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Manca un mese alla scadenza del concorso internazionale “Equilibri”, promosso da MdS Editore con il sostegno del Parco Naturale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, di Unicoop Firenze e dell’Associazione Culturale La Voce del Serchio, in un progetto che unisce cultura, territorio e riflessione sociale.
C’è tempo fino al 10 luglio 2025 per partecipare alla seconda edizione del concorso artistico e letterario Equilibri, promosso da MdS Editore, realtà indipendente da sempre attenta alla valorizzazione dei nuovi linguaggi espressivi.

di Serenella Bettin Fatto Quotidiano

Sono abili. .....
Com'era la storiella che andava raccontando quello .....
. . . . è tornato ad essere il suo settarismo cioè .....
. . . per ora non si rigira nella tomba, ma potrebbe .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Pubblichiamo l’ultimo articolo arrivato in redazione sul tema: donne e cibo.

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Pubblichiamo uno per volta gli articoli che ci avete mandato sul tema "donne e cibo"

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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Visti da vicino...
di Valdo Mori
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Palestina-Gaza
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Sole, caldo.
La voglia di denudarsi è irresistibile,
trascinante, contagiosa.
Anche la magnolia del giardino
è desiderosa di spogliarsi: .....
Buongiorno,
guardiamo se scrivendo qualcosa anche qui, oltre che averlo fatto su PisaToday, qualcosa si possa muovere.

Alla c. a Resp. Servizio .....
L'Altra San Giuliano PRC-PDC
Il Consiglio di San Giuliano Terme dice basta all’austerità!

10/11/2017 - 19:13

Il Consiglio di San Giuliano Terme dice basta all’austerità! Via SUBITO il Fiscal Compact


San Giuliano Terme 10 nov 2017 -  Il Consiglio Comunale sul fiscal compact fa eccezione e, per quanto ci riguarda, speriamo possa fare anche da apripista.
Sono passati circa dieci anni dal lancio della più grande campagna di marketing sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici del mondo. Il marchio CRISI, nonostante i numerosi tentativi di mascheramento e le timide iniziative di contrasto, ci ha portato grandi cambiamenti: condizioni salariali arretrate di  50 anni, diritti pressoché azzerati, politiche di austerità che hanno fatto venir meno grosse fette dello stato sociale duramente conquistato e garantito dalle lotte della classe lavoratrice.
Ciò nonostante il marchio CRISI si porta ancora bene ed il suo fantasma aleggia ogni qualvolta si torni a reclamare quelle condizioni minime che garantirebbero il pieno sviluppo della persona umana, al lavoro come nelle scuole, negli ospedali, nelle città come nelle provincie o periferie.
I pilastri su cui si è incardinata la crisi sono due; da un lato il senso di colpa: “avete vissuto al di sopra delle vostre possibilità”. Dall’altro, ben più subdole, precise scelte politiche consigliate (per non dire imposte) agli stati più poveri come il “FISCAL COMPACT”.
In soldoni: Basta spesa sociale (- 50 mld fino al 2032). Si tira la cinghia. Se non fosse che questo taglio selvaggio va a ricadere sulle spalle di chi già è pressoché senza risorse per lo sviluppo e purtroppo, senza idee. Gli enti locali.
Il taglio dei trasferimenti statali è stato una vera e propria scure sulle politiche locali. Gli enti si trovano a dover fare le nozze coi fichi secchi, spesso rinunciando anche ai fichi. Il Fiscal Compact, anche attraverso la restrizione delle finanze degli Enti Locali messe in atto dal Governo italiano in sua attuazione, sta determinando gravi conseguenze per la parte più debole della società . Gli Enti Locali, privati dalle politiche di austerità di vera autonomia, sono sempre più spesso costretti a tagliare servizi essenziali ed aumentare la pressione tariffaria e fiscale, in particolare sulle fasce a reddito più basso. E così anche alcune forze politiche che l’hanno voluto, sostenuto e imposto cominciano probabilmente a rendersi conto che c’è bisogno di intervenire, consistentemente, sul tema.
Per questo motivo, con una mozione che abbiamo presentato alla discussione in Consiglio ed approvata all’unanimità, abbiamo chiesto al Parlamento di  ritirare l’adesione al Fiscal Compact ed, in ogni caso, di opporsi al suo inserimento definitivo e al massimo rango nella legislazione dell’Unione Europea.
Questo perché è l’ora che comincino a pagarlo, questo beneamato Marchio del Lusso detto CRISI, quella percentuale di ricchi e padroni che, alle spalle di tutti, continuano da 10 anni, beati ed incontrastati, a far crescere le proprie ricchezze!

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