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Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.

Resta da capire se con scappellamento a dx o sx. O .....
sono borborismi -ndr: borborigmi- mantrici, piu chiaro .....
Elena Schlein:
“Bisogna abbracciare prospetti dinamici .....
come se servisse a qualcosa. . . anzi peggio
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Non appena ci salutano le feste del Natale
lasciando una scia di pandori e dolciumi,
panettoni e e frutta secca a fiumi
Ecco affacciarsi ovunque
zeppole, .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
PROVINCIA
Modifiche al piano territoriale: più tutele al paesaggio e all'economia rurale

17/8/2012 - 15:35


Piano territoriale di coordinamento (Ptc) della Provincia di Pisa: verso una variante per le zone agricole.Più tutele al paesaggio, all’economia rurale e alla sua funzione di produzione di cibo. Sì alle installazioni per fonti energetiche rinnovabili, ma non a scapito di vocazioni alimentari di qualità, bensì favorendo il riutilizzo di aree degradate



Agricoltura: avviato l’iter per l’adozione della variante al Ptc (Piano territoriale di Coordinamento) della Provincia di Pisa relativa alle aree rurali; obiettivo: definire in maniera più puntuale le problematiche concernenti le esigenze del settore e la tutela della sua funzione primaria, quella della produzione di beni alimentari."A cinque anni dall’approvazione del Ptc", spiega l’assessore provinciale alla programmazione territoriale Giacomo Sanavio, "gli approfondimenti compiuti sulle dinamiche in atto, ma soprattutto il mutato contesto socio-economico del mondo agricolo, hanno portato alla determinazione di configurare una variante al Ptc relativa al territorio rurale".

 

 Finalità generale dell’intervento è l’effettiva ed efficace tutela del paesaggio, con la prospettiva specifica di precisare e descrivere meglio il patrimonio, appunto, del territorio rurale, al quale viene riconosciuto un valore di esistenza e un valore d’uso in quanto risorsa. Il consiglio provinciale aveva dato avvio al procedimento nel giugno 2011: a quel primo passo è seguita, ed è tuttora in corso, la fase di concertazione preliminare all’adozione della stessa variante."Sulla base degli indirizzi espressi dal consiglio", prosegue Sanavio, "la variante affronterà alcuni temi.

 

 Tra essi, la revisione normativa della multifunzionalità, in particolare per le cantine, dovuta alle mutate esigenze produttive e di mercato; la revisione dei parametri per l’esercizio delle attività zootecniche in funzione della completa applicazione delle disposizioni sul benessere animale; la necessità di preservare il paesaggio rurale e le aree produttive agricole al fine di garantire la produzione di cibo; le problematiche relative allo spandimento dei fanghi in agricoltura; ulteriori meccanismi di incentivo o disincentivo per la promozione di una corretta gestione del territorio rurale; una nuova disciplina per la realizzazione di annessi, di manufatti precari e di serre".

 

 Relativamente alle installazioni per lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili in zona agricola, aggiunge Sanavio, "il Ptc provinciale prevedrà, nell’ambito delle proprie competenze, di individuare ulteriori elementi di cautela negli strumenti urbanistici comunali per favorire le rinnovabili stesse quali aspetto della multifunzionalità dell’azienda (in ordine all’auspicabile raggiungimento dell’autosufficienza energetica); e per ottenere il minor consumo possibile di territorio, favorendo prioritariamente il riutilizzo delle aree degradate da attività antropiche". Ai fini della localizzazione, particolare riguardo sarà dato alle zone agricole caratterizzate da produzioni agroalimentari di qualità o di speciale pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale, individuando per ciascun territorio l’opportuna fonte rinnovabile.

 

"Questo – conclude Sanavio – al fine di conciliare le politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio con lo sviluppo delle energie rinnovabili, in coerenza con lo spirito della Legge Regionale 11/2011".

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