l'erogazione dell'acqua a chi, in virtù del risultato referendario e della sentenza della Corte Costituzionale, si sta autoriducendo la bolletta. I minori introiti si possono ricoprire con i 19 milioni di euro percepiti dagli azionisti nel 2012 e con le migliaia di euro percepiti dai dirigenti di partito (e sottolineo di partito per non offendere chi professionalmente è nel giusto) alle dipendenze di Acque spa e collegate. Vorrei rivolgere un invito ai cittadini e alle cittadine a non farsi intimidire dalle minacce dell’azienda che gestisce il servizio idrico e a partecipare attivamente alla Campagna di Obbedienza Civile. Con l’acqua è successo che “Prima ti minacciano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci”. È una frase di Gandhi e si legge sul sito del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
 
E i Sindaci cosa possono fare?
Intanto le forze politiche come Sel e Idv, che si sono impegnate con noi nel referendum, spero facciano altrettanto per la “Campagna di Obbedienza Civile”. Invitiamo i Sindaci a non rendersi corresponsabili di chi calpesta la volontà popolare. Tutto questo in attesa che i valori siano ristabiliti e sia ristabilita la legalità fissata con il risultato elettorale, non come succede ora dove chi rispetta la legge viene definito moroso e viene minacciato di chiusura del rubinetto mentre chi la trasgredisce viene premiato con lauti profitti.
 
Sorseggio il caffè shakerato che Luca mi ha preparato e bere questo bel freschino con i cubetti di ghiaccio mi da certo più piacere che scrivere questa intervista. Ma non importa, è giusto ribellarsi.
 
(A cura di Ovidio Della Croce)

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26/8/2012 - 11:40

AUTORE:
MICHELE BARONI

Sono veramente dispiaciuto di non aver potuto dare in tempo reale un commento all'intervista di Ovidio a Luca barbuti.
Il referendum come ben sappiamo ha sottolineato la volontà popolare, che partiticamente è stata secondo me trasversale. Conosco infatti molte persone del PD o addirittura di destra che hanno dichiarato di votare per la ripubblicizzazione dell'acqua e questo mi ha fatto naturalmente piacere. Personalmente nell'estate due anni fa sono stato testimone di un fatto riportato fra l'altro a più riprese anche dalla "voce del serchio" in cui la ditta Acque ha proditoriamente piombato i contatori di tre appartamenti INGIUSTAMENTE considerati morosi. In particolare il distacco dell'acqua è avvenuto mentre un infermiere stava lavando dalle piaghe da decubito una signora inferma di 90 anni a letto da diversi anni per un ictus e questo IN NOME DEL REGOLAMENTO A.T.O.
Se la gestione dell'acqua si basa su un regolamento inderogable e inflessibile (...) immaginatevi quale soddisfazione e quale gioia mi abbia dato il referendum. Ben venga dunque la campagna di obbedienza civile contro questi maligni tentativi di smorzare la volontà popolare e siano i benvenuti persone come Luca Barbuti e Ovidio Della Croce, che nell'occasione hanno tradotto in pratica verso le persone che hanno subito questo sopruso il significato della parola "solidarieta'".
A Paul Panattoni che usa evidentemente uno pseudonimo (chissa perchè) vorrei ricordare che il partito comunista ITALIANO ha avuto nel 1946 le prime vittime di una strage di stato a portella della Ginestra, che Guido Rossa è stato ucciso dalla Brigate Rosse e che Enrico Berlinguer era comunista e che tutti (ma proprio tutti)hanno sempre LOTTATO per la democrazia. Saluti, Michele Baroni

14/8/2012 - 1:45

AUTORE:
Alessio Niccolai

Quest'ultimo intervento a firma di un improbabilissimo «Paul Panettoni» mi sconcerta molto e non come iscritto al PRC - di cui mi sento di rappresentare senz'altro l'area più rivoluzionaria - ma come solerte cacciatore di chiarezza, costasse la divisione manichea della società in ciò che è bianco e ciò che è nero.
Non che l'intervista di Luca abbia tutta quell'aura di dirompenza colossale, per carità: ci sono ben altre battaglie da combattere che quella dell'«Obbedienza Civile» elemosinando l'impegno congiunto di SEL e IDV.
Ma si tratta pur sempre di un'intervista ad un membro del PRC che, pur essendo anche il mio Segretario, è e rimane uomo di apparato - il modesto apparato di un partito in cerca di un'identità politica che non troverà nelle inclinazioni socialdemocratiche di Ferrero - un uomo comunque abituato a muoversi nell'alveo dell'«istituzionalità» e a non concepire il Partito Comunista come l'«organizzazione dei Comunisti».
Ma senz'altro la questione dell'Acqua Bene Comune può tranquillamente essere giocata in ambito istituzionale, visto che c'è l'insindacabile verdetto referendario a decretare inconfutabilmente su quali binari e in quale direzione giocare quella partita.
Casomai il continuo stravolgimento legislativo, l'ininterrotto capovolgimento di fronti cui ci ha abituato il Governo in carica e la micidiale dialettica fra le competenze nazionali e quelle europee sempre più sbilanciate verso la capitale belga, possono vanificare l'impegno istituzionale di chicchessia - viste le deliberate inclinazioni all'alienazione di patrimonio pubblico - e non sortire, in materia di Acqua Pubblica, alcun risultato che renda immanente l'esito del Referendum.
È però il finale dell'intervento di Panettoni che, non solo non si sposa bene con l'avversione per la deriva liberista in atto, ma neanche si ricollega logicamente a quanto affermato prima: per chiarezza la socialdemocrazia - sia nella sua declinazione più pseudo-internazionalista che in quella più marcatamente nazionalista - non è l'antitesi del liberismo ma, al contrario, una sorta di suo alter ego «coscienzioso» che reclama la socializzazione di una minuscola parte del profitto per attenuare o mascherare gli effetti del conflitto di classe.
Dunque in sostanza, l'unica disciplina che si contrapponga diametralmente al liberismo è il Marxismo di ispirazione rivoluzionaria.
Fatta questa considerazione rimane così da capire cosa non sia chiaro a Panettoni della definizione di «Comunismo», perché la convinzione che diffonde è quella di non averne neanche lontanamente preso coscienza, così come quella di aver letto e liquidato troppo giornalisticamente non le prime sue incarnazioni, ma i «Socialismi di transizione lenta al Capitalismo».
Vorrei che ciò che sto affermando potesse essere più semplice da capire e da spiegare, ma purtroppo non lo è per sua stessa natura: se lo fosse non servirebbe l'«organizzazione dei Comunisti» come avanguardia del proletariato ne', certamente, sussisterebbero le confusioni create ad arte dai sociologi a proposito dell'essenza degli stati che hanno percorso la via del Socialismo Reale.
Sembra però che qui prevalgano un astio ed un atteggiamento pregiuziale verso qualcosa che si è presunto compreso ma di cui in realtà non si è capito un tubi!

13/8/2012 - 23:27

AUTORE:
Paul Panettoni

Intervista deludente perchè non si va a fondo sul comportamento del partito, che si è espresso con la riunione a porte chiuse ... e carbonare dei loro sindaci. Per me i sindaci si sono già resi complici, del resto il loro partito si sposta sempre di più verso il centro ed oltre, ovvero verso il liberismo. Evidentemente la voglia di rientrare in gioco nelle future giunte è troppo allettante. Come fa un partito che vuole rifondare il comunismo ad affermare che la "... la merce più preziosa che abbiamo è democrazia", quando gli esempi di stati comunisti si sono dimostrati tutt'altro che democratici!

13/8/2012 - 10:39

AUTORE:
daccordo col Niccolai

c'è poco da aggiungere come sempre il Niccolai vede e legge bene il segno dei tempi e non solo ha ragione ma stavolta di più

e che piaccia a qualcuno si e qualcuno no rifondazione comunista è l'unico partito che tratta questo argomento in modo serio

l'acqua è di tutti poveri belli o brutti come me che hanno il diritto di bere acqua fresca gratis

spero tanto che a Vecchiano e dintorni il Sindaco decida di mettere un fontanello gratuito di acqua depurata e fresca o al costo simbolico di un cent al litro

12/8/2012 - 21:35

AUTORE:
Alessio Niccolai

Mentre impazza la discussione sull'opportunità di latrinificare Marina di Vecchiano o sulle sovranità comunali e demaniali, a Roma (o a Bruxelles) ci stanno letteralmente strappando il bicchiere di mano e la Suez è lì che si gira i pollici nell'attesa spasmodica che qualcuno a Palazzo Chigi pronunzi le infauste parole: «...in culo al Referendum!».
La faccenda è senz'altro trascurabile rispetto ai canonici «essere o non essere» vecchianesi e ad altre superlative seghe mentali: è sufficiente però imbarcarsi su un volo per Dublino per capire esattamente cosa significhi rinunciare all'Acqua Pubblica; da quelle parti le migliori fonti di approvvigionamento sono state estirpate dal dominio collettivo (delle migliori, situate sulle colline a Nord della capitale irlandese, ha fatto man bassa la Guinness!) e il risultato è che una pinta di birra costa meno di una bottiglietta d'acqua.
Converrà meditare ma non troppo: c'è probabilmente da passare all'azione!

11/8/2012 - 9:49

AUTORE:
paolo

Il governo Monti avvia la dismissione del patrimonio immobiliare statale per fare cassa. Ma le aste rischiano di andare deserte e gli immobili ceduti a prezzi di saldo.

Un anno fa la stragrande maggioranza dei cittadini italiani si è espressa sul mantenimento di alcune prerogative in capo ad aziende pubbliche: questo è il senso inequivocabile del referendum sull'acqua. Ma la svendita riguarda proprio i beni di proprietà delle aziende municipalizzate. Un colpo micidiale alla cultura dei beni comuni. La folle dottrina liberista, dopo aver provocato la crisi a partire dai mutui subprime statunitensi e averla aggravata con la bolla immobiliare spagnola, vuole continuare a guadagnare sulle macerie. La svendita del patrimonio immobiliare pubblico non avrà alcun effetto per far uscire il paese dalla crisi economica. Servirà a far quadrare i bilanci di molti istituti di credito e fondi speculativi che a parole si dice di combattere. E servirà a far arretrare le vite di coloro che fin qui «hanno vissuto sopra le loro possibilità», come dice il professor Monti. Obiettivo da raggiungere anche svendendo le radici del nostro paese.

8/8/2012 - 15:57

AUTORE:
Tiziano Nizzoli

Se Acque spa dà torto a chi si autoriduce la bolletta, occorre a questo punto essere in tanti a farlo. Diceva Montanelli che per avere ragione bisogna essere in tanti ad avere torto; vorrei proprio vedere come si comporterebbe Acque spa davanti a migliaia di autoriduzioni!

8/8/2012 - 13:03

AUTORE:
Francesco

La sentenza della Corte Costituzionale e la “Campagna di obbedienza Civile” non godono di buona stampa. La grande stampa non ne parla. Eppure, dopo la sentenza, la reazione di cittadini che si autoriducono la bolletta è del tutto legittima.

Prendiamo “Il Corriere della sera” di oggi che pubblica un editoriale interessante di Paolo Gaggi intitolato “La battaglia dell’acqua”. Uno lo legge e pensa di trovarci, oltre a un’analisi stimolante dei problemi idrici a livello planetario, qualche accenno alla anomala situazione italiana, dove un referendum vinto non trova applicazione. E invece rimane deluso. Del resto quel referendum fu vinto nonostante l’oscuramento dei grandi mezzi di informazione.

Nello specifico locale auspico che i nostri sindaci si pronuncino perché Acque spa non consideri “morosi” quei cittadini che si autoriducono la bolletta per rispetto del voto referendario e della sentenza della Corte e in base al principio che non si stacca un bene vitale.
IlPd ha qui grandi responsabilità politiche e di governo, voglio infine dire che non si può esultare per la vittoria referendaria e prolungare la concessione del servizio idrico ad Acque spa. Le due cose non stanno insieme e fanno incazzare i cittadini.

7/8/2012 - 17:57

AUTORE:
Mercoledì 8 agosto ore 18.00

Circolo Arci di Pappiana
Iniziativa sui beni comuni