Leggendo gli ultimi commenti al convegno realizzato lo scorso sabato dalla lista IeS, credo possano essere utili alcune note di puntualizzazione sul mio intervento incentrato sui finanziamenti comunitari e non.
Innanzitutto il mio intervento non poteva ambire a proporre - in 10 minuti - una soluzione strategica ai problemi di San Giuliano. Nel tempo a mia disposizione ho cercato di spiegare il corretto approccio - secondo me - al "mondo dei finanziamenti" (europei e non), cercando di non annoiare la platea con documenti programmatici, ma mostrando degli esempi realizzati in contesti simili a quelli di San Giuliano Terme, attraverso iniziative comunitarie.
Per questo alle mie spalle scorrevano le immagini del progetto Eden (realizzato con fondi EDF) per il territorio, ma anche di alcune iniziative realizzate con il progetto cultura (nella scorsa programmazione terminata nel 2013).
Facendo questo non volevo stupire la platea con opere faraoniche nè, tanto meno, proporne la realizzazione. Volevo mostrare come, entrando nel modo corretto nella "rete europa", fosse stato possibile, per realtà simili a quelle di San Giuliano Terme, anche realizzare importanti opere con un forte impatto sulla vitalità dei territori! Nel mio intervento, inoltre, dicevo che l'importanza di un'opera faraonica non sta tanto nella grandezza della stessa, quanto, piuttosto, nell'infinita quantità di iniziative collaterali in grado di promuovere e valorizzare il territorio su cui l'opera insiste! (Andate a vedere, per curiosità, quante iniziative sono nate attorno al progetto eden.. O quanti spunti siano derivati dal festival "backlight".. O, ancora, quante opportunità dal progetto "beyond the stage".. E questi sono solo esempi di progetti riuscito perché ben impostati e gestiti!).
Tutti questi progetti hanno in comune un punto: SONO PARTITI DAL TERRITORIO!
Il primo punto del mio intervento era, infatti, legato alle particolarità del territorio: non si può, né si deve, andare in Europa a chiedere soldi.. Si va in Europa a proporre soluzioni a problemi identificati dalla commissione! In Europa occorre fare lobbying, intesa nella più corretta accezione del termine: esercitare pressioni in maniera trasparente, mediante gli strumenti a disposizione di tutti, perché i problemi del territorio siano acquisiti dalla Commissione Europea e inseriti nella programmazione comunitaria.. quindi inseriti in bandi dotati di risorse finanziarie!
Tutto il senso del mio discorso è ruotato attorno al territorio: come facciamo, infatti, a proporre soluzioni se non determiniamo quelle che sono le buone pratiche che possiamo proporre e quelli che sono i problemi del nostro territorio? Che si scelga un approccio storico (vedi intervento di Costanzo) o un approccio diverso, non fa differenza: per andare in Europa, occorre portar con sé qualcosa, qualcosa che caratterizzi il territorio e che lo renda unico! Significa portar con sé le cose belle e le cose brutte, perché solo così sarà possibile trovare altri soggetti che, come noi, sono in attesa di sviluppare sinergie per creare qualcosa che superi "una" rocca o "un" acquedotto.. Per creare e un "sistema", di rocche ed acquedotti, in grado di portare ricchezza (culturale ed economica) sui territori coinvolti!
San Giuliano è ricca di opportunità e peculiarità. Occorre, come detto anche da altri relatori, che si crei un sistema coeso tra i tanti attori coinvolti per realizzare un vero e duraturo sviluppo del territorio.
Nicola Tucci