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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
San Giuliano Terme
La Sinistra sangiulianese unita contro la guerra a Gaza

4/8/2014 - 20:26

        La Sinistra sangiulianese unita contro la guerra a Gaza
 
Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Democratici Riformisti, L’altra Sangiuliano, Impegno e Solidarietà, Insieme per San Giuliano hanno presentato una mozione al Consiglio Comunale di San Giuliano Terme per fermare la guerra a Gaza.
La Comunità Internazionale non può chiamarsi fuori o nascondersi dietro l’alibi di un realismo impotente, perché la volontà di milioni di persone può alimentare le ragioni del dialogo.
L’escalation di violenze in atto, in meno di un mese ha generato fra i palestinesi oltre 1000 morti di cui l’80% civili, più di 6000 feriti e 150 mila sfollati a cui devono sommarsi i soldati israeliani colpiti dal fuoco di Hamas. Nel corso del conflitto non sono state risparmiate né donne, né bambini e non sono mai stati rispettati i vari cessate il fuoco assunti più volte dalle parti.
Occorre fermare il massacro perché se la tregua umanitaria è un importante obiettivo per curare i feriti, sostenere gli sfollati e salvaguardare i civili restituendo un senso al concetto di dignità umana e evitando così ulteriori vittime innocenti; è tuttavia necessario perseguire l’obiettivo di una Pace definitiva e duratura in Palestina attraverso la condanna dell'occupazione come origine del conflitto e raggiungibile sollecitando e sostenendo una scelta condivisa dai due popoli per una forma di Stato. Si deve mettere fine all’invasione via terra da parte dell’esercito israeliano e, allo stesso tempo,  bloccare il conseguente lancio dei missili da parte di Hamas, ripristinando così la legalità in quelle terre.
La sinistra sangiulianese esprime solidarietà e sostegno al popolo palestinese e israeliano ribadendo il proprio impegno per la pace, diritto inalienabile di ogni essere umano, e conferma la propria disponibilità a dare voce alle tante realtà che vivono la tragedia della guerra, al fine di vincere la crescente indifferenza dell’occidente e di sensibilizzare anche chi da quelle guerre è lontano.
Chiede un impegno al Consiglio Comunale per avviare una istruttoria su forme di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni, campagne internazionali non violente, affinché sia individuato il livello di contributo attivo e di informazione alla cittadinanza sangiulianese auspicando che sia rispettata l'applicazione della legge italiana 185/90 che vieta la vendita delle armi ai Paesi in conflitto o che violano i diritti umani.
Chiede, infine, al Sindaco ed alla Giunta un impegno diretto e/o indiretto ad associazioni, enti o istituzioni impegnate per la risoluzione dei conflitti, il riconoscimento delle identità dei popoli e la costruzione della pace; di sostenere tutte quelle iniziative di sensibilizzazione ai vari livelli istituzionali nazionali e internazionali tese alla ricerca di una soluzione diplomatica e pacifica al conflitto israelo-palestinese ed a chiedere al Governo Italiano, in occasione del Semestre di Presidenza Europea, di incrementare il proprio impegno politico al fine di giungere ad una soluzione definitiva del conflitto attraverso la richiesta di un immediato e duraturo “cessate il fuoco”.
 
 
Roberta Paolicchi (Capogruppo Partito Democratico)
Marco Balatresi (Capogruppo Democratici Riformisti)
Francesco Cordoni (Capogruppo Sinistra Ecologia Libertà)
Luca Barbuti (Capogruppo L’altra Sangiuliano)
Mauro Parducci (Capogruppo Impegno e Solidarietà - Insieme per San Giuliano)

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8/8/2014 - 10:29

AUTORE:
Alessio Niccolai

Visto che non lo fa la pseudo-Sinistra, la Sinistra-non-Sinistra o la Sinistra "Radical-Chic" - vuoi per incapacità di analisi, vuoi per scarsa propensione ad occuparsi di "verità" - lo farà il sottoscritto, che non ho alcuna remora a pensare e dire fuori dal coro: vogliamo parlare di Ukraina, di Siria e - dato che ci siamo - di Egitto, di Libia e di tutti i laboratori belligeranti aperti sordidamente dallo Zio Sam ovunque gli sia stato possibile fomentarne uno?
Facciamolo. Così magari cominciamo a capire qualcosina anche rispetto all'«impellente» problema dei Cristiani Iracheni che non è secondo - tanto per citarne qualcuno - a quello annoso dei Curdi di Turchia e Irak, o a quello di Ebrei, Cristiani e Musulmani di Palestina (come detto altrove, i legittimi eredi dei «Cananei» dell'antica Israele).
Il nome in codice della nuova strategia bellico-imperialista planetaria d'oltreoceano, porta il nome di John Negroponte, un esperto di destabilizzazione e di contro-guerriglia cui si deve la creazione degli Squadroni della Morte utilizzati per per armare i ferocissimi Contras in chiave anti-Sandinista in Nicaragua e «riciclati» e re-impiegati poi in Iraq come in Libia, Egitto, Ukraina e Siria per fomentare rivolte contro i governi locali, nella maggior parte dei casi compiacenti verso l'Occidente o comunque portatori di una certa stabilità.
E - si badi bene - a denunciare questo atroce stato di cose che coincide perfettamente con l'abbandono - da parte dell'attuale amministrazione «Democratica» USA - della guerra frontale - nel compiacimento di un esuberante apparato produttivo-militare e di incalcolabili interessi dell'industria bellica - perseguita invece dai predecessori Repubblicani.
L'obiettivo del Pentagono è evidentemente quello di massimizzare i profitti delle proprie fucine militari - in tempi di crisi - rendendo permanente l'instabilità geo-politica di talune aree del mondo sottratte - non di rado - al controllo di gregari di borghesie compradore messi lì al governo con lo stesso placet americano con qualche democratico colpo di mano.
L'obiettivo della guerra imperialista non è più dunque la vittoria ed il controllo territoriale, ma la guerra stessa, la guerra fine a sé stessa... e tutto sulle spalle - tanto per cambiare - di deboli e oppressi che, secondo il mio modestissimo avviso, non hanno colore della pelle, credo religioso o idioma.
Ma in Ukraina, si è voluto andare ben oltre le soperchierie patite dai popoli di Egitto, Siria e Libia in ragione prima di governi apertamente filo-Occidentali (Gheddafi non comprò forse qualcosa come 600 miliardi di azioni FIAT, a suo tempo?), poi della destabilizzazione permanente di chiara matrice USA: una vera e propria «Gladio» è stata addestrata dalle forze americane nei Paesi Baltici per muovere guerra al gas russo (vedere rivelazioni di Aleksandr Yakimenko, capo dell’intelligence ucraina con Yanukovic) ma, soprattutto, ai popoli ukraini d'Oriente di lingua russa (è bene ricordare - per amor di autodeterminazione dei popoli - che mentre l'Occidente ukraino utilizza l'alfabeto latino, l'Oriente utilizza quello cirillico, a certificazione dell'assoluta inconciliabilità culturale fra i due gruppi).
Vogliamo cominciare a guardare in faccia la realtà, o continuare a raccontarci le favoline mentre un genocidio si consuma ai danni dell'umanità tutta? Sembra quasi che dobbiamo trattare - alla stregua del tifo calcistico - questioni attinenti alla civiltà: Cristiani d'Iraq e Siriani no, Palestinesi sì... il problema ovunque ha la stessa matrice: l'interesse economico delle multinazionali occidentali, in particolare della fervente industria bellica che, mentre la Russia post-Sovietica ha in gran parte riconvertito, gli USA hanno incrementato in maniera esponenziale.
E quando si producono armi - ahimè - bisogna usarle. Contro qualcuno.

(redattore3@gmail.com)

7/8/2014 - 22:59

AUTORE:
Luca Quilici

E' vero quello che dice cittadino attento ma non dice tutte il neo sindaco ha sempre detto che dal primo bilancio 2015 farà questi. Ti ricordo che siamo nel 2014 e che questa amministrazione approverà un bilancio suo cosa che ho sentito in una intervista a di Maio.

7/8/2014 - 18:13

AUTORE:
Andrea

Ci risiamo ancora una volta i consigli comunali di ogni comune hanno promosso minuti di silenzio ordini del giorno di condanna della guerra a Gaza dimenticandosi dell'Ucraina chissà perchè? ma detto questo a nessuna delle forze politiche presenti nei vari consigli comunali è venuta in mente di promuovere iniziative di solidarietà concreta quali raccolta di farmaci da consegnare a quelle popolazioni attraverso la Croce Rossa. Ripeto ci risiamo forse perchè ci sono le ferie tanto vale mettersi a posto la coscienza con un ordine del giorno che mettere in cantiere un iniziativa che necessita di impegno e unione della sinistra. Unione tutta da verificare.

7/8/2014 - 17:33

AUTORE:
Riccardo Maini

Quando sarete uniti anche contro la guerra in Siria? Quella politicamente non interessa?
Come sempre cordiali e rispettosi saluti

7/8/2014 - 13:01

AUTORE:
Giulio

Dal televideo di oggi
Cristiani in fuga dall'Irak
Spero qualche consiglio comunale se ne ricordi

6/8/2014 - 20:10

AUTORE:
Martin Niemöller

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Quando vennero per gli ebrei e i neri, distolsi gli occhi
Quando vennero per gli scrittori e i pensatori e i radicali e i dimostranti, distolsi gli occhi
Quando vennero per gli omosessuali, per le minoranze, gli utopisti, i ballerini, distolsi gli occhi
E poi quando vennero per me mi voltai e mi guardai intorno, non era rimasto più nessuno...

6/8/2014 - 18:31

AUTORE:
un cittadino attento

Carissimi, non vi meravigliate se i cittadini cominciano ad alzare la voce, non ne hanno titolo, almeno per ora, nei vostri riguardi che siete in carica da troppo poco tempo.
Certo è che la platea è cambiata ed i consensi diminuiti, quindi non avrete vita facile se non manterrete quello che avete promesso, come, tanto per dirne una, la diminuzione a due cifre percentuali della tassazione (parole testuali di Di Maio in piazza a San Giuliano alla vigilia del voto). Cosa succede se la promessa non verrà mantenuta? Niente, come al solito, quindi state sereni. Vi conviene però cominciare a far vedere di cosa siete capaci, la prima pietra al cimitero di Metato (di cui noi sappiamo la storia), il completamento dei lavori ad un ponticello rottosi sette mesi fa, la visita alle case di riposo e la partecipazione ai compleanni delle supernonne sono operazioni di facciata, come la commemorazione della lotta partigiana ed il sostegno al popolo palestinese, che interessa ormai veramente a pochi, credetemi.
Lasciamo alla scuola ed agli organi di informazione il commento di questi eventi, da voi i cittadini vogliono pragmatismo, capacità e preparazione professionale per la risoluzione dei loro problemi; ora che siete saliti a bordo, il timone è vostro, seguite una rotta precisa senza fare "inchini", fra un anno mi risentirete, buon lavoro.

6/8/2014 - 15:07

AUTORE:
sangiuliano

Iniziate ad affrontare i problemi dei sangiulianesi che vi hanno eletto,non per temporeggiare su problematiche internazionali ma per affrontare le mancanze locali.
Lavoro, lo scandalo del campino, la rocca di Ripafratta,i problemi nelle scuole, ecc.......
I cittadini aspettano.

6/8/2014 - 1:45

AUTORE:
Alessio Niccolai

Per accondiscendere taluni vezzi conciliatori a Sinistra, qualcuno rovescerebbe un litro del proprio sangue nella pila sotto casa! Ma la verità è che almeno due pulpiti dei quattro da cui proviene la predica sono parte integrante del problema e non la sua soluzione. Su un terzo pulpito si gioca a tarabaralla alla prima occasione possibile, mentre il quarto - che pur avrebbe una sua credibilità da spendere - ne dissipa una buona parte a cercarsi sistematicamente questi improvvidi fraseggi «corali», stampigliati su una partitura di musica insipida per cantanti di scarso valore.
E non mi riferisco soltanto a Israele (il problema, sia dal punto di vista storico, che geo-politico), ma anche alle questioni terra terra di sopravvivenza poste da chi ancora - e legittimamente - si aspetterebbe qualcosa dall'Art. 1 della Costituzione.
Le ferme e risentite condanne a Israele sono per lo più nel metodo, anziché nel merito: ve lo dice uno che quando sente parlare di questo stato-bufala - specchio dei sensi di colpa inglesi - in perenne ed intransigente fermento bellico contro una delle antiche e bibliche 12 tribù (i Cananei, ovvero i moderni Palestinesi) si vestirebbe tranquillamente da ayatollah iraniano!
L'Occidente pretende da Israele che eserciti il suo spirito di sopraffazione come sono soliti fare i cosiddetti paesi «civili» (e «democratici»), dove con poco bastone e tanta carota (avvelenata come la mela di Biancaneve) si possono i senati e le province elettive senza essere stati eletti, cedere la sovranità politica e monetaria ad organismi che i cittadini manco conoscono, privatizzare anche l'aria che respiri o alimentare il debito sovrano per garantire ai creditori un vitalizio onorevole, o finanche inviare battaglioni di sobillatori a fomentare guerre fratricide fra i popoli per appagare gli appetiti dell'industria bellica.
L'importante è non sporcarsi le mani con atti di guerra aperta: se poi il povero Cristo di turno non ha di che mantenersi, avrà pure in famiglia qualcuno che si è visto aumentare lo stipendio di «ben» 80 € al mese... o no?!?

5/8/2014 - 22:57

AUTORE:
Beppe

I pompelmi a Rigoli? Un sarebbe meglio un pozzo di petrolio?
Gino di Metato i semi se li fà da sè e va in c... alle multinazionali. Anche sulla cultura "clientelare" avrei qualcosa da ridire, il lavoro è un diritto sancito dalla Costituzione e non lo vorrei solo per me, ma per tutti; le clientele sono altre, ma non lo posso dì, sennò mi censurano.
I pompelmi Jaffa non me li posso permettere, ma una bottiglia d'olio d'oliva si, anche se mi dicono che anche questo è in mano alle multinazionali, come le banane, la cioccolata, il caffè, il petrolio, i farmaci....., fammi finì qui, domattina devo alzammi presto per andà a pescà l'arselle, tanto per rimedià la giornata.

5/8/2014 - 19:48

AUTORE:
giuseppe bigoletti

... Beppe vorrei darti un briciolo di speranza e ottimismo rispetto ai problemi che poni con una premessa: il mondo ormai è legato dalla frazione più piccola del comune di san giuliano alla più grande delle metropoli mondiale. Pensa alla questione delle sementi in mano alle multinazionali (che hanno sede nella metropoli) che effetti hanno sull'orto di Gino di Metato ad esempio. L'altra premessa riguarda il "mio" problema (come lo definisci tu): non si affronta con cultura clienterale una cosa del genere perchè sennò un Sindaco ti accontenta te e lascia le pezze al c... agli altri.
Detto questo però torno alla vicenda che metti in evidenza. Non pensi che se qui e in tanti altri posti si comincia a smettere di comprare i pompelmi Jaffa (pompelmi seminati su terre palestinesi occupate dagli israeliani) si potrebbe incrementare la produzione dell'azienda di rigoli? e se questa azienda deve produrre di più magari assume una persona. Come vedi due piccioni con un pompelmo: danno a israele e un posto di lavoro a san giuliano. pensa un po com' è piccino il mondo?
PS: in quanto alle riunioni, al mondo d'oggi, o cosa sono?

5/8/2014 - 16:35

AUTORE:
Beppe

Visto che la sinistra sangiulianese chiede:"... un impegno al Consiglio Comunale per avviare una istruttoria su forme di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni, campagne internazionali non violente, affinché sia individuato il livello di contributo attivo e di informazione alla cittadinanza sangiulianese auspicando che sia rispettata l'applicazione della legge italiana 185/90 che vieta la vendita delle armi ai Paesi in conflitto o che violano i diritti umani", uno dei suoi concittadini
CHIEDE
di essere messo a conoscenza delle risultanze pratiche di tale invito e delle iniziative poste in essere sull'argomento.
Se, come al solito, sarà la solita propaganda, invito i firmatari a prendere coscienza del "livello" da cui parlano e lasciar fare tali annunci a livello nazionale, cosa che, tra l'altro, sta puntualmente avvenendo.
A me personalmente interesserebbe di più che trascorressero il loro tempo a cercare soluzioni al mio problema di lavoro e di sostentamento della mia famiglia, invece di suggerire soluzioni alla politica internazionale, oppure di indire una bella riunione di cittadini sull'argomento, sarei proprio curioso di vedere quanta gente vi parteciperebbe.