L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
É Cristina Conti la nuova segretaria del Partito Democratico di Cascina.
A lei spetterá il compito di rimettere insieme i cocci dopo la sconfitta elettorale del giugno scorso e di serrare le fila per garantire un opposizione il più incisiva possibile.
Cristina Conti, figlia del compianto Ermanno, giá consigliere provinciale del PD, é stata eletta nel corso dell'assemblea tenutasi aSan Frediano, era l'unica candidata proposta dalla commissione di 10 saggi incaricata di venire a capo della crisi post-elettorale. Conti é stata eletta con il voto favorevole di tutta l'assemblea con l'eccezione di un solo astenuto. Le sue prime parole sono state proprio per la riorganizzazione del partito cercando di coinvolgere i giovani che possono aiutare a riprendere il lavoro sul territorio. Servirá inoltre rimettere al centro i valori del centro sinistra per riavvicinare la gente al PD. Infine la neo segretaria si scusa con chi ha creduto nel PD per gli errori commessi, promettendo di fare tesoro degli stessi e ripartire dal territorio.
Alessio Lari, segretario provinciale, infine parla di punto di svolta dopo la sconfitta elettorale. Il PD ha dimostrato di avere intatti i propri valori e di saper riprendere il diagolo con il territorio.
Nella notte è arrivato anche il comunicato ufficiale del Partito Democratico che recita come segue:
Al termine del percorso di discussione di queste settimane, la commissione individuata dall'Assemblea Comunale del Partito Democratico di Cascina ritiene prioritario un confronto che conduca il partito a un pieno reinsediamento nella società cascinese.
Dopo decenni di amministrazione del centrosinistra si era stabilita una quasi-identità di amministrazione e partito. Una situazione evidente ripercorrendo quelli che sono stati, attraverso gli anni, i processi di analisi e di elaborazione, i rapporti con la società organizzata e anche gli appuntamenti di confronto. Tale posizione di rendita si è esaurita con il voto di ballottaggio del 19 giugno e oggi ci si impone una profonda riflessione sul partito.
Conclusa la fase di individuazione del nuovo segretario comunale, l'azione del PD non potrà che svilupparsi da un alto attraverso un confronto con la società sui bisogni e le prospettive del territorio, dall'altro lavorando a una riorganizzazione della struttura e delle articolazioni territoriali del partito.
Il PD resta la maggiore forza politica del comune di Cascina, ma con l'abbassamento del numero di iscritti ci dobbiamo interrogare su quale sia la forma organizzativa più efficiente per il partito, su quale possa essere il ruolo dei circoli e quale il loro rapporto con la direzione comunale. In questi anni il ruolo puramente territoriale non sembra essere stato sufficiente a far crescere localmente il partito, anzi in alcuni casi i circoli hanno espresso un'estrema debolezza nell'azione di analisi e di proposta politica.
In una società sempre più frazionata, per una forza politica come la nostra risulta fondamentale la capacità di dialogo con la società organizzata. I nostri indirizzi sul futuro del comune non potranno che misurarsi e integrarsi con gli spunti e le proposte provenienti dai cittadini, dai candidati a consigliere comunale che non sono riusciti ad entrare in Consiglio, dalle associazioni di volontariato e da quelle di categoria. Dobbiamo riattivare il prima possibile un percorso comune con le altre forze del centrosinistra basato esclusivamente sui contenuti per entrare in piena sintonia con la società cascinese, in attesa del nuovo appuntamento amministrativo.
Dopo la conclusione dell'esperienza a Zambra, la Festa dell’Unità comunale non ha trovato una collocazione stabile. Fermo restando che proveremo ad organizzare la Festa anche per l'anno in corso, dall'autunno in avanti dovremo valutare la fattibilità per il 2017 di un programma di feste di durata più breve che possano svolgersi in quei circoli ARCI e ACLI del territorio che abbiano una dotazione adeguata a ospitare questo tipo di eventi. Una formula che consentirebbe di essere presenti in più punti del comune, da adottare con una regia unica.
A sinistra, sotto le foto, le prime parole di Cristina Conti da Segretaria del PD e le considerazioni di Alessio Lari.
massimo.corsini