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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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Là in mezzo al mar... ci stan camin che fumano...
Le Madamadorè

3/4/2016 - 0:19


  Il 17 aprile ci sarà il referendum sulle trivelle, il 67° referendum che viene promosso in Italia, il 1° che viene promosso dai Consigli regionali, sono 9 le regioni promotrici.

Il quesito che troveremo sulla scheda sarà: “Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c’è ancora gas o petrolio?” 

La domanda non è se si vuole vietare la ricerca e l’estrazione di gas e petrolio nei nostri mari, non è la domanda perché è già vietato per legge entro le 12 miglia e la legge le vieta per esigenze di salvaguardia dell’ambiente.

La domanda non è se si vuole che siano interrotte le trivellazioni entro le 12 miglia, perché la concessione in essere viene rispettata.

La vera domanda come scrive un mio amico è "Visto che ricerca ed estrazione sono già vietate entro le 12 miglia dalla costa come nelle aree protette, in quanto pericolose per l'ambiente, da una legge proposta dal Governo e approvata tre mesi fa dal Parlamento, volete voi che le trivelle già esistenti entro questo limite non siano prorogate per sempre (cioè fino a che non finisca il giacimento), ma che continuino a trivellare solo fino alla scadenza delle attuali concessioni?" che sono trentennali.

 

La vera domanda riguarda il rispetto della scadenza della concessione ottenuta, punto e basta? In teoria si, in pratica questo referendum accende i riflettori su varie questioni.

La prima  è che indica delle priorità da aggiornare, strade da percorrere, perché l’età del petrolio non finisce per esaurimento dei pozzi, come del resto l’età della pietra non è finita per esaurimento delle pietre. (cit.)Per cui a chi ironizza chiedendo con che cosa ci muoviamo, su come ci riscaldiamo o come cuociamo i nostri cibi, sul fatto che comunque usiamo derivati del petrolio etcetera etcetera…trovando con soddisfazione le contraddizioni, a chi dice che è un referendum ideologico… noi diciamo ma al futuro quando ci pensiamo?

 

Un’altra questione importante  è formale e sta a margine del quesito, riguarda il referendum stesso, il referendum come strumento, come espressione della sovranità popolare. 

Le indicazioni di voto,  date devono essere valutate e nel campo delle varie scelte, una dev'essere certamente irrinunciabile, quella di andare ed esercitare un diritto che viene da lontano ed in passato non è stato così scontato come oggi. Non cadiamo nel tranello del credere che solo perché un diritto esiste può essere snobbato o ignorato, che sarà un diritto per sempre. In questi giorni sul quesito referendario, si legge e si sente di tutto, ogni eventuale scelta viene spiegata e relata con ogni pro e contro, con l'enfasi dei sostenitori delle varie opzioni, quelle del “sì” e quelle del “no”.

 

Tutto questo spiegare, dare indicazioni, può essere utile solo nel caso in cui le persone abbiano voglia di capire ed andare oltre un qualunque slogan. Ma i dati di affluenza/astensionismo delle ultime tornate elettorali, ci dicono che qualcosa non quadra.

Per uno, cento e mille motivi, la gente, non va a votare, rinunciando ad un diritto.Vorrei che ripartissimo da qui, dal mancato esercizio di un diritto, da percentuali di voto sempre più basse,   tenendo presente che astenersi è una scelta che lascia ad altri il modo di scegliere per noi. 

 

Sarà che  noi per cultura, educazione o tradizione  a votare ci andiamo sempre e comunque, sarà che troviamo ingiusto che magari sia il popolo degli astensionisti a decidere, sarà che pensiamo che il quorum andrebbe eliminato, sarà che pensiamo che il referendum abbia un effetto positivo rispetto al processo di passivizzazione dei cittadini, sarà che non ci adeguiamo a chi dice che è inutile rivolgersi alla politica e far uso di strumenti democratici, sarà che per come  ci siamo formate e informate noi voteremo SI. Sarà che la ciliegina sulla torta dei nostri motivi per il si è  che  il concessionario  ha l'obbligo entro la scadenza del mandato, di effettuare le opere di ripristino ambientale le quali hanno un costo e senza scadenza precisa, si rischia di avere in mare dei ruderi fatiscenti, eco-mostri che rimarranno lì nei secoli dei secoli.

 

 Ma queste sono le nostre riflessioni, chi legge avrà le sue, noi speriamo che tutte e tutti le possiamo esplicitare e confermare con il diritto/dovere al voto, altrimenti hai voglia di chiamarla democrazia, è un'altra cosa. 

 

per un approfondimento

 

https://giuliolaforenza.wordpress.com/2016/04/01/una-trivella-e-per-sempre/

 
http://www.glistatigenerali.com/energia-economia-reale/breve-enciclopedia-sul-referendum-e-tre-buone-ragioni-per-votare-si/

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8/4/2016 - 11:21

AUTORE:
Orso Bacucco

Se il quorum non sarà raggiunto come credo, tutto resterà come prima a salvo le ingenti spese che paga comunque Pulcinella!