Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Siamo sulla spiaggia e stiamo parlando a ruota libera, quando ci accorgiamo che stiamo facendo il gioco del cosa manca, avete presente il gioco della settimana enigmistica? Bè è un gioco che si basa sul raffronto tra due vignette, apparentemente identiche, ma in realtà in una delle due mancano una serie di particolari da scovare. Dunque la mancanza scaturita dal confronto tra un prima e un dopo, tra ieri e oggi, tra noi e loro, tra me e te…l’elenco potrebbe essere lungo, quello che serve in questo gioco è un termine di paragone, un qualcosa di altro. Un gesso bianco su un muro bianco non lascia intravedere nulla, serve un contrasto, serve un’alterità.
Questo parlare a ruota libera sotto un cielo velato di un’estate a cui sembra mancare la consapevolezza di esserci, produce una lista.
È una lista parziale perché siamo consapevoli di farla da una prospettiva “privilegiata”, è parziale perché potrebbe essere lunghissima, ma vi risparmiamo, è parziale perché sì, perché è una specie di gioco al quale vi invitiamo.
Manca la pace, la tolleranza, la coerenza, l'educazione, il rispetto per l'altro, il rispetto delle regole, della natura e dell'ambiente, correttezza e senso civico.
Manca giustizia sociale, lealtà, coesione nel fare, nonostante le comuni dichiarazioni d'intenti, capacità di cooperare, di andare oltre gli steccati individuali.
Manca il lavoro, un piano inclinato su cui far scivolare tutti i gusci in cui si rifugiano le zecche del nostro mondo.
A troppi manca da mangiare e le condizioni minime del vivere, a tanti non manca nulla.
Manca il coraggio di andare contro corrente e controvento, perché manca il coraggio di farsi la ceretta alla lingua e di usarla così, senza peli, invece di usarla per leccare il salvatore di turno.
Manca un senso di finitudine, che è senso del limite, in senso umano e personale e nel senso di limite e finitudine delle cose che ci circondano e dei beni naturali, delle risorse della natura. Il senso della misura e la sobrietà necessaria per assicurare a tutti un’esistenza, che non sia solo resistenza.
E giocando con le parole viene fuori il modo di dire: a destra e a manca e qui sopraffatte da tutto quello che appunto manca, rimaniamo in silenzio. Un silenzio che non c’è, siamo immersi in un flusso continuo di parole, informazioni, suoni, tanto che il silenzio è visto come debolezza, come mancanza di reattività.
A manca, nel senso di sinistra, manca un bel po’ di cose. Forse questa mancanza, questa debolezza anche strutturale, la mano sinistra è più debole della destra, almeno per i destri. Dicevamo questa debolezza, forse era il segno di un progetto, segnava la ricerca di una vita, di tante vite, una sorta di missione: cercare di diventare forti. Invece siamo ancora alla frase di partenza a destra e a manca. E in quel manca, nel senso di sinistra, manca il presupposto principale per rafforzarsi, la capacità di unire le forze, di riconoscersi, di intendersi e di camminare insieme, da compagni. Con chi dividiamo oggi il pane?
Manca il desiderio, scambiato per poche monete con piccole ambizioni e soddisfazioni materiali che niente hanno a che vedere con il desiderio…tra poco mancheranno anche le stelle cadenti, tanto che cadono a fare siamo tutti con gli occhi fissi sul nostro ombelico.
Manca lo sguardo sul mondo, sulle persone che lo abitano, su come lo abitano, tutti concentrati a fare selfie con l’obiettivo e lo sguardo puntato verso di sé.
Manca………………………………………………………………………………
Ecco, con questa lista, di cose messe giù una dietro l’altra si potrebbe già fare una bella spesa e allora la buttiamo in filastrocca…
Se potessi acquistare
queste cose immateriali ma di grande consistenza
ne sarei davvero contenta
e se poi con grande impegno, con l'aiuto delle genti
io potessi ripartire per i cinque continenti
una semina propizia sia di pace che amicizia, di sorrisi e d'allegria
di un amore smisurato dalla gente alla natura
in un moto connettivo, dove quello che si dà, prima o poi ci tornerà.
Purtroppo queste cose non si comprano, ma si desiderano fortemente e facendo gruppo, al di là di bandiere ed individualismi, si cerca di realizzarle.
Ps di una delle Madamadorè
A me personalmente, in questo momento manca tanto ma tanto da stare male, mia sorella.
Distanze da scelte di vita ci costringono lontane, dopo aver vissuto una simbiosi di 30 anni e più, ci troviamo a vederci un paio di volte l'anno.
Cercando di stare insieme ogni momento, parlandoci l'una sopra sull'altra pur di raccontarci interi mesi di vita e non è mai abbastanza.
Ogni arrivederci è dato da uno sterile abbraccio, per non lasciarci andare ai nostri sentimenti.
Ecco a me oggi, ancor prima della lista, "MiManca", mia sorella!