Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Mdp, nasce il gruppo parlamentare degli ex Pd e Sinistra italiana. Francesco Laforgia capogruppo alla Camera
Sarà Francesco Laforgia il capogruppo del gruppo "Articolo 1-Movimento democratico e Progressista" alla Camera dei deputati. Laforgia è stato scelto all'unanimità dei 37 deputati del gruppo. Pugliese di Grumo Appula, milanese di adozione, 37 anni, Laforgia a Montecitorio è membro della V commissione (Bilancio, Tesoro e programmazione).
Laureato in discipline economiche e sociali alla bocconi, con una specializzazione in economia dell'innovazione, Laforgia ha lavorato per cinque mesi ad Haifa, in Israele, ad un progetto culturale dell'ambasciata italiana. Ha vissuto per quasi un anno in America Latina. Laforgia ha conseguito il dottorato in economia della produzione e dello sviluppo all'università dell'Insubria di Varese. Nel 2010 è stato eletto coordinatore cittadino del Partito democratico di milano, rimanendo in carica fino al 2013 quando è stato eletto alla Camera.
Al Senato a presiedere il gruppo, che dovrebbe avere circa 12 componenti, sarà una donna: il ballottaggio è tra Doris Lo Moro e Cecilia Guerra.
Intanto, sul fronte del congresso Pd, arriva il sostegno di Anna Finocchiaro alla candidatura di Andrea Orlando che a Repubblica tv dice: "Il lavoro da fare, al di là di scegliere il nuovo segretario, è quello di tornare a costruire il campo, aggiornare l'ambizione che avevamo. Il mio candidato è Andrea Orlando, perché riconosco a lui la stessa intenzione e capacità, quella di essere in grado di affrontare questo lavoro".
"Non sono mai stata filorenziana - aggiunge - sono stata con Renzi come persona leale ma sempre autonoma. Ho creduto nella riforma costituzionale, al di là dei suoi limiti". Quanto alla scissione, commenta: "La scommessa tradita da chi ha commesso l'errore della scissione è che il Pd possa essere un partito plurale. La sensazione di chi se n'è andato è che il pluralismo non potesse più essere esercitato in maniera paritaria. Ma penso sia un errore politico ritirarsi nel campo proprio. Non solo perché si condanna il Pd a essere soltanto il Partito popolare-Ds, ma anche perché la sinistra non ce la può fare nel Paese se non dentro un grande partito di popolo".