Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Demanio idrico, approvata mozione di Sì Toscana a Sinistra per allargamento esenzioni. Fattori e Sarti: “Primo importante passo verso agevolazioni più ampie per redditi bassi e disoccupati”
Firenze 10 novembre 2017 - La Regione Toscana dovrà intervenire per allargare la platea delle esenzioni dal pagamento dell’imposta sul demanio idrico. Lo prevede una mozione di Sì Toscana a Sinistra approvata all’unanimità dal Consiglio regionale. Il documento impegna la Giunta regionale a valutare “ulteriori esenzioni, in base alle peculiari condizioni dei contribuenti e alle situazioni oggettive di occupazione ed uso dei beni del demanio, anche per evitare inutili contenziosi tendenti a far dichiarare illegittimi gli accertamenti relativi a fattispecie particolari”.
Il testo della mozione si concentra su quattro specifiche esenzioni: gli ex lavatoi, i ponticelli costruiti in epoca immemorabile, spazi che sono divenuti marciapiedi ad uso pubblico a seguito della tombatura dei fossi, passaggi che consentono l’accesso ad abitazioni, altrimenti isolate, dopo la costruzione di fossi. “La Giunta Regionale –affermano i consiglieri regionali di Sì, Tommaso Fattori e Paolo Sarti- potrebbe opportunamente valutare la possibilità di ulteriori specifiche esenzioni relativamente a casistiche ben determinate da concedersi in base alle peculiari condizioni dei contribuenti e verificate da un’apposita commissione interna agli uffici regionali”.
“Consideriamo l’approvazione di questa mozione un primo importante passo. Adesso lavoreremo per ridurre drasticamente o cancellare i canoni sugli sugli attraversamenti dei piccoli corsi d’acqua per far accedere -concludono Fattori e Sarti- agli orti chi è senza lavoro, e lo stesso per i giovani che si affacciano all’agricoltura”.