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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

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Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Provincia di Pisa
Ungulati: danni all'agricoltura quasi triplicati (+129%), la Coldiretti si mobilita

15/9/2014 - 20:50

UNGULATI: DANNI ALL’AGRICOLTURA QUASI TRIPLICATI (+129%), COLDIRETTI SI MOBILITA
 
Quasi triplicati i danni alle culture agricolo provocati dalla fauna selvatica. Nel 2012 hanno superato i 200 mila euro, il 129% in più rispetto al 2011. Quasi ai livelli record del 2008 quando cinghiali, daini, caprioli, mufloni riuscirono a danneggiare 217 mila euro di produzioni agricole (dati Osservatorio regionale).

Più della metà sono da imputare all’azione devastante dei cinghiali, la specie più numerosa e famelica.

 Coldiretti Pisa (info su www.pisa.coldiretti.it) è pronta a dare il via ad una nuova campagna su tutto il territorio provinciale e regionale per protestare e denunciare il completo fallimento della politica degli abbattimenti straordinari e dei risarcimenti agli agricoltori. Previsti una serie di incontri su tutto il territorio. Intanto, anche nella prima parte del 2014, le segnalazioni di devastazioni alle culture sembrano non diminuire.

Gli ultimi casi a Pomarance, nella Val di Cecina, una delle aree più segnate dalla piaga dei cinghiali, ed il Valdarno, Montopoli dove Ottorino Turini, storico agricoltore, si è visto “asfaltare” 3mila euro in valore di mais. “Non solo il garzone dei cacciatori; – ha tuonato”.

Impotenti e “disarmati” di fronte alla furia degli ungulati e ad una popolazione in costante aumento che sembra inarrestabile, Coldiretti torna a chiedere alla “Regione Toscana, alla Provincia di Pisa e all’Ambito Territoriale di Caccia di cambiare passo per risolvere un’emergenza che fino a qui è stata gestita con misure ed interventi inadeguati. Il risarcimento – rilancia Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti – non è la soluzione; non è quello che vogliamo. La priorità è ridurre drasticamente la popolazione della fauna selvatica”.

Inutili anche in questi mesi i tentativi di mediazione, le proteste, gli infiniti solleciti da parte degli agricoltori che da ogni angolo della provincia di Pisa denunciano, con ricorrenza incredibile, di dover convivere con la minaccia dei cinghiali o dei caprioli.

A volte sono delle vere e proprie mandrie a sfondare recinti per cibarsi di grano, orzo ed avena. “Ne sono stati contati 43 esemplari in un colpo solo; – racconta Filippi – il proprietario non voleva crederci. Le recinzioni elettriche sono state completamente inutili”.

A chiedere il contingentamento urgente è stato, nelle scorse settimane, anche Fausto Cantini, imprenditore cerealicolo nella frazione di Montecastelli Pisani a Castelnuovo Val di Cecina.

“Non ce l’ho con i cacciatori – precisa Cantini - ma di chi sono questi cinghiali? Sicuramente non sono miei. Preferirei non avere un centesimo di rimborso e vivere dei miei prodotti che ritrovarmi ad essere costretto a denunciare i danni che ormai subiamo periodicamente. Io vivo di quello che produco”.

Mai, come quest’anno, il numero di cinghiali a spasso per i boschi sembra fuori controllo. Complici le piogge, si spingono ormai ogni giorno, anche in pieno giorno, fino sotto le finestre della aziende agricole sfidando la presenza dell’uomo. Sono già decine le richieste di risarcimento inviate all’Atc. Alcune per aver perso addirittura l’80% del raccolto. “La questione non è più rimandabile oltre e che i risarcimenti, per quanto importanti, non ripagano il lavoro ed il sacrificio di chi fa agricoltura. – spiega Aniello Ascolese, Direttore Provinciale Coldiretti – Le aziende agricole dovrebbero essere al centro della catena alimentare del consumatore, e non per gli ungulati”. La presenza di cinghiali, caprioli, daini e storni ha effetti anche su alcune produzioni molto importanti per il Pil agricolo pisano come la viticoltura e sulla stabilità idrogeologica dei terreni. Secondo laprincipale organizzazione agricola toscana il numero ormai fuori controllo della fauna selvatica avrebbe un peso specifico molto elevato nell’abbandono e nella progressiva erosione dei vigneti in tutta la regione in particolare nelle aree montane, marginali e svantaggiate dove la presenza dell’agricoltura e dell’impresa agricole gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’assetto e della stabilità idrogeologica dei terreni.

Ad essere minacciate, oltre alle viti che rappresentano un parte importantissima dell’economica agricola regionale, ci sono anche tutte una serie di piccole e particolari varietà autoctone locali “recuperate” e valorizzate con fatica dagli agricoltori che ora rischiano di “sparire”. La presenza degli ungulati sta “scacciando” molti agricoltori e tantissimi hobbisti dalle nostre montagne: “La presenza dell’agricoltura, professionale ma anche e spesso part-time in territori montani dove la cultura dell’orto domestico è molto radicata, è di estrema importanza.

Gli ungulati stanno mettendo a rischio tutte quelle varietà legate al territorio che rappresentano – conclude Filippi – la nostra storia, le nostre radici, la nostra cultura agricola a scapito di varietà internazionali che omologano i prodotti e ci rendono esattamente uguali a tutti gli altri.

Non si tratta di un danno solo economico ma culturale ed agricolo incalcolabile”.
 




Fonte: Andrea Berti
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18/9/2014 - 9:54

AUTORE:
Gianni

Ultimo, mi sa che stavolta hai fatto proprio un intervento sballato.....e poi proprio al colonnello....pensavi forse che non ti rifacesse novo? Dammi retta, lascia perdere la religione.....i cinghiali levano il pane di bocca ai contadini....vanno cacciati oppure spesi milioni (che non ci sono) per rimborsare i danni.
Ma anche la caccia non risolverà il problema, vista l'elevata prolificità della specie....si potrebbe dare un compenso per ogni abbattimento effettuato....che ne so...50 euro per ogni testa di cinghiale adulto e 25 per quelli piccini....oppure non chiudere mai la caccia agli ungulati, cosa che non comporterebbe alcuna spesa. Ah, dimenticavo il WWF, la Protezione animali, la Lega Antivivisezione, Green Peace....la vedo dura!!!!!!

17/9/2014 - 22:52

AUTORE:
Tiziano Nizzoli

Le leggi che dovevo rispettare eran ben altre ed i pericoli che ho dovuto evitare si chiamavano pallottole, bombe, attentati ed uranio impoverito, non certo cinghiali! In Somalia uccidevo facoceri e li mangiavamo e quelli si che non davano noia a nessuno, laggiù c'era spazio per tutti, ma le scatolette dopo un po' vengono a noia ed una bella pastasciutta al ragù di cinghiale era molto apprezzata. Il mio stipendio veniva pagato non certo per quanto rispettavo la flora e la fauna, caro Ultimo, ma per come svolgevo i miei compiti istituzionali; anche per quanto riguarda i miei interessi economici personali, essi non vengono assolutamente intaccati dai cinghiali. Per quanto riguarda la mia mancanza di rispetto per le creature di Dio, ritengo questa affermazione una botta di andropausa oppure un abuso di alcol etilico, non degno quindi di alcuna risposta. Stessa considerazione per il costruttore di dighe antincendio, che rimando alla famosa canzone di Branduardi per rallegrarsi un po' l'animo.
Fatta questa premessa, parliamo pure dei danni che queste bestioline del Signore arrecano all'agricoltura ed al territorio: sono enormi e sempre maggiori anno dopo anno e non sto ad elencarli, poiché sono ben noti. Partendo dal presupposto che la colpa della loro massiccia presenza e proliferazione è dell'uomo, le domande che pongo sono le seguenti: vi siete prefigurati cosa succede se non li ammazziamo? Cosa suggerite per il contenimento di questa razza di Dio? Un'ultima piccola considerazione: io non sono un cacciatore, bensì un olivicoltore, ed in questi giorni sto sterminando qualche decina di migliaia di mosche che stanno distruggendo la produzione di olive: Ultimo, non sono anche loro creature del Signore?

17/9/2014 - 8:59

AUTORE:
...............

C'era una volta un paese pieno di topi e gli abitanti decisero di comprare dei gatti per distruggere i topi ma il paese si riempì di gatti e ci vollero i cani per allontanare i gatti ma il paese di riempì di cani e ci vollero i lupi per allontanare i cani, poi ci vollero i leoni per mangiare i lupi e poi il fuoco per scacciare i leoni e poi si distrusse una diga per far arrivare l'acqua a spengere il fuoco e il paese scomparve sotto la superficie di un lago con tutti gli abitanti affogati.

16/9/2014 - 23:43

AUTORE:
Cinzia Bargelli

I cinghiali sono stati messi per il divertimento dei cacciatori, i cacciatori li pasturano per farli essere domestici e ucciderli meglio, i cinghiali distruggono , sono rei del dissesto idrogeologico, la provincia paga i danni e chiede ai proprietari degli uliveti di regimare le acque altrimenti multa ! Della serie per divertire i cacciatori Io Pago !!!!

16/9/2014 - 15:15

AUTORE:
Ultimo.

........... contabile nostrano per l'intervento acuto ed intelligente ........ si è, infatti, dimostrato insuperabile nel conteggio della cacca delle galline dalla creazione ad oggi. ........... Ultimo.

16/9/2014 - 13:44

AUTORE:
Contabile nostrano

..che una gallina fatto 20 uova "si pone" e dalle 20 uova nascono mettiamo...altre 15 galline e tre galli e due uova vanno acquite; moltiplato 15 x 300 moltiplicato son 4500 e..dall'inizio del creato se non si era fatto quanche buona frittata (quindi uccidendo in nuce trilioni di galline) noi ora si era nella merda di pollina con cumoli più alti della Faeta e..dico poco.

16/9/2014 - 8:44

AUTORE:
Ultimo.

.......... che il Colonnello, che dovrebbe essere da esempio per il rispetto per la natura tutta ..... fauna e flora, incita alla distruzione della specie a difesa dei suoi interessi economici personali ......... adesso mi domando: se chi fa questo tipo di ragionamento ha veramente lottato per il rispetto delle leggi e della natura ......... oppure ha solo preso lo stipendio dallo stato? ........ Poi non si faccia i moralisti guardando il pelo nell'uovo quando si manca di rispetto alle creature di Dio. .........Ultimo.
P.S. Se Dio ha creato i cinghiali e gli olivi vuol dire che devono esistere entrambi. Oppure il Colonnello è superiore e critica il creato?

16/9/2014 - 7:18

AUTORE:
Tiziano Nizzoli, Cittadini e Territorio

L'olivicoltura dei Monti Pisani, per il secondo anno consecutivo, avrà a che fare con un "NON raccolto" causato da un massiccio attacco di mosca olearia. Ad esso dobbiamo aggiungere i danni provocati dai cinghiali, che hanno arato le olivete, distruggendo i pochi muretti a secco che ancora reggevano e disperdendo ovunque le pietre con cui erano stati costruiti.
Dissesto idrogeologico, perdita di risorse e posti di lavoro, perdita di paesaggio e di conseguente turismo, economia in ginocchio.
Soluzioni? Una sola: ucciderli in tutti i modi, non me ne vogliano gli animalisti. A dire il vero ce ne sarebbe un'altra, quella cioè di immettere l'animale antagonista: IL LUPO!