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Il nuovo articolo di Franco Gabbani non riguarda un personaggio o un evento in particolare, ma esamina un aspetto sociale e lavorativo che, presente da molti secoli, ebbe grande sviluppo nell'800 ( fino all'inizio del '900), ma che fortunatamente terminò relativamente presto, grazie agli sviluppi economici e scientifici.

Si tratta del baliatico, un'attività spesso vista benevolmente, ma che è stata definita "calamità occupazionale"

Comune di Vecchiano
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di Stefania Magagna
Presidente Filarmonica Senofonte Prato
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Comune di Vecchiano
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. . . che sei amico curioso, chiedi all'amico del .....
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. . . dicci ndove, il come ed il perché la minoranza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Libero caro
mio dolce tesoro
più ti guardo, ti "esploro"
più sembri un capolavoro
Un'inesauribile fonte
di emozioni
una sorgente
un erogatore .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Umberto Minopoli
Telese terrorizzato dal ritorno di Renzi (o di Craxi?)

3/4/2018 - 13:00



Telese terrorizzato dal ritorno di Renzi (o di Craxi?) mena fendenti sui social.

Ma è un D’Alema che millanta

Il Telese è arrivato a mortificarmi per le colpe del passato, ad imputarmi la gioventù, gli anni 80, di quando ero comunista, migliorista, e sostenitore dell’unità socialista

Luca Telese è terrorizzato da un ipotetico ritorno di Renzi. Teme la smartness dell’ex segretario, la vacuità del caminetto del Pd, troppo molle e tremebonda, a suo dire, verso le pretese renziane, i veti del fiorentino sulle alleanze a Cinque stelle, e mena fendenti nervosi a destra e a manca. E, in mezzo ci è capitato, su Twitter e Facebook, persino il sottoscritto, modesta e umile figura di simpatizzante renziano. Ho provato a osservare sui social l’ossessione manifesta del Telese per il ritorno di Renzi. Io lo troverei, persino, corretto e democratico. Apriti cielo.
 
Il Telese è arrivato a mortificarmi per le colpe del passato, ad imputarmi la gioventù, gli anni 80, di quando ero comunista, migliorista, e sostenitore dell’unità socialista. Che c’entra, direte voi. Non lo so, gliel’ho chiesto invano. Telese, preso dall’impeto fustigatorio, ha buttato lì la madre di tutte le mie colpe originarie “miglioriste”: la simpatia per Craxi. E il crimine, attribuito a me meschino e ai poveri fratelli Borghini, di congiurare per “sciogliere il Pci nel Psi”. Esagerato! A quel tempo lui, scrive Telese mettendosi il colapasta in testa, si sarebbe fieramente opposto. A noi tre traditori! Valoroso defensor fidei! Peccato, gli è stato osservato, che noi traditori non ne avemmo sentore. Anche perché allora il rigoroso Telese aveva solo dieci anni. E noi del Pci i pionieri li avevamo sciolti da oltre vent’anni (l’ultimo fu D’Alema, vero ultimo “figlio d’arte” del partito). Il bimbo Telese, al massimo “genero d’arte” futuro, col senno di molto poi, col Pci, con i miglioristi, con gli anni 80, con Craxi non c’entra, perciò, una beneamata mazza. E allora? Sarà una sorta di ius medievale di primae noctis che gli fa ritenere di essere imparentato con quella storia antica e lontana della mia gioventù? Non posso crederlo.

 
C’è dell’altro: c’entra Freud e il subliminale. Telese evoca noi miglioristi, la simpatia politica per le idee di Craxi negli anni 80 (tra Proudhon, il riformismo e il referendum sulla Scala mobile), il nostro distacco critico dall’agiografia di Berlinguer (la vera origine, un giorno lo diranno gli storici, del declino della sinistra italiana), per un altro scopo. Per dire che come ieri noi vecchi comunisti riformisti simpatizzavamo per Craxi, oggi simpatizziamo per un altro “malfattore”. Il paradigma è sempre quello: Telese è un reduce pioniere mancato con la stesse ossessioni di D’Alema. Che pero’ pioniere lo fu davvero. Telese millanta.





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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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4/4/2018 - 19:43

AUTORE:
XXXL

Fra poco caro "giovane" avrai/avrete fra te e ed il rancoroso D'Alema raggiunto lo scopo di avere l'altro Matteo PdC.
Auguri!

4/4/2018 - 18:21

AUTORE:
Dal Serchio

Quello che.." se perdo il referendum mi ritiro "... , quello che " non daremo più il partito a chi lo ha portato al 25 % "...( difatti ora è al 18 % ), quello che..." voglio un partito leggero "...talmente leggero che fra un po' lo porta via il vento .
Amor proprio , coraggio , palle ?
Ma se il pd è in questo stato la colpa è sua ,indovinate chi ?

4/4/2018 - 8:48

AUTORE:
Umberto Minopoli

Il governo 5 Stelle/Pd e’ una finta. L’unico che, veramente, lo contempla e’ Salvini.
Come exit strategy e piano B. Pensateci: per lui sarebbe l’ottimo in caso di fallimento dell’accordo Lega/5 Stelle.
Di Maio fa finta di contemplarlo ma sa che il governo col Pd e’ il più’ fragile e debole, nei numeri, tra tutti quelli possibili. il Pd sosterrebbe il governo ma frustrato, senza peso effettivo, scornato e diviso.
Per questo Di Maio usa solo come minaccia i “trattativisti” del Pd ( patetici e poco dignitosi). Sa che deve fare il governo con Salvini e tira la corda. Se la corda si spezzasse e fosse costretto a imbarcare il Pd, Di Maio sa bene che il governo sarebbe di breve durata. Poi si andrebbe alle urne. E con un bel duello bipolare. Salvini direbbe: “senza il centrodestra, cui manca non molto per essere la maggioranza, non si riesce a governare. Votateci”. Argomento solido. Di Maio potrebbe dire: “siamo il primo partito, il nuovo ( sic) che molti elettori vogliono ma i vecchi partiti non ci fanno governare.
E il Pd e’ una palla al piede. Svuotatelo.” E’ un argomento. Salvini, in caso di elezioni, avrebbe molte chances di rafforzarsi ancore. Ma anche di Maio ne avrebbe di mangiarsi un altro pezzo di Pd. Tutti parlano di Mattarella. Se e’ bravo e non fa il notaio non consentira’ di fare il governo più’ debole, fragile e precario ( Di Maio/Pd). E insistera’ perché’ i vincitori si assumano le loro responsabilità. In tutto questo i “ trattativisti” del Pd stanno li’, senza essere ne’ carne e ne’ pesce, a fare il tifo per Di Maio: come il cappone a Natale o la vittima con la sindrome di Stoccolma. Patetici. Sarebbe altra musica se in campo ci fosse, a rappresentare il Pd uno con un po’ di palle, amor proprio e coraggio. Indovinate chi.

3/4/2018 - 20:31

AUTORE:
Umberto Minopoli

Ecco. E’ tornato il doroteismo. Sentite come parla Martina: “non e’ auspicabile il voto anticipato” e fin qui ... ma “non è auspicabile un Governo M5S-Lega” (non aveva detto il Pd che spettava a loro?). Cos’e’ auspicabile, allora? Resta solo un governo con i voti del Pd. Dunque un governo di tutti? Martina, capziosamente, non ne fa cenno. E invece butta li’ due annunci: che “non c'è possibilità per il Pd di dialogare con la destra e Salvini,", mentre “un Governo con M5S è un percorso difficile". Sic. Insomma : l’opposizione non e’ più’ auspicabile e il governo con il centro destra e’ impossibile. Resta solo il sostegno ai 5 Stelle che, ecco la novita’, non e’ impossibile ma solo “difficile”. Avevamo capito che la linea del Pd fosse un’altra: i vincitori hanno l’onore e l’onere di fare un governo e il Pd si colloca all’opposizione, qualunque sara’ l’accordo che Lega e 5 Stelle faranno. Io che personalmente, non ho alcuna fiducia del caminetto, di Martina, Franceschini, Orlando e di qualche renziano “responsabile”, avevo capito che Renzi, Orfini, Calenda e altri non fossero dell’idea che oggi Martina espone. Mi sbagliavo? Martina rappresenta anche loro? Se si ne prendiamo atto. E ognuno ne trarra’ conseguenze private. Almeno una raccomandazione: dite al reggente del PD di imparare a parlare chiaro e di evitare irritanti giri di parole. Da ragazzo dei “dorotei” Dc, che però’ erano statisti, mi deprimeva il linguaggio involuto, pretesco e teso a confondere la gente. Se auspicate il governo con Di Maio ditelo. Non trattate iscritti ed elettori da bambini deficienti.

3/4/2018 - 18:33

AUTORE:
Ex PCI

Il Partito Comunista Italiano è ridotto allo 0,3%.

3/4/2018 - 18:01

AUTORE:
D.S.

L'innamoramenti senza cervello non pagano mai. Prima si celebra Craxi, poi si denigra Berlinguer, ora si osanna Renzi e ci si scaglia contro tutti quelli che la pensano diversamente.
Povero Monopoli, il suo è un esempio paradigmatico della decadenza di un partito!