Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Caos parcheggi a CisanelloIrene Galletti (M5S): “Vogliamo risposte”
"Presso l'Ospedale Santa Chiara di Pisa i dipendenti lavoratori, inclusi studenti, specializzandi o altro, per parcheggiare sono costretti a pagare un abbonamento mensile di convenzionato di circa 26 euro. Si tratta di una situazione transitoria, auspicabilmente risolvibile con il trasferimento del Santa Chiara a Cisanello, anche se non si sa quando, visto la crisi finanziaria di Inso”. Così il consigliere regionale Irene Galletti interviene a margine di un sopralluogo avvenuto a Cisanello.
“Il problema maggiore rimane quello degli stalli auto a Cisanello. Il piano parcheggi a regime – prosegue - ne prevede solo 4mila, a fronte di 14mila lavoratori, a cui si sommano altrettante migliaia di utenti quotidiani.
Di questi 4mila e 400 stalli non è chiaro quanti siano gratuiti e quanti (gratuiti e non) siano ad uso anche degli utenti del presidio sanitario”.
La situazione collocamento parcheggi a Cisanello, al di là del loro numero, è un'altra questione da affrontare. “Questi – spiega Galletti - sono a una distanza di circa un chilometro in linea d'aria dall'ala estrema dell'ospedale. Questo tragitto costringe il personale sanitario che si reca al lavoro a perdere ogni giorno, tra il traffico interno e la cadenza delle navette, dai 30 ai 40 minuti a viaggio”.
Il piano B che molti lavoratori escogitano è quello di parcheggiare nella zona di via Bargagna, oppure nella zona dei condomini di via Mezzana e via Pera “creando tensioni con i residenti. Inoltre, pur parcheggiando in quelle zone, i lavoratori sono costretti ad aggirare gran parte del perimetro del presidio alla ricerca dell'unico varco pedonale autorizzato. Tutta questa centralizzazione degli accessi – insiste Galletti - non produce maggiore sicurezza perché il varco del parcheggio a pagamento C1 e C2 rimane aperto anche in orario notturno, mettendo a rischio il personale che rimane di guardia attiva”.
Infine c'è la situazione delle lavoratrici Dussmann, costrette ad andare a piedi, anche in orario notturno, fino ad un container-spogliatoio collocato vicino Ponte alle Bocchette, “senza che sia stata creata ancora la corsa notturna delle navette, esponendole così al freddo stagionale e – conclude - ad un reale rischio per la loro sicurezza".