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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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Moccio di pino?

8/11/2012 - 7:02


Riassumo velocemente perché troppo lungo e noioso, anche se affascinante, sarebbe il parlare di queste strane creature nate in questo strano “auverno”, crescenti su foglie e tronchi marci del sottobosco: le muffe mucillaginose o mixomiceti (muco-fungo) come li chiama l’esperto.


Essi sono metà animali e metà piante, ma né animali né piante tanto che alcuni studiosi asseriscono che sono protozoi e li chiamano mycetozoa (fungo-animale).


Dai veri funghi si distinguono per il fatto che sono in grado di spostarsi liberamente per mezzo di flagelli e infatti nel loro sviluppo hanno uno stadio, similmente ai protozoi, avente milioni di nuclei cellulari, come amebe, che si uniscono a formare un corpo chiamato plasmodio che produce queste “palline” con peduncolo (visibili nella foto) che a maturazione emetteranno spore come veri funghi.
Si nutrono normalmente per  fagocitosi (e non per assorbimento come i funghi) di particelle solide di varia natura, di batteri e di protozoi.


Non producono ife e micelio.
Non raggiungono il millimetro di grandezza.
Sono di vario colore.
Non hanno odore.
Non hanno valore alimentare.
Sono utilissimi alla Natura. 
Sono bellini.


Io ho un’altra teoria (...è novaa!).


Dato che in questo strano tempo, che ho sopra chiamato “auverno”, nel nostro bosco prolifica quello strano animaletto con quello strano nome, dopo che se son partiti (dal freddo?) quegli altri strani animaloni bipedi, e che tale animaletto, con le mutazioni stagional-genetiche e incroci con loro simili  importati dai sopracitati esseri foresti, quest’anno dicevo, ha raggiunto taglie inimmaginabili, sarà allora che siano cacatelle di trombicule autunnali che non sono più acarini (carini non lo sono mai stati), ma grossi come le  zanzare e fastidiosi di conseguenza?


Ecco perché si chiama: servaggiume!
Ecco perché si chiama: trombi-cula!


A proposito, ma il servaggiume… lo prende il servaggiume?
Oppure …iume  non attacca …iume?

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