Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Solidarietà alla Dirigente e grazie al Consiglio di Istituto e ai docenti
Ho letto, a proposito della decisione del Consiglio di Istituto “G.B. Niccolini” di offrire la possibilità al vescovo Benotto di una visita pastorale in orario pomeridiano, le parole del vescovo stesso, che ritengo gravi. Mi riferisco all’insistita accusa di intolleranza nei confronti di organi collegiali e degli insegnanti. Francamente ci saremmo aspettati parole diverse da parte del vescovo che, in una lunga lettera, ha detto una cosa sconcertante e non vera: “il clima di intolleranza si evince pure dall’alto tasso” di studenti che non seguono l’ora di religione in quella scuola.
Parole che fanno drizzare i capelli, forse anche quelli argento sotto lo zucchetto bianco che copre il capo di papa Francesco, che a volte se lo toglie e lo mette sulla testa di un bambino salutandolo con parole cariche di umanità. “È sapienza, cioè saggezza sgridare i figli?”, chiede Francesco. È forse un segno di tolleranza e di sapienza il fatto che i bambini debbano sapere che i loro genitori sono stati pubblicamente definiti “intolleranti” solo perché hanno fatto per i loro figli una scelta diversa in merito all’insegnamento della religione cattolica?
Ho aspettato alcuni giorni per dire la mia con molta cautela perché bisogna essere duri senza perdere la tenerezza, come dicono Che Guevara e papa Francesco, due persone che, diversamente, ispirano i miei ideali di giustizia sociale ed uguaglianza: il primo perché era un rivoluzionario comunista ed è il mio orizzonte; il secondo perché ha detto che i poveri sono il cuore del mondo e aiutare i poveri è la sola cosa che ci procuri la salvezza e mi piace sentir dire questo ad un pontefice rivoluzionario - non comunista.
Non mi dispiacciono neanche le tre parole di Bergoglio sulla famiglia: permesso, grazie, scusi. Bene. Ho due figlie alle quali ho laicamente consentito di frequentare l’ora di insegnamento della religione cattolica perché era questo che volevano. Permesso. Se le mie figliole fossero ancora piccole e fossero state invitate a scuola a una visita pastorale del vescovo nel pomeriggio, se mi avessero chiesto il permesso ce le avrei accompagnate - i preti che mi conoscono possono confermare -. Penso che sarebbe stata un’occasione importante di ascolto e di dialogo che avrebbe raggruppato volontariamente tutte le componenti della scuola, compreso i genitori e i familiari, non solo studenti e insegnanti presenti la mattina.
Per il resto aggiungo solo due o tre semplici cose. Innanzitutto, la mia piena solidarietà alla Dirigente scolastica, che altro non ha fatto che seguire la normativa vigente, pertanto mi sembra fuori luogo la richiesta della sua rimozione da parte di una lista civica che raggruppa varie forze di destra. Grazie, questa parola la rivolgo ai componenti del Consiglio di istituto che hanno agito nel rispetto delle norme e dei principi ispiratori della Carta Costituzionale della laica repubblica italiana e agli insegnanti che lavorano creando un clima di rispetto e tolleranza. Scusa. Si chiede scusa quando si manca di rispetto. È difficile chiedere scusa, ma in una società sempre più multietnica e multireligiosa è importante lavorare tutti insieme per tener sempre più in considerazione i sentimenti, le credenze e le convinzioni degli altri. Infine, prendo sul serio le ultime parole del vescovo Benotto: “Se mi invitano io vado dovunque”. A San Giuliano c’è posto per tutti.
Luca Barbuti - candidato a sindaco per L’altra San Giuliano