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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

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Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
OSWIECIM (Polonia)
Un nome e una fiaccola. La Toscana ricorda i deportati che non sono tornati

28/1/2013 - 23:40

Un nome e una fiaccola. La Toscana ricorda i deportati che non sono tornati

 

Scritto da Walter Fortini lunedì 28 gennaio 2013 alle 19:18

 

OSWIECIM (Polonia) –

 

Un’interminabile litania di nomi apre la cerimonia al monumento internazionale del campo di Birkenau, dove un tempo c’erano i quattro forni crematori e le camere a gas capaci di inghiottire duemila persone per volta. Sono i nomi dei toscani deportati ed uccisi.

Raimondo Calò, 4 anni. … Rossella Antigoli, 4 mesi … Giulia Noxas 20 anni … Ogni ragazzo li sussurra sotto la neve che cade dal cielo e non si ferma un attimo, un nome e una storia custodita fin dalla partenza, ed una fiaccola accesa in mano per non dimenticare.

Così alla fine, con più di cinquecentociquanta nomi, sono gran parte dei quasi settecento ebrei toscani identificati e inghiottiti dai lager. Anche le sorelle Bucci ne hanno due: uno è il cuginetto Sergio De Simone, entrato nel lager a quattro anni e mai uscito. Nomi di giovani deportati, molti bambini e neonati. Cognomi che si ripetono con insistenza e che danno bene l’idea di intere famiglie sterminate.La cerimonia toscana inizia attorno alle una, aperta dal corteo con gli striscioni contro il razzismo e il negazionismo portati dai ragazzi, con le chiarine di Firenze e i gonfaloni della Regione, dell’Associazione deportati e di qualche Comune e Provincia.

Due corone vengono deposte a terra. Alla fine le tre preghiere – quelle in lingua rom, quella cattolica e quella cantata in ebraico – e poi l’inno nazionale.I ragazzi si stringono gli uni agli altri. Chinano lo sguardo e si incamminano verso i pullman, passando di fianco alla tristemente nota porta della morte che affiora dalla nebbia.



Toscana Notizie

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