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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Pisa, 17 marzo
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Comune di Vecchiano
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Vallo a far capire al cavolo riscaldato e garzone ritornato .....
. . . lo diceva anche il grande Totò che è la somma .....
. . . . e Calenda Carlo ha rimasto solo. . .
. . .....
. . . in tv c'era uno che diceva che tanti elettori .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Tenuta di San Rossore
Il Presidente del Parco replica ai membri del Comitato scientifico

13/6/2014 - 13:00

Il Presidente del Parco replica ai membri del Comitato scientifico
 
Con riferimento al documento – relativo allo svolgimento della Route nazionale AGESCI nella Tenuta di San Rossore – sottoscritto e divulgato alla stampa da cinque dei sette componenti del Comitato scientifico dell’Ente Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli, il Presidente del Parco, Fabrizio Manfredi, intende chiarire quanto segue.
 
«Il parere espresso da alcuni membri del Comitato scientifico è legittimo, ma non rientra tra i compiti che lo Statuto dell’Ente Parco attribuisce a tale organo; si tratta, dunque, di una posizione del tutto personale, pari a quella espressa da altri cittadini, che niente a che ha a che fare con il ruolo e le funzioni di tale organo. La procedura di rilascio di nulla osta, infatti, non ha potuto coinvolgere se non la Direzione e gli uffici dell’Ente Parco stesso, nel pieno rispetto del principio, alla base del nostro ordinamento, di separazione tra le funzioni di indirizzo politico e di gestione. Proprio per evitare che i nulla osta e i pareri ambientali siano condizionati dalla politica, che deve invece assegnare gli indirizzi generali, il legislatore ha infatti voluto che fossero figure tecniche e dirigenziali ad avere le competenze in materia.

 In base al quadro normativo attuale il Comitato scientifico esprime un parere obbligatorio su alcuni e definiti atti, in particolare di interesse pianificatorio e programmatorio, ma non ha  competenza sulle procedure per il rilascio di autorizzazioni: il Direttore non era dunque tenuto a coinvolgere il Comitato scientifico – che non a caso è organo di supporto del Consiglio Direttivo, “dominus” politico dell’Ente – nel percorso autorizzativo seguito per l’iniziativa, seppure abbia provveduto a tenerlo informato sull’iter che è stato osservato e che si è concluso con lo svolgimento della conferenza di servizi deputata ad acquisire il parere delle varie amministrazioni coinvolte.

Ritengo anzi che, se l’avesse fatto, avrebbe rischiato di infrangere le norme di legge, potendone subire le conseguenze amministrative e penali: eppure, nella posizione dei membri del Comitato scientifico diffusa a mezzo stampa, riscontro invece pesanti critiche per il mancato coinvolgimento del Comitato stesso nell’iter del nulla osta e della valutazione di incidenza, che non ritengo corretto siano formulate al Direttore, il quale si è invece attenuto alle procedure con imparzialità e trasparenza.»

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15/6/2014 - 12:14

AUTORE:
Gianni

Vedo tanta ipocrisia in quello che viene detto, non vorrei ci fosse dietro un secondo fine.
SIR, SIC, ZPS, patrimonio dell'Unesco, vengono enfatizzati adesso, in occasione di questo raduno. Che dentro il Parco ci scorra una fogna a cielo aperto come il Fiume Morto e che i divieti vengano sistematicamente disattesi come sul litorale, questo non fa muovere le varie "firme illustri" a sottoscrivere petizioni....mah!

14/6/2014 - 19:01

AUTORE:
Bruno Baglini Migliarino

Le altre posizioni sono state raccolte e pubblicate sulla VdS da letteri interessati e come vedi mentre il Direttore e Presidente del Parco inviano tramite il loro portavoce Enrico Lippi;"le altre posizioni" hanno prefereto inviarle al giornale online "Il Becco" e non alla Voce del Serchio, che io per completezza dell'informazione e per il pieno dibattito a seguire, trascrivo quel che ho trovato sulla VdS.
nb, il testo trascritto nn è completo perche supera le 10.000 battute, ma su "Becco" potra trovare il tutto
in fede
Bruno Baglini
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AGESCI a San Rossore: associazioni e mondo scientifico all'attacco
Scritto da Nilo Di Modica Venerdì, 18 Aprile 2014 12:24
AGESCI a San Rossore: associazioni e mondo scientifico all'attacco
Ha scelto lo storico Caffé dell'Ussero, nel cuore di Pisa, il nutrito gruppo di professori, uomini di cultura, scienziati e amanti del Parco di San Rossore per presentare l'ennesima spina nel fianco agli organizzatori della Route Nazionale AGESCI, che proprio nel parco dal 6 al 10 Agosto porterà le sue 10mila tende.
Sono infatti già 200 le adesioni, senza farsi mancare alcune firme illustri, all'appello lanciato dal naturalista e scrittore Alessandro Spinelli, dal botanico ed ex direttore del Dipartimento di Scienze Botaniche dell'Università di Pisa Fabio Garbari e da Mauro Nozzolini. Fra i piu noti a rispondere alla denuncia dei tre, l’ex direttore della Scuola Normale Salvatore Settis, lo storico Adriano Prosperi, il fondatore e presidente onorario del WWF Italia Fulco Pratesi, la Presidentessa della Società Botanica Italiana Maria Raimondo e anche anche alcuni direttori di parchi naturali sparsi per la penisola.
Questo il testo dell'appello (adesioni alla mail sandrospinelli@hotmail.it ):
Studio di Incidenza per il Progetto di allestimento della Route Nazionale dell’AGESCI
in San Rossore (Pisa)
La lettura – e rilettura - delle 74 pagine dello “Studio di incidenza” proposto dall’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani per poter giustificare un raduno nazionale in San Rossore, previsto per il mese di agosto, provoca a chi scrive non tanto una sensazione di sgomento ma uno stato di vero allarme per quanto riguarda l’opportunità di tale manifestazione in un luogo che, caro ai Pisani e ai Toscani - e non solo -per la sua storia granducale, poi reale e quindi repubblicana, rischia danni e alterazioni ambientali forse non irreversibili ma certo non riparabili in pochi anni. Il documento intitolato “Studio di Incidenza” merita qualche commento, visto che ben pochi ne sono a conoscenza e che lo stesso Comitato Scientifico del Parco Regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli non risulta essersi espresso, come prevedono le norme, al proposito.
La procedura per la valutazione di un progetto, di un piano, o di interventi che potrebbero compromettere la qualità ambientale di un sito della Rete Natura 2000, prevista dalla Direttiva comunitaria Habitat, recepita a livello nazionale e dalle leggi toscane per i Siti di Importanza Regionale (SIR), tra i quali San Rossore con il Parco rappresenta una singolarità in termini geomorfologici, biogeografici, storici e culturali ben nota, è obbligatoria . Quando un SIR ospita habitat naturali o specie definite prioritarie, eventuali interventi che potrebbero rivelarsi distruttivi possono essere effettuati , dopo attenta e rigorosa valutazione, esclusivamente per motivi di tutela della salute o della sicurezza pubblica, previo parere di una Commissione europea.
Esaminiamo i dati del Progetto . Il raduno scout che si svolgerà dal 6 al 10 agosto su 74 ettari di San Rossore, lungo il viale che da Cascine Vecchie porta a Cascine Nuove, prevede: 30.000 (trentamila!) ragazzi tra i 17 e i 21 anni, collocati in 10.000 tende, in cinque “sottocampi” ciascuno di 6000 persone; 2000 adulti in un campo tende per la gestione delle attività connesse alla manifestazione; una piazza di 4000 mq con un presidio sanitario; due palchi (di 10 x 8 e di 6 x 4 mq); un magazzino per i generi alimentari; una segreteria; 1400 (millequattrocento!) servizi igienici di tipo chimico (220 in sei zone), 80 dei quali nell’area centrale, da vuotare due volte al giorno tramite autobotti; 750 docce e 750 lavabi con rete di distribuzione idrica fornita dall’acquedotto comunale (405.000 litri d’acqua ogni ora, in agosto!), con scarichi nel bosco; un’area di 5 ettari con una tenso-pagoda per 500 persone;, spazi espositivi coperti per mostre, biblioteca, cinema, stampa. Per la cerimonia di apertura, di chiusura e di una veglia serale verrà montato un palco “di grandi dimensioni” con muri laterali alti 12 metri; fari e altoparlanti collocati sui pini con portata luminosa e sonora di incalcolabile effetto, e tante altre cose ancora. Meno male che non sono previste attività di cucina: i pasti saranno distribuiti da servizi esterni. Le attività di cantieraggio, il montaggio delle strutture, i livellamenti del terreno, la realizzazione delle opere correlate all’evento e al loro smontaggio a fine manifestazione incideranno per 3-4 mesi.
Un sito di importanza regionale (SIR) e comunitaria (SIC), zona di protezione speciale (ZPS), ricco di valori naturalistici, con delicati e fragili equilibri tra storia dell’Uomo e vicende paleo-biogeografiche, con elevatissima biodiversità floristica e faunistica non dovrebbe ospitare simili eventi. Non sono convincenti le argomentazioni conclusive della NEMO (Nature and Environment Management Operators Slr, chiamata a valutare il Progetto), quando l’incidenza sull’integrità degli habitat, che verrebbero lievemente alterati, è classificata non significativa. Nessuna alterazione avrebbe questo raduno sull’integrità della flora, lieve l’alterazione sulla fauna. Insomma le interferenze sugli habitat sarebbero minime. Si vorrebbe poi sapere quali soluzioni mitigative degli impatti degli scarichi, e non solo, in accordo con l’Ente Parco potrebbero essere sostenute per una fattibilità tecnica ed economica che ci sembra francamente inattuabile.
Che in San Rossore sia stato proposto un evento così rilevante, sostenuto da probabili logiche politiche, patetiche se non ipocrite, e da considerazioni di natura commerciale che gli stessi scout dovrebbero contestare , dovrebbe suscitare una risoluta presa di posizione da parte dei cittadini , degli Enti e della Associazioni più sensibili e responsabili. Le aree protette non devono essere asservite a ruoli che non siano quelli previsti dalle leggi, dalle norme e dai fini per i quali sono state delineate. Per i motivi sopra esposti e nella convinzione che la Tenuta di San Rossore non vada trattata né oggi né mai come un semplice parco pubblico, i firmatari di questo documento si appellano al Presidente della Regione Toscana, dott. Enrico Rossi, affinché ritiri la disponibilità della Regione allo svolgimento della manifestazione all'interno della Tenuta. Si rivolgono inoltre al Presidente del Parco di Migliarino-S.Rossore-Massaciuccoli, dott. Fabrizio Manfredi, al direttore dell'Amministrazione, dott. Andrea Gennai, ai membri del Consiglio di amministrazione, affinché esprimano parere contrario allo svolgimento dell'iniziativa. Consapevoli del fatto che il raduno AGESCI è stato programmato e che il suo iter organizzativo è già avviato, proponiamo che esso possa svolgersi all'interno del territorio del Parco, ma in zone ambientalmente meno fragili della ex Tenuta presidenziale, quali ad esempio le zone agricole della Tenuta di Coltano o quelle poste a lato della strada che da S. Piero conduce a Camp Darby.
Parole alle quali, alla conferenza stampa, si sono aggiunte anche quelle di alcune associazioni. «Il valore scoiale dell'iniziativa non può far dimenticare le preoccupazioni per il pesante carico ambientale che dovrà subire quell'area di pregio del Parco» scrivono da Legambiente. – Si pone ancora una volta la necessità di ricordare che la prima funzione di un parco, la ragione stessa della sua esistenza, è la conservazione del capitale naturale; non un lusso ma una necessità, utile anche dal punto di vista economico. Allora non si può che essere contrari all'uso improprio del Parco e della tenuta in particolare, che non può diventare palcoscenico e scenario per le più diverse attività per motivi commerciali o di prestigio. Come non piace la forzatura della Regione che impone al “suo” Parco un'iniziativa senza seguire la via corretta di presentare prima lo Studio di Incidenza e decidere poi di conseguenza».
Un riferimento, quello all'iter sbrigativo e certo anomalo con cui si è arrivati a questa decisione, con il Parco che si dichiara ancora in procinto di prendere una decisione mentre su internet già si vendono i gadget della manifestazione, a cui in conferenza ha fatto riferimento anche il WWF, che per voce di Marcello Marinelli denuncia: «noi il primo progetto lo abbiamo visto quasi di sfuggita il 27 marzo, mesi e mesi dopo l'annuncio del presidente della Regione Toscana».
Il Parco, dal canto suo, non è però rimasto a guardare. Proprio ieri mattina ha inviato ai giornali un'accorata lettera del direttore del Parco Andrea Gennai:
Il 17 aprile un gruppo di persone tra cui diversi professori universitari ed alcune illustri personalità, terrà una conferenza stampa per presentare l’appello al Presidente della Regione, a quello del Parco ed al sottoscritto affinché sia detto “NO” alla Route Nazionale AGESCI di questo agosto in San Rossore. Tutti i pareri sono rispettabili ma è curioso che questi esperti abbiano già le idee chiare sul previsto impatto di tale Route, pur non avendo nemmeno visto il progetto.

14/6/2014 - 13:43

AUTORE:
ALESSANDRO

ON VOGLIO ENTRARE NEL MERITO DELLE DICHIARAZIONI DEL PARCO MA QUANDO IL PARCO DICHIARA NON SAREBBE MEGLIO CHE LA VOCE DEL SERCHIO METTESSE A CONOSCENZA I PROPRI LETTORI ANCHE LE ALTRE POSIZIONI?IL MANFREDI AVRà PURE RAGIONE,IO SONO CONVINGTO DI NO,MA VORREI SAPERE ANCHE COSA HANNO DEGTTOI MEMBRI DEL COMITATO SCIENTIFICO.e' GIà SUCCESSA UNA VOLTA DICHIARAZIONI DEL GENNAI MA NIENTE COMUNICATO DI CHI IL GENNAI ATTACCAVA.
aLESSANDRO sPINELLI

13/6/2014 - 17:49

AUTORE:
Tiziano Nizzoli, Ass.ne Cittadini e Territorio

... e sono certo che Lei ed il direttore Gennai riuscirete appieno nel coniugare la tutela della biodiversità del nostro Parco ed una tale presenza di visitatori. Tanti auguri di buon lavoro.