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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di GIUSEPPE TURANI
BERSANI IN FILA DA GRILLO
E' già stato umiliato nel 2013, ma ci vuole riprovare.

24/3/2017 - 8:06

Primo Piano
Bersani passava, e presso alcuni passa ancora, per una persona ragionevole. Ma non è vero.

Il suo ultimo ragionamento politico è paradossale, lascia perplessi e sembra l’inevitabile coda della scemenza fatta il 4 dicembre, e ancora prima, mettendosi contro il referendum e il suo segretario. In sostanza, seguendo D’Alema si è infilato in una terra di nessuno che non porta da nessuna parte e allora gli tocca dire cose senza senso per giustificare quello che ha fatto.
Il flash back è impietoso. Con la decisione di uscire dal Pd e di dare vita a un altro partitino, Bersani non si è lanciato in una ricca pianura piena di possibili consensi, ma in un terreno angusto, accidentato e dove già scorrazzano altri gruppi e gruppetti. Insomma, un po’ come decidere di vendere gelati al polo Nord.
In realtà, esaminando le decisioni di Bersani e dei suoi amici con tutta la benevolenza possibile non si vedono molte ragioni politiche.
Necessità di abbattere Renzi per avere mutato la natura del Pd? Accettiamo l’ipotesi. Ma si pensa che la strada sia quella di fare il 32 esimo partitino di sinistra, con il 3 per cento dei voti? Con quella forza, in politica, si può solo fare del piccolo cabotaggio, pretendere qualche poltrona di seconda fila. Che scelta politica è? Ridicola.


E infatti l’unica spiegazione possibile per i  comportamenti di Bersani è quasi di tipo psicologico. Quando si è capito che la battaglia dentro il Pd sarebbe stata perdente (perché il consenso di Renzi era troppo forte) si è scelto di uscire, bollando lo stesso Renzi con il marchio di infame.
In sostanza, Bersani con la sua uscita si è bruciato tutti i ponti alle spalle. Se lui decidesse domani di rientrare nel Pd, i suoi ex compagni non ucciderebbero il vitello grasso, ma darebbero mano alle scope per ricacciarlo fuori, tanto li ha offesi e vituperati.
Quindi è un uomo con una storia di sinistra, amici di sinistra, che però non può più tornare a sinistra, nel Pd e non può nemmeno pensare di farci, un giorno, alleanze. Di sinistra, a questo punto, c’è solo quella foresta a sinistra del Pd, frammentata di piccole formazioni (dai troskisti agli stalinisti), molto colorite, ma del tutto inconsistenti sul piano politico. Tutto materiale anche divertente, ma fragile, molto rissoso, insofferente verso qualsiasi leadership, il più inadatto per fare politica sul serio, e comunque siamo sotto la linea del 10 per cento sommandoli tutti, come si fa con le mele e le pere).
Ma Bersani, nonostante tutto, è uno che vorrebbe fare politica sul  serio. Non ha mai fatto altro nella vita.
Gli è bastato un giro di orizzonte per capire che l’unica possibilità è appunto il Movimento 5 stelle. Loro, si ritiene, dopo le elezioni avranno una consistenza tale da consentire di fare un governo, e quindi di fare politica.
Ma, per seguire questa linea, prima i 5 stelle (la più tremenda accozzaglia mai arrivata in un parlamento) vanno legittimati. E Bersani sa come si fa. Si dimentica tutto (Grillo, la S.r.l., la democrazia diretta, gli assalti al parlamento, le scie chimiche, le sirene, i vaccini) e si spiega che, certo, saranno quello che saranno, ma sono l’unico argine contro una possibile destra eversiva e violenta.
Rappresentata dai quei quattro sfaticati di Casa Pound, che la polizia si potrebbe mangiare prima di colazione, con un paio di furgoni? Oppure rappresentata dalla neo-mamma Giorgia Meloni, che per l’occasione torna a indossare gli anfibi? Oppure dallo squinternato Matteo  Salvini, con il suo esercito di giocatori di scopone seduti al bar, già rimbambiti di barbera alle 9 di sera?
E’ evidente che evocare oggi lo spettro di una destra eversiva e violenta può solo far ridere. I personaggi sulla piazza sono noti, al massimo possono  andare in strada a fare un po’ di gazzarra (ma alle otto, tutti a casa, c’è il risotto). Niente che la polizia non possa tenere sotto  controllo. Forse basterebbero anche i vigili urbani.
Una destra vera, però, c’è. E è appunto quella che Bersani indica come argine: i 5 stelle. Non perché siano pronti a menare le mani o a fare chissà che (Di Maio in mimetica che arresta i parlamentari più che altro sarebbe un film comico). Sono la vera destra pericolosa perché sono fascisti. Perché  non hanno alcun rispetto delle norme costituzionali, non hanno democrazia interna e soprattutto sono convinti che l’Italia del futuro debba essere una società silvo-pastorale (collocabile negli anni 30-40) e dove il benessere verrà da magiche stampanti di denaro, che loro stesse azioneranno giorno e notte. Il tutto sotto la dittatura di un comico balordo e di una S.r.l. che cerca di far quadrare i propri bilanci.
La riprova che Bersani è fuori strada viene comunque dagli stessi 5 stelle, che lo hanno già mandato a quel paese. Non hanno voluto fare accordi con lui nel 2013 (quando contava parecchio) e non li vogliono fare oggi (quando non conta più nulla). Quando è un specie di esule in patria, un caso umano prima che politico
Forse, ma ne dubito, nel  caso di un governo a 5 stelle, potrebbero anche imbarcarlo, ma giusto come alibi, per coprirsi un pochino a sinistra. E’ questa la possibile fine di Bersani, un uomo che stava per diventare presidente del Consiglio?
Mi rifiuto di crederlo. Spero che torni a casa, che si compri un cane e che si trovi un panchina.

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24/3/2017 - 15:21

AUTORE:
EM.MA (cit)

EM.MA in corsivo
Pierluigi Bersani dice che il Movimento 5Stelle è un partito di centro e che rifarebbe l’incontro che ebbe nel 2013 con gli esponenti grillini che, in diretta streaming, resero quell’incontro penoso, proprio per Bersani. Il quale, come più volte ho detto, è una brava persona, un onesto militante della sinistra. È stato un bravo ministro ma l’analisi politica non è proprio il suo mestiere. Come fa, infatti, a non capire con la sua lunga militanza nelle istituzioni, che il Movimento di Grillo vuole distruggere la democrazia rappresentativa così come è disegnata nella Costituzione? E non capire che quel movimento, proprio per questo rifiuta alleanze e mediazioni politiche?

Che non lo capisca Michele Emiliano, o faccia finta di non capirlo, è comprensibile. Per Bersani no. Del resto, basta leggere le risposte dei grillini a queste aperture. Di Battista: “Bersani, Emiliano e compagni debbono solo imboccare la strada di casa”. Quindi: tutti a casa, tranne i grillini. Il senatore Marra: “Io certa gente non voglio più nemmeno vederla”. Tra “questa gente” si trovano anche Bersani ed Emiliano. La senatrice Taverna: “Stare qua dentro (cioè al Senato) con voi me da’ fastidio fisico”. Il “voi” è rivolto a tutti quelli che non sono nel Movimento. E Grillo grida: “Arrendetevi”. Tutti con le mani alzate, inchinati di fronte al sultano. Così stanno le cose, caro Bersani. La sinistra deve pensare ad unire la sinistra con il centro sinistra e Grillo non è né di centro né di sinistra.

24/3/2017 - 13:52

AUTORE:
Ex bersaniano

Pierluigi Bersani quando andava d’amore e d’accordo con Alfano, che andava d’amore e d’accordo con Berlusconi, che andava d’amore e d’accordo con… (ad libitum)

A più di sessant’anni Pierluigi Bersani ha scoperto di possedere un fascino irresistibile e di essere straordinariamente attrattivo, così dopo avere consumato la porcata della scissione dal PD su ordine di D’Alema per metterla – la scissione – in quel posto a Matteo Renzi, che quando aveva perso le primarie contro Bersani aveva invece collaborato con lui, e dopo essere stato per vent’anni parte di quell’opposizione che faceva accordi con l’orrenda destra berlusconiana, è stato “folgorato” dall’intuizione che lui, siccome lui è Pierluigi Bersani, sarebbe riuscito a fare un accordo politico con il M5S, perché le sberle ricevute in diretta streaming da due lillipuziani della politica come Roberta Lombardi e Vincenzo Crimi, non gli son bastate.

Bersani le ha appena prese anche dal PSE che non ha accettato il suo nuovo giochino ad uso della vecchia politica che faceva inciuci coi Berluscones (e coi peggiori, non con la parte progressista di Forza Italia), all’interno del gruppo Socialista europeo perché ha rotto l’unità dei progressisti, così che per dimostrare di essere un politico illuminato e capace non solo di distruggere, ma anche di rovinare, ha lanciato l’amo al M5S dicendo che con loro si può trattare. Pronta la risposta dei Fanatici del Sacro Blog che con cinque parole “Mai con la vecchia sinistra”, hanno mandato Bersani a dar via l’organo [cit. La Lurida].

Non ci vuole uno scienziato, e Bersani NON lo è, per capire che se nel 2013 questi qui ti hanno sbattuto la porta in faccia perché stavi nel PD ora te la aprano perché siccome nel PD non ci stai sei diventato nuovo di pacca, come appena comprato.
Ma i vari Bersani, D’Alema, Speranza, Rossi, insomma questa gentuzza più tutti gli altri che son rimasti nel partito democratico convinti di far pendere l’ago delle primarie dalla loro parte e far fuori il toscanaccio irriverente, non hanno capito che le cose in Italia sono profondamente cambiate. Non hanno capito che l’evoluzione della politica li ha fatti fuori: sono vecchi dentro e morti fuori – o viceversa.
Il M5S è l’evoluzione del peggior berlusconismo e del peggior salvinismo messi insieme, è fatto da una popolazione di gente furiosa solo perché respira che nella politica, ma soprattutto nel vecchio modo di fare politica, ha il suo nemico numero uno. Quelli la sinistra non li recupera più Figurati se li recupera Bersani. Quando poi si cercano tutte le alleanze possibili, come gruppo politico che nemmeno si sa che fine farà alle prossime elezioni, e si è disposti ad allearsi con chiunque vuol proprio dire che dell’Italia non gliene frega nulla a questi signori dell’Mdp, Bersani e D’Alema in testa, vogliono solo far fuori Renzi e per farlo sono pronti – gli Inciucioni! – ad inginocchiarsi anche al cospetto del Sacro Vate del Blog.

Quel che non si fa per un po’ di potere.

24/3/2017 - 12:26

AUTORE:
Elettore del Partito Democratico

....ma se poi ci si comporta come i vari Turigliatto, Bertinotti & che facevano capriolà i governi di centrosinistra di cui ne facevan parte rendendo poi possibile il ritorno di Berlusconi&Bossi al governo della nazione.
Aver brindato con lo champagne per la "vittoria" del referendum che ha bocciato le riforme costituzionali approvate dal governo di scopo guidato da Matteo Renzi (il governo Renzi-Alfano è frutto di elezioni non vinte ricordiamocelo) non ha reso più di sinistra i tre ex segretari Ds-PD e neppure Rossi Enrico che con il mio voto fa il Governatore della Toscana.
Poi visto che per la seg. nazionale del mio partito il PD, i sondaggi, Rossi lo davano 3 punti sopra a Speranza Roberto che raggranellava un buon 5%...coraggiosamente hanno abbandonato la nave per non fare la figura di quelli che volevano 'ndà a chiappà Buti.

Ora il "povero" Bersani dopo aver definito negli anni scorsi l'm5s dei fascisti (c'è la registrazione) ora i soliti, per lui sono brava gente di centro? mavvia....!
L'astio di D'Alema per l'Europa che ha impedito a Renzi di inviare lui al posto della Mogherini (l'Europa voleva una donna per quella carica) e....il nome di D'Alema finiva si con la "a" ma aveva ed ha i baffi ebbe a dire Renzi, 'nsennò....
Ricordo un D'Alema renziano in quei giorni che dona la maglia di Totti per "arrofianarsi" a Renzi per andare in Europa ma nisba!
E per un capriccio baffino ha convinto anche i prodi: Gotor, Stumpo et simili?

Che vadano liberamente a congiungersi ai quattro partiti che ha annegato Ingroia alle scorse elezioni politiche.
Via-via, aria....!

24/3/2017 - 8:45

AUTORE:
Elettore di sinistra

Povero Turani ( ma chi è costui?) per la cattiveria e la presunzione di questo brutto articolo. Non si lascia intimorire da dubbi, trancia giudizi come fette di pane e tratta Bersani come un cretino.
Se il nuovo PD deve essere formato da tanti di questi Turani molto meglio la palude, almeno lì non si conta nulla ma si respira obiettività.
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