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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Sandro Ivo Bartoli: All’Associazione Musicale lucchese un evento da ricordare.
MEMORABILE CONCERTO DI ROBERTO PROSSEDA COL ‘PEDALPIANO’.

20/3/2013 - 20:55



MEMORABILE CONCERTO DI ROBERTO PROSSEDA COL ‘PEDALPIANO’

 

.All’Associazione Musicale lucchese un evento da ricordare. Roberto Prosseda: pianista italiano, classe 1975, una delle menti musicali più immaginative che l’Italia abbia prodotto in tanti anni.

Il concerto che ha tenuto domenica pomeriggio all’auditorio di San Micheletto per l’Associazione Musicale Lucchese è stato un evento unico ed indimenticabile, non solo per le qualità eccelse (e ben note) di Prosseda, che suona con rara sensibilità e tocco raffinatissimo, ma anche per lo strumento che il musicista ha suonato: il 'Piano Pédalier' (o ‘pedalpiano’), ossia un ‘pianoforte a pedali’. Questo strumento particolare, una sorta di ibrido a mezza strada fra il moderno pianoforte e l’organo da chiesa, permette al ‘pedalpianista’ di suonare anche con i piedi attraverso una pedaliera del tutto simile a quella dell’organo.
È una di quelle invenzioni geniali che godono di una certa fortuna prima di scomparire nell’oblio: Mozart ne possedeva uno, sul quale soleva improvvisare; Schumann ne fu talmente innamorato da convincere Mendelssohn ad istituire una cattedra di pedalpiano al conservatorio di Lipsia; Charles Gounod si spinse addirittura a scrivere non meno di quattro brani, tra cui un Concerto, per pedalpiano e orchestra.
Poi, il vuoto.
Si deve proprio a Roberto Prosseda la riscoperta di questo strumento – un’avventura artistica che ha dell’incredibile – e la possibilità di ascoltare dal vivo una reliquia dal passato illustre.
Nella configurazione ascoltata a Lucca, e attraverso una pedaliera costruita su commissione di Prosseda dalla ditta Pinchi, abbiamo ascoltato non uno ma due pianoforti da concerto suonati dallo stesso pianista (vedi foto).
Il repertorio spaziava da Bach (la magnifica Passacaglia in do minore) a Morricone (uno studio composto per Prosseda), attraverso opere di Schumann (i Quattro Schizzi per pedalpiano Op.58), Gounod (la celebre Marcia Funebre per una marionetta), Alkan (una selezione dai Grandi Preludi Op.66, pezzi di una difficoltà esecutiva talmente elevata da richiedere all’interprete uno sforzo psicofisico ai limiti del possibile), Boely, ed un brano in prima esecuzione assoluta di Nicola Campogrande.,Chi scrive nutre un sentimento di sincera ammirazione per questo pianista, che potrebbe permettersi atteggiamenti da divo – vista la carriera che da alcuni anni porta avanti, successo dopo successo, in campo internazionale – ed invece sceglie di mettersi in gioco continuamente, in ultimo con la riproposta del ‘pedalpiano’.
Possiamo solo immaginare l’umiltà, la forza di volontà, e la tenacia che hanno dovuto sostenere il pianista nell’impresa, sconcertante per magnitudine, di imparare la tecnica del pedale per riproporci un repertorio dimenticato, operazione che è senz'altro frutto di quella 'sacra curiosità' che predicava Einstein e che, ohimè, oggi ben pochi coltivano. Il risultato è sorprendente.
Superate egregiamente le difficoltà fisiche, Prosseda si abbandona ad un far musica colmo di comunicatività, in un discorso che si dipana, pezzo dopo pezzo, fra picchi di passione ed oasi di toccante introspezione. Il pubblico gli ha tributato un'inevitabile ovazione, cui il pianista ha risposto con l'esecuzione dello Scherzo dal Concerto per piano pédalier e orchestra di Charles Gounod.
 
L'associazione Musicale Lucchese, che dal 1964 propone stagioni di ottimo livello a costi davvero popolari (il biglietto intero costava 12 Euro), ha dimostrato egregiamente lo spirito di divulgazione artistica che deve animare iniziative di questo tipo; nel pubblico, numeroso nonostante la giornata tremenda, erano personalità di spicco e diversi professionisti della musica.
Abbiamo notato però, e con pungente rammarico, l'assenza degli studenti del conservatorio. Da Prosseda abbiamo imparato noi, militanti dei teatri ormai da tanti anni; figuriamoci quanto avrebbe giovato loro - giovani di belle speranze che si apprestano a lanciarsi in un mondo incerto e, almeno qui, sordo alle discipline artistiche - ascoltare un Maestro straordinario che ha presentato uno strumento unico.
Chi non c'era ha perso una grande occasione di accrescersi; chi c'era, invece, serberà a lungo il ricordo di un'esperienza musicale straordinaria.


Grazie, Prosseda.

 Sandro Ivo Bartoli

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