L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
CIAO UGO!“
La vita che vedi, passerottino mio, non esiste, vola via come alito di vento. Restano solo le parole. Solo le parole dei sogni a farci strada e compagnia"
(Ugo Riccarelli, da “Un uomo che forse si chiamava Schulz”)
Ugo Riccarelli, il geniale autore di libri quali “Un uomo che forse si chiamava Schulz” (finalista al Campiello), “Il dolore perfetto” (Premio Strega 2004), “L’Angelo di Coppi”, “Diletto”, “Stramonio”, “La repubblica di un solo giorno”, “Pensieri crudeli” “Comallamore”, “Un mare di nulla”, “Ricucire la vita”, “Garrincha”, “L’amore graffia il mondo” ci ha lasciato.
Noi siamo stati compagni di sogni, fraterni amici. Ho condiviso con lui momenti, esperienze, speranze, illusioni, risate e cibi, allegria e malinconia. Ricordo il suo sorriso ironico… il prendere in giro il mondo per guardare con occhi innamorati la bellezza delle piccole cose.
Pochi sanno che ha lavorato in Biblioteca Comunale per anni a distribuire e consigliare libri agli utenti. E poi all’Ufficio Stampa del Comune di Pisa…
Ha fatto volare le parole. Ha arricchito Pisa con la sua umanità e conoscenza.
Ha lavorato e collaborato col Teatro del Tè portando in scena lavori teatrali con persone che mai avevano calpestato i praticabili.
Ha creato con me i Corsi di Scrittura Creativa a Pisa… per persone che amano le parole, la realtà e l’immaginazione.
Uscirà a fine Settembre l’ultima storia scritta – con altre di Bigongiali, Malvaldi, Agostinelli, Luca Ricci, Costanzo ed altri (compreso me) – in “Sostiene Tabucchi” (Felici Editore).
Pur provato dalla vita, ha sempre superato ogni salita che si è trovato davanti.
Pur essendo poi andato a Roma, ha mantenuto con alcuni di noi una fraterna e libera amicizia.
Lo immagino ancora a pedalare sulla bicicletta e a sorridere per l’incontro con una farfalla che ha vita breve.
Ha scritto nella pagina iniziale del libro dedicato a Bruno Schulz, che presentò in anteprima nazionale nella Comunità “Casa del Vento” di Ospedaletto a “persone” che tentavano di uscire dalla dipendenza di sostanze e dalla disperazione di esistere:
“Per tutte le persone ferite, per chi perdendo sangue attira la fame feroce dei predatori”. Ciao, Ugo!
Alessandro Scarpellini