Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo iconico nel cuore di Lucca in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario di Puccini.
Stravolta la legge sull'acqua pubblica e il referendum del 2011
La via (d'acqua) che porta dal referendum per l'acqua pubblica del 2011 allo scempio della volontà popolare che si fa in questi giorni è lunga e tortuosa.
Ma il punto, ovvero il problema non è questo. Il problema è il senso di smarrimento, di ubriachezza, che lega molti attori politici capaci di trovarsi nel volgere di qualche anno da una parte all'altra dello steccato. Votare ieri per il Sì, per la difesa del bene comune ACQUA, e determinarne oggi democraticamente la svendita (col significato triviale che hanno lasciato assumere all'aggettivo democratico). Quell'apertura alla partecipazione privatistica (di quei privati-squali che puntano all'acqua in Italia come altrove nel modo fregandosi le mani e pregustando lauti guadagni) inserita quasi distrattamente negli emendamenti presentati presso la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera ha il sapore autentico del tradimento, del sabotaggio.
Eppure non spaventa. Almeno fino a quando l'attenzione mediatica attorno al tema saprà convogliare la forza di quegli elettori referendari a una strenua difesa di un bene che è anche un principio di vita.
Spaventa invece la rassegnazione con cui si accetta e giustifica il voltagabbana in questione. Ne abbiamo sentite di tutti i colori; dal classico "è l'Europa che ce lo chiede" al più ilare "l'affidamento andrà prioritariamente al Pubblico".
Spaventa registrare che in comuni virtuosi, sedi della cittadinanza e del diritto, le società private che gestiscono il servizio (ma che in soldoni maneggiano il grande rubinettone della fornitura) continuano imperterrite a piombare i rubinetti dei morosi ignorando le leggi sul quantitativo minimo e smantellano le fontane pubbliche (proprio quelle usate dai più poveri e dagli ultimi).
Si potrebbe cogliere un segnale nefasto da tutto questo. Il segnale che nemmeno più la democrazia diretta è degna di essere rispettata e presa in considerazione, quando non direttamente e supinamente rispettata!
Cos'altro dovrebbero fare i cittadini per esprimere con chiarezza la loro volontà e vederla esaudita?
Non è forse l'ora di tornare sui propri passi e imparare a farsi servizio e sostegno a tutti?
L'auspicio è quello di tornare ad inquadrare, con lungimiranza, i campi dove la difesa e il sostegno del "pubblico" sono risultati imprescindibili e tornare a mettere davanti ad ogni cosa l'interesse collettivo come motore delle scelte politiche più disinteressate.
Michele Antognoli, consigliere comunale L'Altra San Giuliano