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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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IL MARZO DELLE DONNE
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Calci
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Piazza Giuseppe Garibaldi, 56019 Vecchiano PI, Italia
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Locri 22-25 marzo
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Marina di Pisa, 24 marzo
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
La vicenda Ikea a Vecchiano: Lunardi replica a Di Bussolo
“Né vincitori, né vinti: in democrazia si seguono percorsi istituzionali trasparenti”

1/3/2014 - 17:39

La vicenda Ikea a Vecchiano: Lunardi replica a Di Bussolo

 “Né vincitori, né vinti: in democrazia si seguono percorsi istituzionali trasparenti”
 
Vecchiano –

 

La risposta del Sindaco Lunardi ad un intervento, apparso nei giorni scorsi sulla stampa locale, da parte del responsabile delle relazioni esterne di Ikea Italia. “Mentre tutte le istituzioni, compreso il Comune di Vecchiano, stanno lavorando per la buona riuscita dell'inaugurazione di Ikea ai Navicelli, leggo su Il Tirreno, edizione Pisa di ieri (28 febbraio 2014, ndr), che il responsabile delle relazioni esterne di Ikea Italia, dottor Valerio Di Bussolo, alla vigilia dell'apertura del punto vendita di Pisa, è tornato ad intervenire sulla vicenda che, inizialmente, prevedeva l'avvento dello store svedese a Migliarino, esprimendo giudizi a dir poco inopportuni”, afferma il Sindaco di Vecchiano Giancarlo Lunardi.

 

“A tale proposito, pertanto, vorrei porre alcune domande al dottor Di Bussolo: in primo luogo, vorremmo capire per quale ragione l'insediamento commerciale che era stato proposto all'Amministrazione vecchianese era grande almeno tre volte quello che è stato realizzato a Pisa, nonostante che per il nostro territorio si trattasse di un'area con destinazione d'uso agricolo.

In seconda istanza, quante rotatorie sono state realizzate a Pisa da Ikea Italia, visto che il dott. Di Bussolo ribadisce che a Vecchiano avrebbe realizzato svincoli, strade e rotatorie di ogni sorta”.

“Ci preme inoltre ricordare,” continua il primo cittadino “che il Comune di Vecchiano ha fatto rispettare la sua pianificazione urbanistica, evitando di impegnare un'area agricola nella quale sussiste un divieto di edificare da parte dell'Autorità di Bacino del Serchio a causa della sua alta pericolosità idraulica.

La Regione Toscana, inoltre, ha messo a punto una normativa in base alla quale è vietato costruire su aree agricole”.

“Infine, colgo l'occasione per sottolineare che, pur in un momento di dura crisi economica come quella che stiamo vivendo da ormai svariati anni,  alcune aziende hanno manifestato un interesse concreto per utilizzare le aree produttive, previste con tale destinazione d'uso, nel nostro Regolamento Urbanistico, con conseguente possibile aumento dell'occupazione sul territorio”.

“La signorilità che una grande azienda come Ikea, presente in tutto il mondo, dichiara di possedere”, conclude Lunardi, “dovrebbe manifestarsi anche attraverso un maggior rispetto delle istituzioni elette democraticamente dai cittadini”. 

Fonte: Ufficio Comunicazione Comune di Vecchiano - foto archivio VdS
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5/3/2014 - 10:57

AUTORE:
Alessio Niccolai

Capita molto spesso di imbattersi in parole come "Holding" senza intercettare un valido motivo per porsi qualche legittima domanda... perché un'impresa - un fiume - dovrebbe organizzarsi in tanti rivoli ad un certo punto del proprio percorso? Che senso hanno? A cosa servono? A chi servono?
La risposta potrebbe essere abbastanza semplice, se ciascuno avesse il buon gusto di comprendere che ad ogni impresa deve essere ragionevolmente collegata almeno un'attività, un core business e cioè, in altre parole, un motivo stesso di esistenza.
Ciò vuol dire che ciascuna delle compagini di una "Holding" (nel caso specifico di Ikea stiamo tecnicamente parlando di una "Holding Gestoria") per esistere deve avere un suo proprio oggetto di attività. E perché mai un gestore di negozi dovrebbe occuparsi di altre cose?
Proviamo a chiederlo a Ikea Italia Property il cui oggetto sociale non è ragionevolmente rappresentato dal codice ATECOFIN 52.44.1 (Commercio al Dettaglio di Mobili), ne' da un altro riconducibile alla produzione di mobili come potrebbe avere la controllata Swedwood... quella compagine che vanta un debito verso le proprie controllanti di circa 400 mln di Euro, ha come oggetto - guarda caso - "la costruzione, l’acquisto, la vendita [...], la locazione, l’affitto e l’amministrazione degli immobili di proprietà sociale".
Poi ci sono altre articolazioni a vario livello (come ad esempio Ikea Trading Services, Inter Ikea System, Ingka Pro Holding, Ingka Holding Europe, Inter Ikea System Bv., tanto per citarne alcune).
Ora, chiunque fosse in buona confidenza con i fratelli Richard e Maurice McDonald, non avrebbe difficoltà a farsi raccontare che il vero core business della McDonald Corporation non è costituito dai quintali di immondizia alimentare che somministra il proprio network di (li vogliamo davvero chiamare così?!?) ristoranti, ma dalle operazioni immobiliari connesse all'apertura di un punto vendita (in particolari modo dalla costruzione dei suoi locali).
Se questo è vero - ed è vero - c'è seriamente da chiedersi quale sia il vero Core Business di Ikea-Ikano Group & compagnia cantante, perché non è chiaro per niente, visto anche che - se si fa eccezione per le cantilenanti interfacce con l'esterno quali appunto di Bussolo - si ha a che fare con una roccaforte pressoché inespugnabile, con un insieme di processi sapientemente criptati e difficilmente intelligibili.
A Migliarino senz'altro, a parte il "marginale" interesse di 3 FMNS (acronimo di "furbi ma 'na s..."), l'ostinazione e la pertinacia con cui l'improvvido binomio fra Ikea (suppongo "Italia Property") e CTC hanno perseguito sistematicamente la ricerca di un'installazione faraonica in un'area agricola, suggeriscono emergere interessi che vanno ben aldilà delle belle dichiarazioni di intenti gialloblù, delle prescrizioni del "Concetto Ikea" o dei proclami intorno al "Design Democratico": la mia idea è che esistessero le condizioni per la riqualificazione di un'area depressa - magari - con forti sovvenzioni pubbliche europee e che il meccanismo - grazie al quale gli interessi debitori maturati da Ikea Property verso le controllanti e in ragione del quale centinaia di milioni sfuggono in maniera perfettamente legale alla fiscalità e dunque all'interesse collettivo - potesse essere lubrificato e alimentato ulteriormente.
D'altra parte, se il punto vendita del Navicello (sulla cui fulminea costruzione pendono comunque interrogativi di non poco conto cui qualcuno - prima o dopo - dovrà rispondere) occupa una superficie di circa 1/50 di quella che avrebbe occupato all'Ovaio, l'interesse Ikea su quell'area doveva essere di ben altra natura e non certo collegato alla vendita di mobili o lampadari.
Chissà se un giorno Di Bussolo vorrà dare ragguagli ai Pisani - e dato che ci siamo - ai Vecchianesi circa l'oggetto sociale di ciascuna delle società della Holding, anziché continuare a sparare merda su una collettività che ha avuto il buon gusto, il buon senso e l'intelligenza politica di tributargli il proprio "niet"!

5/3/2014 - 7:13

AUTORE:
Massimo

Caro sindaco potevi anche dirgli che al signore in questione gli piaceva solo l'area dell'Ovaio. Sapete perché? Quell'area aveva un valore agricolo di circa 2 milioni di Euro. Una volta trasformata aveva un valore di 60. Mentre l'area nella zona industriale c'era da frugarsi e basta.
Poi il signore non può pianificare un territorio come vuole. Come del resto è stato risposto da Barroso, dopo avergli spiegato come era la vicenda.
Purtroppo si questa vicenda c'è stata poca informazione veritiera.
Credo inoltre che il comune di Vecchiano sia stato danneggiato nella sua immagine per aver deciso di non sottostare ad una multinazionale. Che in questo caso se ne servivano per specchietto dell'allodole, ricordo che il progetto era della C.T.C.
Credo che basti.
Dimenticavo: Grazie Sindaco Pardini .

4/3/2014 - 13:54

AUTORE:
CdPN

Hai/avete perso la battaglia culturale anche a posteriori.
Il troppo grosso centro commerciale denominato "Centro Commerciale San Rossore Migliarino" era alle tre volte quello dei Navicelli e quindi "l'affare" era ri/vendere il terreno avanzato e nel frattempo "valorizzato da agricolo a commerciale" dalla vicinissima Kea

Ikea-centro commerciale in zona agricola non si poteva fare a Migliarino perchè non prevista da nessun strumento programmatico nel Comune di Vecchiano(vedi e... rivedi cosa dice il nostro tecnico incaricato di redigere i nostri piani di programma (Architetto Maffei Cardellini).
Poi ora magari cerchi di svicolare con: Pisa-treno-Pisa-pulman-Pisa-aerei-Pisa-autostrada A12-Pisa Fi.Pi.Li-Pisa con il navicello-Pisa mbiciretta-Pisa a zoppetto per tutti gli abitanti di una città e..Pisa con 50/100 volte i vigili urbani di Vecchiano e ..
...e poi ci sarebbe altro ma te lo rammento da quì a 20 anni quando gli Svedesi lasceranno li da rottamare quel baraccone blu/giallo per trasferirsi in Bangladesh.
bona

4/3/2014 - 11:20

AUTORE:
propositivo

CREDO CHE LA GESTIONE DELLLA QUESTIONE IKEA DA PARTE DELLA AMMINISTRAZIONE COMUNALE GUIDATA DAL SINDACO RODOLFO PARDINI, ERA ED è CORRETTA, IO HO PARTECIPATO A TUTTE LE RIUNIONI APERTE E CREDO CHE LA TRASPARENZA LA FECE DA PADRONA, IL CONSORZIO IKEA ALLA FINE è ANDATO A PISA, SOLO PER IL FATTO CHE NON POTEVA AGIRE COME VOLEVA NEL NOSTRO TERRITORIO, L'OPPORTUNITà DI APRIRE IL PUNTO VENDITA NELLA GIA ESISTENTE ZONA ARTIGIANALE ERA STATA ACCORDATA, IL CONSORZIO IKEA PER RIPICCA NON VOLLE ACCETTARE, SECONDO ME NON è STATO SBAGLIATO NIENTE DAL SINDACO PARDINI, NATURALMENTE LA MIA è UNA IDEA PERSONALE E RISPETTOSA DELLE POSIZIONI DIVERSE ED OPPOSTE, COMUNQUE, SONO STATE ASSUNTE LO STESSO PERSONE DEL NOSTRO COMUNE A TEMPO INDETERMINATO.
SONO D'ACCORDO CON DUBBIOSO CHE IL SINDACO LUNARDI, APPENA POSSIBILE FACCIA SAPERE QUALI SONO LE AZIENDE CHE HANNO FATTO RICHIESTA DI INSEDIARSI NEL NOSTRO TERRITORIO E QUALI SARANNO LE OPPORTUNITà DI POTER ANDARE A LAVORARE IN TALI REALTà

3/3/2014 - 9:58

AUTORE:
Migliarinese di quelli, io c'ero e non solo.

Ecco, la nottola è la chisura più semplice del mondo e non potendo mettere la foto, spiego il suo semplice ed arcano funzionamento: si mette un gancio di legno o ferro 'nsomma qualcosa fatto a "U" dalla parte opposta alla porta che avrà una stangetta ad incastro semplice tirata con il filo o corda previo buco fatto un mezzo metro sopra al gancio di tenuta e...tirando il filo o corda, magicamente ma non tanto si aprira la porta e che sia della stalletta de' 'oniglioli o di casa il funzionamento non cambia ed era molto usata prima dell'invenzione delle chiavi e.. dei ladri (a quei tempi i ladri non esistevano) xchè non c'era niente da rubare ed i coniglioli ce li avevano tutti quindi! nisba rubare.

Andiamo oltre la nottola ed i cervelli serati con quell'arcano.
L'archivio della Voce del Serchio è a disposizione di tutti i lettori e udite udite: se un lettore non vuole in seguito rompersi le scatole a ritrovare le ormai centinaia di migliaia di documenti conservati dal "macchinario" basta farsi un archivio personale copiando anche foto volendo ed all'occorenza, zak con un clik e tutto li e se prima si tenevano i ciclostilati, ora con il web si fa prima.

Il documento in causa che trovai su una pubblicazione viareggina dell'Architetto Maffei Cardellini in quel caso feci un copia/incolla e lo traferi dove lo ritenevo opportuno per intavolare una discussione (che poi avvenne sulla VdS e che ri/copio e metto ancora a diposizione per i lettori tutti)...............................................http://www.lavocedelserchio.it/vediarticolo.php?id=11157&page=0&t_a=giovanni-maffei-cardellini-ikea-a-migliarino-e-solo-una-speculazione-immobilare.............................................

E' chiaro e lampante che tale documento veritiero al 100% e che non è "la mia verità mondiale" come alcuni "confutatori nostrali" sostengono ma è semplicemente un documento non tecnico e riflessivo fatto da un tecnico incaricato da decine d'anni di redigere i piani territoriali del nostro comune e che insieme all'Architetto Cervellati; uno dei maggiori urbanisti Italiani han redatto il piano del Parco del /79.

Capisco che la verità ti e vi fa male ma è la terra a girare torno-torno al sole e non viceversa...la chiesa lo scoperse dopo anni di denigrazione del grande Galileo ma così è e così sia!

piesse, se poi vuoi sapere tutta la verità e solo la verità basta domandare in giro e la verità esce fuori come i beci vuotando una damigiana di vino che ha preso di spunto in un prato e...ne sentirai delle belle e sembrerà come il detto lucchese di quei fidanzati: quando la voleva lu, un lo voleva le e quando lo voleve le un la voleva lu.
...identica: quando la Kea la voleva la federazione DS di quel tempo non la voleva il PDL, poi non la "vorseno" la maggioranza di cittadini vecchianesi e migliarinesi in testa; vincendo due elezioni amministrative incentrate sulla grande speculazione edile di 420.000 metri quadri di terreno agricolo e il rifiuto dell'offerta fatta dall'amministrazione vecchianese della sola Ikea in zona Commerciale/industriale di 10.000 metri quadri di terreno "già" classificato commerciale/industriale e quindi nisba speculazione delle coop boncioliniane ed ora l'Ikea se non sbaglio è a Pisa in 2.000 metri di terreno meno di quello che il comune di Vecchiano mise a sua disposizione e...siccome il mondo non finisce oggi in quella zona ci verrà se lo vorrano qualcosa d'altro, atrimenti grano e girasoli fichè fra miliardi di anni il sole si mangerà la terra come prevedono i catastrofisti e per l'intato? ama e fa cio che vuoi disse il santo di nome Agostino.
bona

3/3/2014 - 9:49

AUTORE:
Piero Chicca

Come risposta a certe affermazioni provocatorie e piene di arroganza non c'è niente di meglio che ringraziare tutti coloro che hanno scongiurato il pericolo Ikea a Vecchiano.
La devastazione di un territorio e di un ambiente l'hanno evitata, ma che Ikea si insediasse ai margini dal nostro Comune non l'hanno potuto impedire: non toccava a loro e non ne avevano la possibilità. E non sono stati ascoltati -quando non sono stati derisi- da chi questa possibilità l'aveva.
Comunque a casa propria non si sono fatti allettare né dalle lusinghe dei vantaggi né dal miraggio dell'occupazione. Realisticamente non hanno creduto che una manciata di posti di lavoro di bassa qualità ripaghino tutti quelli che si perderanno, magari qualificati, nel restante comprensorio produttivo pisano: nonostante le promesse della multinazionale svedese di rifornirsi da produttori locali. (Stando a quanto si legge, almeno il 90% delle merci vendute da Ikea arriva dall'estero). Diamo tempo al tempo e aspettiamo di vedere quanto le piccole e medie imprese, gli artigiani, i negozi, con tutto il loro indotto riusciranno a sopravvivere.
La perdita di posti di lavoro riduce la capacità di spesa delle famiglie e di conseguenza rende sempre più inutile la presenza dei mastodontici centri del consumo. Oltre a questo, la minore disponibilità economica già in atto a causa della diminuzione dei posti di lavoro farà sì che anche la produzione e i prezzi delle merci dovranno diminuire e questo provocherà un calo della qualità del prodotto, che diventerà sempre più scadente e meno duraturo e causerà la necessità di più frequenti acquisti che però non potranno più essere soddisfatti determinando un peggioramento del tenore di vita. Inevitabile circolo vizioso.
Se attualmente in Italia molti cittadini si oppongono all'insediamento di giganteschi capannoni significa che si comincia a capire che la difesa dell'ambiente e del territorio è una priorità vitale; come non lo sono invece gli effimeri oneri di urbanizzazione, che molti non conoscono; che non sono fonti d'arricchimento, ma su cui continuano a insistere come se fossero la soluzione di tutti i problemi.
Si sa che ci sono imprenditori, che mai sazi della loro ricchezza e forti della loro potenza, non hanno scrupoli di nessun genere ben sapendo che in Italia la corruzione facilita forzature e aggiramenti di leggi, di regolamenti, di strumenti urbanistici, di vincoli di sicurezza. Questo molti vecchianesi non lo hanno permesso. E non permettendolo hanno evitato di creare un precedente: un precedente sul quale avrebbero potuto fare forza altri spregiudicati pronti a pretendere condizioni speciali per altri insediamenti, anche pericolosi, richiedendo la trasformazione in aree edificabili di terreni agricoli, anche privati ma pur sempre bene comune. Tutto questo avrebbe innescato anche a Vecchiano uno scellerato modello di gestione del territorio a cui, per forza avrebbe fatto seguito anche la speculazione fondiaria -che in casi come questi finisce per essere addirittura il male minore.
In ultimo, ma non meno importante c'è la questione del traffico, che causerà i disagi che già molti temono e che dureranno almeno fino al momento in cui si attuerà il proposito dei nostri limitrofi di realizzare opere stradali per favorire l'accesso al mega-store (altro consumo di territorio) la cui spesa vedremo per quanto ricadrà sul privato mercante e per quanto su di noi, nostro malgrado.
Ma i nostri concittadini, quelli più previdenti e meno incantati, non potevano fare tutto: alla solidarietà e alla salute collettiva ci dovevano pensare i nostri confinanti, che intanto fanno ricadere anche su di noi, nostro malgrado, il danno che molti Vecchianesi avevano previsto e scongiurato.

3/3/2014 - 8:44

AUTORE:
Alessio Niccolai

C'è la mobilitazione contro lo strapotere economico e contro il peso politico di un colosso del low quality, dello sfruttamento schiavistico della forza lavoro nel Sud-Est Asiatico e della sottrazione di risorse alla fiscalità in convolo verso le Antille Olandesi: c'è la vittoria di una comunità che si è stretta intorno alle proprie vocazioni territoriali, impedendo che l'ingrata commistione fra l'interesse privato di tre persone ed il ricatto dei posti di lavoro fosse eletta interesse collettivo.
Di contro c'è la parallela e cocente sconfitta dell'omologa comunità pisana che, pur circoscrivendo i danni incalcolabili che sarebbero stati fatti al Comune di Vecchiano e limitando una presenza inquietante, sgradita, inopportuna e probabilmente fonte di ulteriore indebolimento dell'economia cittadina, non ha saputo imprimere alla propria mobilitazione la capacità di farsi ascoltare da un'amministrazione purtroppo compiacente e incapace di comprendere la portata epocale di una scelta così dissennata.
I signori Renzi & Rossi faranno scontare a Pisa gli 80 posti da cassiere sottopagato, perennemente part-time e a tempo determinato e senza diritti sindacali, con l'allungamento della pista di Peretola, mettendo cioè a repentaglio 2.000 posti di lavoro qualificati e ben retribuiti al Galilei, imbottigliato d'ora in avanti nel traffico infernale di astanti del mobile alla formaldeide - per la gioia dei turisti - e costretto a cedere terreno ad un'aerostazione presso cui bisognerebbe vietare l'atterraggio persino degli aeromodelli!
Si faccia invitare a pranzo Di Bussolo da uno dei propri inservienti italiani, o magari da un'operaia indiana coinvolta nei cicli produttivi Ikea: vediamo con quanta dovizia di portate riescono ad accoglierlo, data la generosità con cui il suo burattinaio - Ingvar Kamprad ex-SS e sostenitore di svariati movimenti neo-nazisti - li retribuisce! Oppure ci mostri la certificazione per la Responsabilità Sociale nei confronti dei lavoratori Ikea (e magari le credenziali di chi ha prodotto quella certificazione!).

3/3/2014 - 7:20

AUTORE:
Cervello Fritto ma Onesto

Caro lettore, come vedi avevo perfettamente ragione, non sei stato in grado di esprimere il tuo pensiero e sei ricorso al più vecchio metodo esistente, copiare, ma siccome ora siamo in un era moderna hai imparato il "copia incolla" del pensiero degli altri.
PS. Poichè lo scritto pubblicato nel 2012 al quale fai riferimento è negli archivi della Voce, rendi ancora più palese il fatto che l'attività di censura svolta da alcuni operatori del vostro giornale on line non si limita soltanto a smussare gli angoli che non piacciono dei pensieri altrui, arrivando persino al rifiuto di pubblicare, ma adesso siamo giunti addirittura ad un "uso personale" di un mezzo di comunicazione.
Dovete essere, forse non tutti, più imparziali ed accettare chi non la pensa come voi.
Prima c'era e c'è sempre "L'Unità" come quotidiano di Partito, la voce del padrone ed ora c'è anche "La Voce della voce del Padrone", come se il Padrone non sapesse difendersi ed esprimersi da solo.

3/3/2014 - 0:06

AUTORE:
dubbioso

ci può fare i nomi delle aziende che vorrebbero installarsi nel nostro territorio?
giusto per non far sembrare le sue parole dette quale aria fritta....

2/3/2014 - 19:56

AUTORE:
onesto più di te

Hai visto che le argomentazioni sono arrivate, caro onesto con il c/f. Le sapevo anche io, ma cosa vuoi... perdere tempo a scrivertele..

2/3/2014 - 15:03

AUTORE:
Lettore della VdS del 10/8/2012

VECCHIANO
Giovanni Maffei Cardellini: Ikea a Migliarino è solo una speculazione immobilare!

10/8/2011 - 22:12
(Commenti 8 commenti)

Se oggi qualcuno chiede d’indicare dove va l’urbanistica, d’istinto viene da pensare dove porta: in galera. Qual è la città dove un assessore o qualche tecnico non hanno avuto problemi?
L’urbanistica ormai è cosa per avvocati. Gli architetti invece fanno i valorizzatori dei suoli o i burocrati.
Un tempo si diceva che solo la speculazione edilizia poteva fermare se stessa.
Ci siamo quasi arrivati. C’è la bolla immobiliare, ma il territorio è ancora il grande affare.
Forse il più grande che c’è in Italia. Un terreno agricolo non edificabile vale un euro il metro quadro.
Quando lo si trasforma in qualcosa di diverso, meglio se residenziale, vale 500/1000 euro o più il metro quadro.
Forse neppure la cocaina garantisce guadagni così consistenti ed inoltre è legale, se non si corrompe qualcuno.

IKEA A MIGLIARINO: è solo una speculazione immobilare!

Il territorio è un grande affare e il territorio è la materia prima, la ragione d’esistere dell’urbanistica e della pianificazione.
È il foglio, non bianco, ma ricco di storia e di segni sul quale stendere i progetti. Le amministrazioni sono senza soldi e vendono quello che porta le risorse di cui hanno bisogno.
È un cane che si morde la coda. Si progetta e si dimensiona una trasformazione edilizia non sulla base di un chiaro interesse generale, ma per ricavare le risorse per un’opera pubblica che sarà messa in crisi dagli esiti della trasformazione stessa. Proprio il contrario della pianificazione. Il territorio e la sua pianificazione sono usciti dal dibattito nazionale.

È rimasto il paesaggio, che infatti attira l’attenzione almeno della cultura. Ma il territorio e la città non esistono più nelle agende della politica; da anni le principali iniziative che riguardano la materia si ritrovano nelle leggi finanziarie, che servono per favorire la ricerca di risorse sotto forma di condoni, di piani casa e quant’altro. Nel frattempo le Regioni che hanno fatto? Leggi. Siamo di fronte ad un ipertrofismo legislativo che ha spostato l’attenzione dai contenuti della pianificazione – la città e il territorio – alle procedure burocratiche.

E visto che le grandi città non fanno più i piani ma i progetti che muovono i finanzieri e le star della professione, nelle piccole città, dove si arriva con i treni locali, c’è qualcosa di buono e interessante, qualche esperienza positiva? Sì, in effetti nelle piccole città si dà ancora un valore alla pianificazione, si discute, si creano interessi.
Vecchiano è un piccolo comune in provincia di Pisa. Più di metà del territorio è nel Parco di Migliarino-San Rossore, la bocca di Serchio con boschi e una spaggia fra le più belle in assoluto, ancora con le dune e i profumi di liquirizia, bene organizzata e molto frequentata.
A Vecchiano abbiamo fatto il Piano Strutturale e il Regolamento urbanistico, con tutti gli studi, il dimensionamento, il rispetto dei Piani e delle indicazioni regionali e provinciali, delle valutazioni ambientali. Ero contento di questo piano quando, con sorpresa, ho letto sui giornali che Vecchiano viene additata ad esempio del perchè in Italia c’è la crisi. Gli investitori stranieri scapperebbero dall’Italia perchè la burocrazia dei comuni blocca gli investimenti e impedisce di creare lavoro: è per questo – dicono e scrivono – che l’Ikea di Migliarino (località del comune di Vecchiano, alle porte del Parco) non si fa.

Dico io: per forza non si fa, non era prevista in nessun piano. Hanno un valore o no i piani? E poi a Vecchiano era arrivata l’Ikea Property Italia di Milano, una società immobiliare che voleva fare una grande operazione speculativa. Di cui il magazzino/punto vendita dell’Ikea sarebbe stata una piccola parte.

Era andata così. L’Ikea Property Italia si è scelta, da sola, 37 ettari di area agricola e ha progettato otto grandi capannoni commerciali, poi quello del punto vendita Ikea, più residenze, uffici e non vi dico gli ettari di parcheggi. Il tutto sull’Aurelia. Peccato che nel Piano strutturale in quell’area non sono previste trasformazioni, l’area industriale è vicina, e lì ci sarebbe posto per l’Ikea.

Il sindaco di Vecchiano ha provato a spiegare che la pianificazione del Comune è una cosa seria, eventualmente si possono modificare i parametri urbanistici per accogliere l’attività, migliorare la dotazione di servizi e di spazi.Niente. L’interesse non risiede nell’attività produttiva ma nel trasformare in edificabili 34 ettari di terreno agricolo. Provate a moltiplicare 34 ettari, cioè 340.000 metri quadri, per 300 euro al metro, tenendosi bassi nei valori, e vedete che cifra viene fuori.

In questo caso il sindaco Pardini non è andato in galera ma sulla graticola. È tra i pochi, infatti, che dopo 10 anni di onorata carriera non ha avuto un posto in un consiglio di amministrazione di qualche ente o fondazione.

Giovanni Maffei Cardellini

* Urbanista, ha redatto, tra l’altro, il Piano del Parco di Migliarino San Rossore con il prof. PierLuigi Cervellati.
L’articolo è l’estratto di un intervento pubblicato sulla rivista di urbanistica e architettura Aion.

2/3/2014 - 8:52

AUTORE:
L'Onesto col "Cervello Fritto"

E' sempre stato così, quando in un discussione una delle parti non ha più argomenti validi, non riesce a controbattere oppure ad esprimere un proprio pensiero in modo chiaro, scende nel campo delle offese personali. Io non me la prendo più di tanto, cerco prima di capire da che pulpito viene la predica e poi valuto.

1/3/2014 - 21:03

AUTORE:
Onesto più di te

Caro Onesto, di fritto c'è solo il tuo cervello!!!

1/3/2014 - 20:00

AUTORE:
Onesto

Non c'era bisogno di mettere le fotografie dei girasoli e dell'alluvione del 2009 per far sembrare le parole del Sindaco più veritiere.
Ikea non è a Vecchianp, gli oneri di urbanizzazione nemmeno, le rotonde neppure e il traffico ci sarà, ai voglia che ci sarà.
Tutte le altre parole sono aria fritta.
Pisa conta di più di Vecchiano e Ikea è andata là.
In un periodo di recessione come questo averne avute di IKEE.