Ancora una volta Renzi ha rottamato i suoi avversari interni al PD.
Ha bruciato Fassino, Bersani, Veltroni, Finocchiaro, Prodi, ha arrostito a fuoco lento Amato, ha messo alle panche anche Casini; con l'offerta del muto, invisibile, schivo e riservato Mattarella, il piccolo Matteo napoleone Renzi ha tarpato le ali ai falchi Fassina, Cuperlo, Civati, baffo D'Alema e Bindi, ha fatto ingoiare loro, il suo unico candidato alla Presidenza della Repubblica.
Il suo piano ha, inoltre, permesso l'appoggio e il recupero dell'ormai insignificante SEL e ha concesso, cooptandoli, ai fuoriusciti grillini di trovare un ricovero sicuro che frutterà loro molti vantaggi.
Renzi, ormai, non ha più avversari interni, non ha ricompattato il PD, l'ha asservito al suo volere politico e ciò è totalmente diverso.
L'altro colpo da maestro l'ha realizzato con FI e NCD.
La scelta Mattarella ha evidenziato l'assoluta inconsistenza e non considerazione di Alfano e del suo partito e la rottura con Berlusconi rappresenta la svolta dell'ex boy scout per realizzare una nuova maggioranza a sinistra.
Il sacrificio di Fassina, Cuperlo e Civati, considerati nemici giurati del premier, nella circostanza, ha prodotto, comunque, un risultato positivo, ha portato l'ex sindaco di Firenze ad inserire nel suo simbolo la falce e il martello e questo non è poco.
Ancora una volta l'antiberlusconismo ha salvato il PD. Un po poco per un partito che pretende di governare il Paese. Nel frattempo alcuni sondaggi riportano che il 50% degli italiani non gradisce Mattarella.
E se ritornassero i 101 franchi tiratori?.
Renzi non stare troppo SERENO.
Bisognerà valutare, a posteriori, il giudizio che daranno gli elettori renziani del PD a questo suo comportamento.