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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non é certo colpa mia e dello mondo difficilerrimo .....
. . . anche te racconta che c'entrano i voti del 1978, .....
. . . . chiebita perché l'acqua calda la scoperse .....
Salutoni a Bruno e al suo fido fiorentino
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Valdiserchio: appello di Giuliano Meini
Cari amici, stiamo raccogliendo materiale narrativo sulla Lampreda del Serchio.

25/1/2015 - 13:17


Cari amici, stiamo raccogliendo materiale narrativo sulla Lampreda del Serchio.

L'obiettivo è di arrivare ad una pubblicazione che possa riportare in auge quel pesce e le storie che si porta dietro. Ci servono sia racconti diretti, che riportati.

Se qualcuno ha un genitore o un nonno che le pescava e che le cucinava, ci servirebbero questi racconti e queste ricette. Anche se qualcuno ha qualche storia da leggenda, ci piacerebbe inserirla.

Scriveteci a 

g.meini@radico.it

Ringraziandovi,

Giuliano Meini Museo RADICO/Pescatori

 

-- Dai valore a ciò che mangi, dai valore all'uomo, dai valore alla terra.

Museo RADICO del Lavoro, l'Intelligenza e la Civiltà Contadina

 http://radico.itdirettore Giuliano Meini - 3396410863

Progetti scuola/educazione cibo/ambiente: http://ortipisani.it

Fonte: Giuliano Meini
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25/1/2015 - 15:04

AUTORE:
Bruno della Baldinacca

...diceva mi pà a Miele e al su figliolo, Gino d'Avane.

Miele (Michele Baglini di Avane) mi insegnò a remare la pattana nel /56. Avevo nove anni ma ero più forte di ora perchè era tre anni che già nei pomeriggi e nei festivi lavoravo nel Podere Baldinacca nella Bandita Salviati

Gino tirava il giacchio dalla prua della pattana come non ho mai visto più!
Era uno spettacolo magnifico.
Arrivavano sopra un branco di muggini di soppiatto come i gatti che stan li con la gamba sollevata per dar la caccia al topo.
Poi di ritorno da Bocca di Serchio mettevano il pescato nelle corbe (tipo maremmane, ma più basse e sovrapponibili) In quella di fondo c'erano attestati in ordine di grandezza i ragni, poi i numerosi muggini e quella che rimaneva al sole ed in vista; lasche e scarbatre per lasciarle come compenso ospitale alla numerosa famiglia di Casa Baldinacca.

Il mì zì Primo; detto Brinsella, mangiava lische e tutto di que' pescetti; mi pà Giulio (Rocchino) diceva sempre: meglio scarbatra che gnente pescio e se lasche e scarbatre quella volta li...nisba, non le avevan chiappate diceva: a ritorno tirate su dù bettibelli; l'anguille le prendete voi perchè la gente ve le 'ompra e a noi ci lasciate le lamprede; ènno mpopò durette, ma cotte bene sulla brace del canto der rfoo, èn bone...fritte no è, perchè sembrano stecchetti di stipa da quanto glièn dure.

Poi ho conosciuto le lampredine piccininine che si usavano come esca viva alla rampa di Nozzano e con quelle si pigliavano dei cavedani "rinvecchiniti" perchè li a Nozzano tutti i "quasi lucchesi" pescavano con cannete di un metro e ottanta, filo piccino ed amo ancor di più e come esca usavano budellina di pollo o di 'onigliolo.

Una mattina arrivammo noi "ghiozzi" a Nozzano si tira fuori dalla 500 decapottabile un paio di zapponi con manici di forchetto (lunghi) si 'nvia a raspà sottoripa, si raccolse un mezzo bussoletto di lampredine (tipo cee) e con canne da mare di sei metri, filo del 40, piombo di 120 (un etto e venti grammi) si lanciava 'ndove nessuno mai era arrivato a pescare, nelle remore del Serchio.
...lo "sciunfete" del piombo da mare, li fra le due sponde del Serchio era terribile, scappava anche le 'ornacchie e merli su' pioppi, saddio e pesci, pensarono gli autoctoni che pecavano cavedanetti con quelle cannete.
...poi, oimmeddio...occosè!? una tocca?...canna e dunniosa per la tera...chiappa la canna gialla comprata a Segromigno 'nmonte e la frizione del mulinello 'ncominciò a fistià...vai ho chiappato rsolito sacchetto di prastia come ar rmare dissi, che con l'onde si riempiva e si votava e..sfrizionava e..tutti bimbetti a vedè e poi...gliè di nailon..e li a ride.
..'nvece quella volta li a Nozzano con due ami del tre e filo del 40, tirai su due cavedani d'un chilo e mezzo l'uno e..subito corse e un bimbetto (di su' pà che un chiappava nulla) con un guadino a manio corto e gni dissi: badati! me li fè scappà!