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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Lei non è "abbastanzina informato" si informi chi .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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Bagni di mare

30/11/2014 - 6:33


Traversiamo il Serchio, traversiamo anche l’Arno e andiamo a fare un giretto nostalgico a Marina di Pisa, recentemente divenuta luogo di bagni di mare per i pisani dopo la “cacciata” di Gaetano Ceccherini dal reale Gombo (la storia la conoscete).

 

 

 “[…] La tranquilla colonia bagnante stabile, al mattino, si riversa in massima parte sui "Bagni Ceccherini" che si riempiono fino all’inverosimile man mano che i vaporini sbarcano i bagnanti giornalieri.
Le signore si presentano alla spiaggia vestite di tutto punto con l’immancabile ombrellino e i signori con giacca, fioccone, panciotto e cappello. Anche i ragazzi, con pantaloncini fin sotto il ginocchio, calzettoni e scarpe per proteggerli, si sosteneva in quel tempo, non soltanto dal sole ma anche dal salmastro umido contenuto nella rena.
Ai bagnetti, dove per lo più andavano le famiglie più modeste e con diversi ragazzi, la mattinata trascorreva tra le conversazioni delle mamme sotto le tettoie a forma di tucul africano e i giochi dei bimbi con i castelli di sabbia e le corse nelle piste di rena con le coccole di ginepro raccolte li, a portata di mano. Sul Bagno Ceccherini, il rituale era diverso. Verso le undici, le signore si infilavano una grossa tunica che lasciava scoperti solo i piedi e le mani e gli uomini un monopezzo in tutto simile a quello che, ai nostri giorni, fa da tuta ai pescatori subacquei. Scesa la scaletta, non si guadagnava affatto il mare libero, ma era d’obbligo prendere il bagno all’interno di uno sgabuzzino di pochi metri quadrati, racchiuso da teloni da tutte le parti. Promiscuità vietata perfino tra casotti, poiché, gli stessi, erano organizzati in due file, ai limiti opposti del bagno, uno peri maschi e l’altro per le femmine.
Attende con grazia alla fila delle signore l’ottima figlia del vecchio Baldassarre, Amalia, aiutata dalla Pia, la saggia sposa di Beppe Ammannati, il quale invece si occupa del reparto maschile. Tutto il servizio del bagno e ineccepibile e cortese: per la modica spesa, mai superiore ai cinquanta centesimi, si forniscono perfino morbidi teli di lino per l’asciugatura, all’uscita dal... bagnomaria.
Finito il bagno, rivestitura completa, breve sosta per un "vermuttino" in attesa dell’ora o del... segnale del pranzo. Chi rientra all’Ascani, sa che conviene essere puntuale: unico turno servito dall’ottimo Fortunato, alle tredici in punto. Il  cameriere della "Stella Polare" di Beppino Castaldi, si affaccia invece sulla terrazza del suo locale, per una robusta scampanellata che annuncia il pranzo del primo turno alle dodici e trenta e ripete il rituale tre quarti d’ora dopo, per il secondo turno.
Tre o quattro piatti diversi costituivano il menu dei ristoranti in quei tempi ancora  lontani dall’ora del consumismo. Maccheroni al sugo di carne, minestre di pesce e di verdura come primi cui seguivano secondi piatti, per lo più di pesce senza pregio. Muggine arrosto, sarago lesso e polpo bollito hanno la più alta frequenza nelle liste che appaiono sulle porte dei ristoranti. Alla "Stella polare", poi, viene servito un cacciucco fatto in modo così sublime da guadagnarsi gran fama anche da molto lontano. Sembra, anzi il fatto é quasi certo, che la commenda ottenuta dal Castaldi sia dovuta all’esclusivo merito per come cucinava quella accozzaglia di pesci, tanto che il nostro uomo passerà agli onori delle cronache come... il commendator Cacciucco […]”

 

Tratto da “Medaglioni pisani” di Pier Luigi Bertelli (grafica Zannini 1982).

 

notato niente di familiare con Marina di Vecchiano?

Fonte: cartoline collezione u.m.
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