L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
La Festa della Rocca e del suo territorio si è chiusa ieri sera a Ripafratta, dopo due giorni intensi di visite guidate, escursioni, rafting, sapori, musica, esperienze sul territorio.
Nonostante il caldo eccezionale, che ha messo a dura prova l’organizzazione e anche i partecipanti, i numeri sono una conferma del grande interesse verso il nostro territorio. Oltre 600 visitatori alle varie visite che hanno svelato le peculiarità del nostro paese: oltre alla Rocca, le sue torri di avvistamento, il sistema fortificato di confine che prosegue oltre il Serchio, il borgo di Ripafratta, la pieve, il fiume Serchio, il complesso idraulico sotterraneo del fosso dei Mulini, lo stesso mulino mediceo e per la prima volta il campanile medievale, che si poteva visitare fino alla sua sommità, da cui si godeva una vista eccezionale.
Anche la petizione, lanciata due mesi fa per chiedere il recupero della Rocca, ha fatto un balzo in avanti grazie alla Festa, raggiungendo e superando le 2.500 adesioni in totale.
All’inaugurazione di sabato 10 giugno hanno presenziato, oltre al Sindaco di San Giuliano Sergio Di Maio, anche l’onorevole Maria Chiara Carrozza, il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, il consigliere regionale Andrea Pieroni. Un’attenzione senza precedenti per la Rocca, di cui il Comune ha chiesto la proprietà alla famiglia Roncioni, iniziativa miliare per il suo ripristino.
Particolarmente importante, dunque, questo passo avanti, già emerso nel convegno promosso dal Tirreno giovedì 8 giugno in consiglio comunale a San Giuliano Terme.
Il Sindaco ha scritto già da marzo-aprile una lettera alla famiglia proprietaria perché si decida a compiere questo gesto storico e di grande valore morale, donando un bene prezioso per la comunità alle istituzioni.
Una richiesta sostenuta a gran voce anche dall'associazione Salviamo la Rocca, come ribadito dal presidente Francesco Noferi durante l’inaugurazione della Festa.
Da registrare anche la disponibilità annunciata dagli ospiti istituzionali presenti – che hanno sottoscritto la petizione – a trovare una soluzione, finanziamenti, dei percorsi di recupero una volta che il bene sia divenuto pubblico.
Noferi ha ringraziato per il grande impegno tutti i volontari che hanno animato la due giorni ripafrattese, da chi ha accompagnato i visitatori, a chi ha allestito, a chi si è occupato dei permessi, a chi ha cucinato, sistemato i sentieri, tenuto i contatti, presenziato allo stand.
Un ringraziamento particolare è stato fatto ai co-organizzatori, la Pro Loco di San Giuliano Terme, l’associazione “La Voce del Serchio”, Slow Food Condotta Pisa e Monte Pisano per il concreto supporto alla realizzazione della Festa.
Infine, in evidenza anche il ruolo dei giornali, da Il Tirreno a Tuttomondo , alla Voce del Serchio per il grande lavoro di sensibilizzazione svolto in questi giorni sulle sue pagine, e di tutte le associazioni che hanno organizzato le varie attività durante i due giorni e agli esercizi commerciali del territorio che hanno contribuito concretamente al clima di festa.
"Grazie infine - ha concluso Noferi - a tutti i visitatori, e a coloro che hanno colto l’occasione per diventare soci di Salviamo La Rocca o sostenerla con una donazione.
La nostra battaglia ha ricevuto una svolta da queste giornate, adesso non siamo più soli: siamo un’intera comunità – trasversale alle appartenenze geografiche – che chiede di salvare l’identità di un territorio, con il sostegno delle istituzioni che si sono esposte e impegnate a favore della causa".