L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
di Alessandro Marianelli
SAN GIULIANO - Qualche giorno fa se n’è andato Angiolo Bozzi. Aveva 77 anni ed era stato preside in diverse scuole della provincia di Pisa.
Abitava da più di 60 anni a Gagno, quartiere in cui si era trasferita la sua famiglia, che, a giudicare dai nomi di alcuni dei suoi componenti (la madre si chiamava Proletaria, una zia Protesta) doveva avere idee politiche abbastanza chiare. Prima di fare il preside era stato maestro (esperienza che ha molto influito sulla sua formazione) e professore di scuola media. Era andato in pensione nel 2001 dopo aver guidato per alcuni anni la scuola media di San Giuliano, allora accorpata con la media di Pontasserchio. Era una persona speciale. Personalmente sono stato suo insegnante solo nell’ultimo anno della sua carriera, ma ho avuto il piacere di conoscerlo come amico anche al di fuori della scuola. Di lui ho tanti ricordi, che ora si affollano nella mia mente.
Prima di tutto era un bravissimo preside, che dirigeva la scuola con competenza e passione; ma soprattutto era un uomo ricco di grandissima umanità, disponibilità verso gli altri e ironia. Quando era il caso, era anche capace di grandi arrabbiature (mi vengono in mente le sue “battaglie” col comune di San Giuliano per cercare di contenere l’invadenza dei piccioni sul tetto della nostra scuola), ma non ho mai conosciuto nessuno che non lo ricordi con affetto e simpatia. Era impossibile non volergli bene. Per com’era fatto, gli sarebbe stato forse difficile fare il “preside manager”, come ora va di moda. Conosceva bene tutti gli alunni della scuola e mi ricordo che interveniva spesso in classe in occasione di qualche festicciola di compleanno dei ragazzi più difficili.
Nel regolamento scolastico fece inserire come primo articolo l’invito a cominciare la giornata dicendosi “buon giorno”, cosa che mi faceva venire in mente il film “Miracolo a Milano”, nel quale il protagonista, in una Milano grigia e triste, dice ingenuamente “buon giorno” a tutti quelli che incontra.Mi ricordo che sulla scrivania della sua stanza c’erano spesso dei piattini con delle palline di vetro e il vocabolario di latino del Campanini e Carboni; alle pareti la sua fotografia con la figlia Antonella e alcune delle infinite manifestazioni di affetto e simpatia che aveva ricevuto nelle varie scuole in cui aveva lavorato. All’attaccapanni c’era il pupazzo del Pisa, Vituperio; era un tifoso e andava allo stadio, in curva Nord. Sono stato con lui diverse volte a vedere la partita: d’inverno arrivava con un eskimo verde e un cappellino con la scritta “Nave Scuola Vespucci”.
Con lui c’era il suo amico e collega Bruno Borelli; a volte, prima che iniziasse la partita, facevo qualche domanda riguardante il loro lavoro e loro mi intimavano di non rompere le scatole con la scuola, perché c’era il Pisa da seguire; poi, subito dopo, attaccavano a parlare di circolari, esami e corsi di recupero. Nella scuola aveva organizzato una raccolta di oggetti antichi, che volle chiamare il “Museino degli antichi mestieri”. Nell’auletta Gereschi del nostro istituto questi oggetti, sempre più polverosi, ci sono ancora: vecchi ferri da stiro, scaldini, salvadanai a forma di porcellino, grandi chiodi, martelli, ma anche materiali tecnologici precocemente obsoleti, come ventilatori, amplificatori, i visori delle vecchie “filmine”, cineprese in super 8 ormai inutilizzabili.
Era appassionato di cinema e fu tra i primi insegnanti pisani a dare il suo contributo alla Biennale del Cinema dei Ragazzi e a lavorare sulla didattica degli audiovisivi. Una volta “recitò” in un video satirico sulla scuola che feci con alcuni amici: il video era una protesta un po’ cialtrona contro certi metodi pedagogici e didattici che andavano per la maggiore qualche anno fa: finti esperti dovevano essere intervistati su un’immaginaria scuola in cui i nuovi metodi didattici dovevano essere applicati a una classe formata da 23 galline; Angiolo fece la parte di un immaginario ispettore che diceva un sacco di scemenze: nel video volle chiamarsi Ruspanti Fois, ispettore del Ministero dell’Istruzione, e improvvisò in modo splendidamente ironico tutte le stupidaggini che lo spingevo a dire.Una sua passione fortissima era la musica.
Penso che tutti gli insegnanti di musica della provincia siano rimasti legatissimi a lui; anche prima di venire a San Giuliano aveva organizzato serate musicali e concorsi in cui si esibivano gli alunni delle scuole della provincia. A San Giuliano lanciò “Musica insieme”, manifestazione che viene organizzata ancora oggi dal nostro istituto; ricordo che in queste occasioni faceva anche il presentatore, e lo faceva benissimo, con il solito garbo e la solita ironia.Ma la sua passione più grande era forse il mare. Passava l’estate a Vada, dove aveva una casetta e una barca, e giocava a fare un po’ il lupo di mare; a volte andavamo a trovarlo, con mio figlio ancora bambino e mangiavamo insieme a lui e a sua moglie Giuliana . Mi ricordo un giorno in cui ci portò in barca e insegnò al bimbo a pescare. E riflettendoci, mi viene in mente che ha voluto andarsene laggiù, davanti al suo mare. Ciao Angiolo.