Anche ieri sera al CIRCOLO ARCI di PONTASSERCHIO un'altra bellissima serata.

Più di 50 persone si sono ritrovate per la notte rossa dei circoli, un evento che ha visto coinvolte tutte la case del popolo della Toscana. un modo per ritornare popolo che sa stare insieme.

Quello di Pontasserchio ieri sera è stato il terzo momento importante di ritrovo.

Prima di questa cena ci sono stati altri due momenti conviviali molto importanti. il primo appuntamento aveva lo scopo di reperire fondi per l'acquisto della tenda esterna al circolo e l'arredamento, da permettere cosi di avere un locale ancora più accogliente e a misura di persone, lo spirito vero delle case del popolo.

Il risultato è stato ampiamente raggiunto e se andate al circolo potrete vedere la bella tenda che fa mostra di se, ed i bei tavolini di legno sul marciapiede. anche questo un piccolo contributo all'ambiente perchè è stata tolta dal marciapiede la brutta plastica.

Sabato scorso ancora un ritrovo presso il circolo, un momento ludico per un obbiettivo alto, nobile e solidaristico.

I proventi di quella serata sono stati spesi per comprare la pila per il defibrillatore collocato all'esterno del circolo.

Anche questo obbiettivo è stato ampiamente raggiunto e adesso, auspicando che nessuno ne abbia bisogno, è perfettamente funzionante.

Un risultato importante sopratutto in questi momenti, nei quali in Pontasserchio ci saranno iniziative molto significative e partecipate.

Ecco questi sono stati solo alcuni momenti della nuova vita del circolo con la gestione del nuovo consiglio guidato da presidente Sanciu,  gestito da Michele e Matteo col contributo degli altri consiglieri e soci.

I nuovi consiglieri al loro ingresso hanno fatto una cosa semplice, sono ritornati hanno ripreso e spolverato l'anima di questo luogo, costruito col sudore e sacrificio dai tanti pontasserchiesi agli inizi del 900, per avere anche loro, i poveracci, i cafoni, come direbbe Silone, un luogo nel quale ritrovarsi, discutere fare politica e cultura, un luogo dal quale dicevano al mondo che erano poveri dei loro averi ma ricchi di cultura.

Come diceva Gramsci la cultura è appannagio di tutti, nella consapevolezza delle funzioni e dello spirito con il quale si sta nella società.

Ecco, i nuovi gestori hanno riscoperto questo spirito contro la solitudine tecnologica d oggi.

Sta qui la bellezza di queste giornate importanti e speriamo di continuare su questa strada avvicinando ancora più persone affinche si torni ad essere padroni del nostro paese, padroni del nostro destino.

Franco Marchetti