In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia
La triste notizia si era immediatamente sparsa fra i paesani, era morto Piero Corti.
Un uomo sempre disponibile a dare una mano per la sua Pontasserchio.
Una lunga malattia l’ha tenuto lontano dagli impegni che da sempre aveva sul territorio.
Sconforto nell’associazione “Pontasserchio e dintorni” dove era stato uno dei pionieri.
Il Carnevale uno dei maggiori eventi del paese lo vedeva protagonista perché metteva in mostra tutte le sue capacità manuali.
E’ rimasto negli annali il carro di Biancaneve e i sette nani, costruito con tutta la sua fantasia, o il vagone dei puffi e lui stesso vestito da puffo.
Il palco dove partiva la musica durante il carnevale era invaso da enormi mazzi di mimosa che non si è mai capito da dove venissero.
Ma la sua storia affonda nei palio “dei ciui” di Limiti, un evento di spessore che vedeva coinvolti decine e decine di paesani in costume storico e che purtroppo si è perso nel tempo; e come non ricordare la sagra dell’uva che per alcuni ha vivacizzato l’autunno paesano.
Ancora a Limiti iniziò più di venti anni fa da un idea di Sergio Di Maio non ancora Sindaco il torneo rionale di calcio “Città di Pontasserchio”, con il comitato di Pontasserchio che si era reso disponibile per dare un aiuto logistico alla manifestazione che allora prevedeva anche il settore dei ragazzi.
Nel memorial a ricordo di giovani paesani scomparsi tragicamente come Deborah Stefani, Sandro Ceccarelli, Marco Fabiani si ricordava anche Alberto Corti fratello di Piero, giocatore professionista e che ora è andato ad attenderlo alle porte del cielo.
In un gazebo attaccato ad una stanza in muratura vicino al campo era previsto un ristoro casereccio e Piero portava le acciughe marinate, il suo cavallo di battaglia e incredibilmente riusciva a finirle tutte.
Per ironia del destino nel giorno del funerale si è disputata la finale del torneo rionale di calcio che ha visto vincere proprio il rione Limiti.
Per l’occasione il Sindaco Di Maio l’ha ricordato al pubblico presente e prima del fischio d’inizio è stato osservato un minuto di silenzio.
Per ogni occasione e evento il Corti lasciava la sua impronta.
La bottega alimentari da Bitino (dopo la caserma dei carabinieri) era il punto di riferimento del paese anche per la sua funzione di centralino telefonico quando il telefono privato era un lusso.
Per la fiera del 28, così chiamata dai Pontasserchiesi (festa del Santissimo Crocifisso il 28 aprile) prima che venisse fagocitata dalla più grande Agrifiera, il paese era tutto un profumo di cioccolata fondente, pinoli e canditi, il più intenso proveniva dalla bottega di Bitino.
Lì trovavi da giorni Piero a preparare le torte insieme alla Gemma e la suocera Jole.
Un numero enorme e imprecisato di torte uscivano dal forno per andare a soddisfare i palati più raffinati.
L’alimentari non c’è più da tempo, la Iole se n’è andata a 104 anni e ora le torte, anche se alcuni le sfornano ancora buone, non sono più quelle di Bitino, una ricetta con il segreto delle vecchie massaie di Pontasserchio .
La vena artistica era inesauribile e si sprigionava al momento del Natale, anzi molto prima.
Tutti gli anni in una stanza della sua casa veniva costruito il presepe che nasceva dalle mani magiche di Piero.
Per mesi rimaneva alla vista di chi volesse andarlo a vedere ed erano in molti ad ammirarlo e per lui era gioia infinita.
Poi improvvisamente la malattia, la perdita delle forze e l’immobilizzazione a letto, un ossimoro per chi come Piero aveva mille cose da fare ed era persona instancabile.
Fino all’ultimo l’ha accudito la moglie Gemma che non gli ha fatto mancare niente con un amore dal sapore antico.
Anche i figli Marco e Lucia gli sono stati vicini e così la sorella Piera.
Al funerale nella chiesa di San Michele a Pontasserchio, piena di gente, è stato ricordato da Don Francesco Bachi, che abitava nella casa accanto a quella di Piero e lo aveva visto fanciullo prima di entrare in seminario, e che ha ricordato come a Piero piacesse stare con la gioventù facendosi nel gioco bambino come loro.
Nelle foto Piero nel mondo delle torte, Piero con il vagone dei Puffi e lui stesso Puffo, Piero alla sagra dell'uva e un bel primo piano di Piero.
Marlo Puccetti