Salvare la Rocca è una priorità non più rinviabile
Sabato ho visitato, con la pazienza di alcuni volenterosi accompagnatori, le frazioni del comune di San Giuliano.
In particolare a Ripafratta ho avuto una lunga ed interessante conversazione con Francesco Noferi, il presidende dell'associazione "Salviamo la Rocca di Ripafratta", nata nel 2012 dopo il fallimento del progetto di recupero dell'antica fortezza nel 2011. La Rocca di San Paolino, che oggi giace in un completo stato di abbandono, è un complesso storico-architettonico di orgine medievale, la cui torre centrale risale almeno al 970. Nel 1504 i lavori di ristrutturazione furono affidati addirittura al grande architetto militare Giuliano da Sangallo, forse in collaborazione con Leonardo da Vinci.
Si tratta di un patrimonio inestimabile che merita di essere valorizzato a livello regionale, e che rappresenta una potenzialità culturale e turistica non solo per i 700 abitanti di Ripafratta ma per tutto il territorio del Monte Pisano nel suo complesso. La Rocca rappresenta, anche simbolicamente, con la sua posizione e la sua storia fatta di attriti e scontri tra Pisa e Lucca, il segno tangibile del legame forte che unisce nelle nostre terre la storia, l'identità locale, il paesaggio e l'ambiente. Una sua ristrutturazione e riqualificazione, oltre che un dovere ed un segno di rispetto verso un valore artistico che rischia davvero di scomparire se laciato all'incuria, può essere l'elemento forte dell'avvio di un risanamento di tutto l'ambiente circostante, oltre che una nuova idea di sviluppo per una piccola frazione che vive la crisi così comune ai piccoli abitati, con i negozi che chiudono ed i giovani che se ne vanno.Pensate se oltre alla messa in sicurezza e a una rifinalizzazione del complesso a fini turistico-culturali, si potessero riprendere gli scavi che già alla fine degli anni '80 avevano portato a importanti ritrovamenti, peraltro oggi gravente compromessi dall'incuria.
O, ancora, se insieme a tutto questo, si lavorasse per la valorizzazione complessiva del Monte, del fiume e delle Rocca con escursioni guidate, biciclettate, rafting... Magari recuperando anche le vecchie stazioni, con una metropolitana leggera "Lucca-San Giuliano- Rigoli-Ripafratta"
.Qualsiasi paese europeo avrebbe già visto nella Rocca di Ripafratta una straordinaria possibilità di sviluppo, peraltro ambientalmente sostenibile.
Da noi viene vista come un problema, non come una risorsa. Occorre lavorare, tutti insieme, cittadini, associazioni e istituzioni, perché al più presto si possa realizzare questo insieme di opere che ho descritto. Dopo il fallimento dell'importante progetto di recupero e valorizzazione turistica ad opera del Comune di San Giuliano Terme e della Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa del 2008, certo non è facile, con una situazione resa più complessa dal fatto che la Rocca è situata in una proprietà privata. Il gruppo di Sel in Consiglio Comunale ha presentato una mozione in favore della Rocca, approvata poi da tutti, e il sindaco stesso, a nome di tutta l'amministrazione, si sta impegnando per questo obiettivo. Proprio per questo è indispensabile il lavoro fatto in questi anni dall'associazione "Salviamo la Rocca di Ripafratta". Il 14 di giugno, giorno della festa della Rocca, sarò sicuramente lì con loro, per affiancarli in questa battaglia. Spero di poterlo fare da consigliere regionale, per poter agire da subito ed in prima persona, insieme ai nostri validissimi amministratori del territorio, per cercare una soluzione condivisa che restituisca alla collettività dei sangiulianesi uno dei loro patrimoni più preziosi.
Francesco Cecchetti, coordinatore provinciale SEL e candidato della lista "Sì Toscana a Sinistra" nel collegio di Pisa
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