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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

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Pisa, 17 marzo
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Comune di Vecchiano
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. . . quello che si crede sempre il migliore, ora .....
. . . la merxa più la giri, più puzza e te lo stai .....
. . . camminerebbe meglio se prima di fare il tetto .....
Ad un grosso trattore acquistato magari con l'aiuto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Maria Teresa Meli-Corriere della Sera
L’INTERVISTA: Renzi: «Non mi occupo del Pd, un errore non cercare di sfiduciare Salvini»

21/7/2019 - 12:45

Renzi: «Non mi occupo del Pd, un errore non cercare di sfiduciare Salvini»
L’ex leader Matteo Renzi dal Montana dove è stato invitato per una conferenza con leader e big della Silicon Valley, commenta: «Invece lo hanno fatto con Faraone...»

 Matteo Renzi è in Montana, nel Parco di Yellowstone, dove è stato invitato per una conferenza con leader politici e big della Silicon Valley. Tema: il futuro della società nel tempo della rivoluzione tecnologica.


Senatore Renzi, secondo lei si andrà alla crisi di governo?

«Più che una crisi di governo sembra una crisi di nervi. I due vicepremier hanno preso in ostaggio un Paese con le loro bizze adolescenziali. Noi facevamo le riforme, questi si fanno i dispetti».

Non crede che si vada ad elezioni?

«No. Vivono per le poltrone. Ci vuole dignità a lasciare un incarico. E la dignità è come il coraggio di don Abbondio: chi non ce l’ha, non può darsela. Il dramma è che il mondo corre veloce e l’Italia è ferma. Qui in America si discute di intelligenza artificiale, in Italia si parla del destino di Toninelli. E Toninelli con l’intelligenza, artificiale e non, non c’entra nulla».


L’opposizione che dovrebbe fare?

 «Farsi sentire di più. Io sono impegnato nella battaglia culturale contro il governo e le fake news. Facciamo formazione politica: starò alcuni giorni di agosto con gli Under 30, in una scuola che finanzio anche personalmente mettendo un mese del mio stipendio. Abbiamo prenotato per 100 ragazzi, siamo a 500 risposte. C’è fame di educazione e buona politica».


Chi parteciperà alla scuola come docente?

«Parole d’ordine: merito e talento. E poi sarà una scuola che punterà molto sulle donne: la responsabile è la professoressa Bonetti. E la prima lezione sarà quella della sindaca di San Lazzaro, in prima fila contro le cementificazioni, appena riconfermata con oltre l’80%: Isabella Conti è sindaca, avvocata, politica. Non se ne parla molto ma sono tantissime le donne di qualità in questo Paese: dobbiamo lavorare per rimuovere gli ostacoli alla loro affermazione. Del resto siamo stati i primi (e gli ultimi) a fare un governo con parità di genere».


Nicola Zingaretti l’accusa di fare «regolamenti di conti sul passato», in Sicilia Faraone è stato commissariato e la mozione di sfiducia proposta da Boschi e Ascani è stata respinta dal segretario. Che succede nel Pd? 

«Non mi occupo più del Pd. E suggerisco al segretario di occuparsi dell’altro Matteo, non di me. Non ho conti da regolare sul passato: i conti sul passato li ha regolati l’Istat quando ha mostrato che con le nostre leggi di bilancio l’Italia è cresciuta. Con quelli di prima, come Monti e Letta, e con quelli di ora come Salvini e Di Maio, no. Sono in pace col passato. E anzi sono felice che la fatturazione elettronica — tanto criticata quando la proponemmo alla Leopolda — abbia salvato l’Italia dalla procedura di infrazione. Le chiacchiere stanno a zero, il recupero dall’evasione invece cresce».


Renzi, scusi l’insistenza: perché il commissariamento in Sicilia o le polemiche sulla mozione di sfiducia a Salvini? 

«Io credo che se il ministro dell’Interno va in delegazione a Mosca con gente che chiede rubli ai russi e poi si rifiuta di venire in Parlamento l’opposizione abbia il dovere — non il diritto — di fare una mozione di sfiducia. Cosa altro deve fare un ministro per avere una mozione di sfiducia? Poi se i grillini lo salvano di nuovo, problema loro. Ma almeno noi facciamo opposizione!

Aver perso l’attimo per formalizzare la sfiducia a me è sembrato stravagante. E chi dice: “così si compattano”, non capisce che Lega e Cinque Stelle si compattano per le poltrone non per noi. Che poi il Pd Nazionale sfiduci Faraone e non Salvini è un errore. Ma io conosco Davide Faraone, so che è una roccia e che continueremo a lavorare insieme».


Lei pensa davvero di poter ridurre il suo impegno alla battaglia contro le fake news?

«Non è una battaglia di serie B, è la sfida più grande che c’è. I populisti non hanno idee. Le prendono a prestito dagli algoritmi in Rete. E costruiscono potenti narrazioni a senso unico. Non siamo provinciali: accade così in tutto il mondo. È Trump che attacca le deputate dem, è Johnson che attacca l’Europa, è lo stesso stile dal Sud America al Sud Est asiatico.

Chi viaggia per il mondo sa che siamo in presenza di un metodo. Da noi la Bestia di Morisi e Casaleggio hanno sdoganato l’aggressione contro di me e contro i miei: emblematico il caso delle banche. Ci hanno accusato di tutto e poi scopriamo che le leggi Salva banche le fa il governo Conte nel silenzio interessato degli addetti ai lavori.

Ecco perché la battaglia contro le fake news è innanzitutto una battaglia di educazione, di civiltà.

Ai ragazzi va chiesto di studiare: se uno vale uno, non studia più nessuno. E in nome del reddito di cittadinanza si insegna la pigrizia anziché l’impegno».


Renzi, lei continua a girare per conferenze in tutto il mondo. Come è vista l’Italia?

 «Non è vista. Moavero Milanesi è un ministro imbarazzante: ha più cognomi che idee.

Non sappiamo la nostra posizione sul Venezuela, sulla Libia, sul futuro dell’Europa, sui rapporti Cina-Usa, sulla Brexit. Il premier scrive lettere ai giornali per ricordare a se stesso di essere il premier. Lo dice sempre, sono il presidente del Consiglio: quasi non ci crede neanche lui. E Salvini è isolato a livello internazionale. Quanto agli investitori: non credono al governo, purtroppo.

Del resto come fai a credere a Di Maio che quindici giorni fa attacca i Benetton dicendo che il loro ingresso in Alitalia farebbe precipitare gli aerei e oggi plaude agli stessi Benetton? Il video delle frasi di Di Maio è diventato virale in Rete. Ma purtroppo lo vedono anche all’estero. E dicono: non ci fidiamo di voi. Un peccato, perché l’Italia ha tutto per essere protagonista.

Abbiamo una bellissima macchina ma il pilota non sa guidare. E così sfumano tante occasioni per le nostre imprese e per il nostro Pil».



Fonte: Maria Teresa Meli
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