L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
27800 sono coloro che rimarranno delusi dopo aver presentato la domada ad IKEA e se la vedranno respinta.
28.000 persone hanno affidato un pezzo del loro futuro a quel pezzo di carta (o on line) per migliorare la loro condizione.
Tra di loro ci sono coloro che hanno un lavoro precario e ne cercano uno sicuro, coloro che fanno la domanda tanto per provare, ci sono coloro che non hanno alcun lavoro ed hanno rinunciato al loro futuro, non cercandolo più e affidano a questa domanda una sorta di ultimo approdo, ci sono coloro che sognano finalmente di poter mantenere moglie e figlio nel frattempo sopraggiunto, ci sono coloro che hanno riempito la domada con amara speranza perchè se gli và bene debbono abbandonare la loro terra.
Da tempo è cominciata la frenetica ricerca del conoscere qualcuno per avere una raccomandazione e ci sarnno quasi 28.000 raccomandati, cioè nessuno.
C'è un pezzo del nostro paese .
Ci sono laureati, diplomati, chi ha il diploma di scuola media inferiore, e chi ha fatto solo la scuola dell'obbligo. Paradossalmente, salvo alcune funzioni, il titolo di studio per il lavoro che dovranno fare non conta. Saranno magazzinieri, commessi addetti all'approvigionamento delle scaffalature. Poi altri lavori saranno affidati alle ditte esterne perchè costano meno ed hanno meno problemi.
Ora cominceranno le selezioni, da 28000 domande . 25000 saranno eliminate dal computer automaticamente. Verranno inseriti alcuni valori, esempio età nazionalità titolo di studio, sposati o meno, le donne se hanno figli o no, magari religione. E da questa selezione ne rimarranno solo 3000. 25000 torneranno subito nel dimenticatoio.
Poi ci sarà una seconda selezione un piu approfondità anche con esperienze lavorative, manzioni, e di 3000 ne rimaranno 300, ed anche questi giovani dopo aver coltivato la speranza un po più a lungo, torneranno da dove erano venuti, piu delusi e frustrati di prima. Poi ci sarà l'ultima selezione piu approfondità per assumere responsabilità reparti di lavoro, tecnici amministrativi capi e capetti, e dei 300 sarnno scartati in 100, erano quasi vicini al traguardo ma nulla. E per i 200 sembra la meta raggiunta? Forse no, perchè non è chiaro se li assumono tutti con contratto a tempo indeterminato, oppure a tempo determinato, siccome la Regione Toscana da un incentivo alle aziende che trasformano i contratti da tempo determinato a indeterminato, è possibile che anche IKEA vi ricorra, dalle cose che si leggono su giornali questo punto non si capisce bene, in secondo luogo, un azienda che assume quando è nuova lo fa secondo previsioni di mercato, poi si tratta di vedere se vengono confermate o meno ed in base ai dati reali quante persone effettivamente servono. Poi ci sarà tutto il lavoro indotto, ma questo è altro discorso.
Ecco questa è la situazione nella quale ci troviamo, vengono fatti tanti discorsi, ma concretamente poi per creare lavoro attivo qualificato che sa di futuro, nulla si fa e allora tanti ragazzi che si sono sacrificati o hanno sacrificato anche le famiglie, sono costretti a non far valere quanto hanno studiato per avere un lavoro.
Un paese, il nostro che va come i gamberi. Ma in questa discussione di IKEA vi è un altra contraddizione.
Questa società svedese apre un megastore di prodotti di montaggio semplificati, e a costi contenuti i cui materiali, per la maggior parte provengono da dall'estero per mantenere prezzi competitivi, e quindi si rivolge ad una platea di persone di una fascia di reddito medio bassa. Quindi per dare occupazione a quei 200 giovani che hanno vinto la lotteria del lavoro, è necessario che la gente compri, e per comprare si deve avere una disponibilità economica. Quindi le persone dovrebbero avere un lavoro, una adeguta pensione, se tutto questo viene meno, se le tariffe aumentano e i salari diminuiscono, e di questi giorni l'idea del governo di bloccare ulteriormente il salario dei lavoratori pubblici, viene meno la possibilità di spesa delle famiglie.
Ed il caso IKEA è solo un esempio delle contraddizioni delle scelte politiche che vengono attuate. E' evidente che cosi facendo precludono le possibilità di futuro per molte persone. Gia due generazioni di giovani sono passati nell'età adulta senza futuro, non possiamo ancora continuare su questa strada, ne va della convivenza del nostro paese.
Non può succedere che per duecento posti di lavoro vengano presentate ventottomila domande.
Nel 1996 quando Ominitel apri il primo call center a Pisa ed assumeva 250 persone, diplomate non voglio sbagliare ma le domande non arrivarono al migliaio, ed erano già molte. Anche questo è il segno della crisi.
Un paese mai in assoluto può sopportare che il 10% della popolazione possieda il 50% delle risorse ed il restante 90% il restante 50%. Oggi più che mai questa diseguaglianza va superata se vogliamo essere un paese più civile.
FRANCO MARCHETTI