Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
Lucia Annibali e l’acido di Travaglio Oggi il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio ha scritto testualmente: “La legislatura che sta per essere sciolta (si spera nell’acido) è stata una delle peggiori della storia della Repubblica”. Oltre ad apparire forzatamente faziosa, purtroppo questa espressione di Marco Travaglio evoca un trattamento mafioso che lui, da studioso del fenomeno, dovrebbe conoscere bene. Chi non ricorda la tragica morte del piccolo Di Matteo “sciolto nell’acido” da spietati killer della mafia? Un episodio che ha lasciato il segno nella coscienza collettiva del paese, sconvolto da tanta violenza.
Per non parlare dell’uso dell’acido per sfregiare i sentimenti non corrisposti o semplicemente per deturpare chi si vuole cancellare dalla propria vita. La cronaca ne è piena. Un giornalista non può usare espressioni simili. È decisamente da irresponsabili. Mi chiedo l’ordine dei giornalisti che ruolo abbia se non richiama un comportamento simile. Comportamento che se ne infischia di qualsiasi deontologia professionale, oltre che del semplice buon senso. Il tweet è stato rimosso. Non si sa se cancellato dallo stesso Travaglio o rimosso da twitter in seguito alle segnalazioni degli utenti indignati.A suggellare, questa giornata triste per il giornalismo italico, resta la risposta di Lucia Annibali che impartisce al direttore Travaglio l’ennesima lezione di stile. La sua risposta vale per tutti.Daniele Cinà
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«Chi, come me, ha conosciuto gli effetti dell’acido, per sua sfortuna, si augura che questo non debba accadere a nessuno»: così Lucia Annibali, la donna di Urbino sfigurata dal suo ex fidanzato, replica a Marco Travaglio che su Twitter aveva fatto ricorso alla pesante metafora per raccontare l’epilogo della legislatura e del governo Gentiloni. Il direttore del «Fatto quotidiano», riportando un suo editoriale aveva sintetizzato in questo modo sul social network l’esperienza politica degli ultimi anni: «La legislatura che sta per essere sciolta (si spera nell’acido) è stata una delle peggiori della storia repubblicana. ma almeno un merito l’ha avuto: offrici la galleria completa di tutti gli orrori che non vorremmo mai più vedere».
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Oltre 400 risposte
Tra le 400 e più repliche al tweet arriva anche quella di Lucia Annibali: «Chi, come me, ha conosciuto gli effetti dell’acido, per sua sfortuna, si augura invece che questo non debba mai accadere a nessuno, nemmeno per scherzo». Decine le risposte immediate di follower che si associano alle parole di Lucia, c’è anche chi fa notare che il metodo di uccidere con l’acido appartiene alla mafia. Qualcuno (sono rari) giustifica Travaglio sostenendo che si trattava di una metafora politica; altri (ci sono anche quelli) rincarano gli insulti alla donna sfregiata. Tra i messaggi di solidarietà a Lucia Annibali arriva anche quello di Matteo Renzi : «Un abbraccio affettuoso a Lucia Annibali, donna coraggiosa e libera».
«Non ci sono più parole»
In serata da Facebook lo stesso Travaglio è tornato sull’argomento. «Mi spiace che Lucia Annibali si sia offesa per il mio augurio semiserio che questa orribile legislatura venga sciolta nell’acido - ha scritto - . Non sapevo che anche la parola “acido” fosse stata proibita dall’Inquisizione del Politicamente Corretto. In attesa che l’Alto Tribunale comunichi quali vocaboli si possono ancora usare e quali è meglio di no (“acidità di stomaco”, per dire, sarà offensiva?), il mio unico commento è che non ci sono più parole. Ma nel vero senso della parola».