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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

. . . bugiardo seriale e poco informato, te lo prendi .....
. . . bisogna perlomeno arrivare al sole di maggio .....
. . . il fatto che È l prima volta che viene presentata .....
. . . che il senatore Matteo Renzi dice e fa quella .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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passano gli anni
cambiano i volti belli
ma i tuoi occhi sono rimasti
quelli di allora
ed è nei tuoi occhi che vedo
l'amore che non è mutato

e .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
La Sinistra che non c'è
di Franco Marchetti
Casa per casa, strada per strada per dire cosa?

5/8/2019 - 16:32


Diceva Berlinguer, nel suo ultimo discorso prima di morire, “ dobbiamo andare casa per casa, strada per strada”.

Anche oggi avrebbe senso tornare a parlare con le persone casa per casa strada per strada. 

Il punto oggi, rispetto a ieri, è cosa dire.

Quando Berlinguer diceva queste cose, nonostante ci fosse un mondo che già si era messo in cammino per grandi cambiamenti , aveva ancora delle proposte da avanzare ai lavoratori, i pensionati, i giovani, e alle istituzioni fondamentali, quali la scuola e università, la sanità, la previdenza, affinché non fossero travolti a dal capitalismo economico finanziario che  stava sopraggiungendo  con grande impeto, ma anche valori fondamentali della nostra società.

Egli avvertiva i rischi che molti valori essenziali che abbiamo cercato di affermare nel corso di questi decenni venivano fortemente minacciati.  Come disse Luigi Pintor, egli non fece solo una scelta politica in favore della classe operaia, degli ultimi, egli si identificò con una causa ideale e ne fece il proprio modo di essere. 

Ma intravvedeva anche i soggetti coi quali misurarsi, e le proposte da avanzare, il discorso agli intellettuali  al teatro  Eliseo di Roma nel quale per la prima volta parlò della Austerità e che tanto fu denigrato allora, per Berlinguer doveva avere lo scopo di istaurare "una maggiore giustizia sociale, efficienza ordine ed una moralità nuova.”

Noi concepiamo l’introduzione di elementi di socialismo anche come condizione per mettere la democrazia definitivamente al riparo da ogni rischio di involuzione e di degenerazione per svilupparla oltre i limiti di classe che sono insiti nell’assetto sociale del capitalismo. 

Ecco la straordinaria attualità di una proposta che ha il valore rivoluzionario e di grande cambiamento anche oggi, vedendo quello che sta succedendo, una società fondata sul capitalismo finanziario in modo prevalente che ha accentuato ancora di più la divisione tra gli strati sociali, i poveri sempre di più e più poveri, i ricchi sempre di meno ma più ricchi. 

 In questi giorni sono stati pubblicati i dati della nostra economia e non solo ed emerge il dato drammatico della differenza tra il nord ed il sud del paese.

Scriveva Gramsci nel '24, nel suo famoso saggio sulla questione meridionale, “quello del mezzogiorno rimane un problema centrale di ogni rivoluzione del nostro paese (cambiamento oggi, aggiungo) di ogni rivoluzione che voglia avere un domani”.

Invece , purtroppo il domani non lo ha. 

Oggi invece assistiamo alla mancanza di una proposta politica che faccia intravedere una società diversa piu giusta. 

Quello che invece avviene oggi, è la politica della denuncia, dell’altro, di quanto male fa l’altro e di quanto bene faccio io, senza una proposta alternativa senza una idea forte, ed allora assistiamo all’avanzamento delle forze piu buie perché le persone senza una alternativa non sono disponibili a mettersi in gioco. 

Il sud si allontana dal nord, e la proposta del governo è l’autonomia delle regioni economicamente più forti dal resto del paese e chi la propone prende anche consensi da chi è penalizzato, si sta accentuando il gap del sapere tra i paesi che crescono ed il nostro paese, e nel nostro paese si trasforma la scuola in azienda, ha più finanziamenti chi ha più promossi, lasciando al macero gli altri ed i giovani se ne vanno, il paese invecchia ‘c’è bisogno di assistenza, di tutela, e noi aumentiamo i costi e riduciamo il personale, e su questa strada potremmo continuare.

Chi oggi governa decide anche l’agenda delle discussioni e degli argomenti, e le opposizioni vanno dietro in modo speculare, c’è una assenza di prospettiva soprattutto a sinistra perché ancora una volta, prigionieri del consenso non vogliamo farci i conti. 

L’esempio emblematico è in Toscana, tra poco si va al voto e l’unica discussione è sul chi si candida, ciò si rovesciano i problemi. 

Ecco , non c’è una alternativa, non c’è più come nel passato una alternativa. I cittadini non sono più persone ma sono elettori, e gli elettori vanno conquistati non per una causa di prospettiva, ma per i due minuti che entrano nella cabina esprimono il voto ed escono , ciò che sta facendo il governo, e l’opposizione oggi. 

Quando giovanissimo entrai al lavoro e feci il mio libretto, andai a lavorare i una officina meccanica a Marina, una officina che lavorava per la FIAT, eravamo una trentina di ragazzi dai 15 ai 20 anni, ed i capi officina erano due operai più anziani che provenivano proprio dalla Fiat.

Erano li perché il datore di lavoro, riconoscendo la loro alta professionalità, li assunse.

 

Seppi poi che erano due licenziati politici della grande azienda, cioè sul lavoro erano bravi, sapevano fare bene il loro mestiere, ma vennero licenziati insieme a tanti altri solo perché erano uno del PCI ed entrambi iscritti alla FIOM/CGIL,  entrambi come molti altri avevano in carico la famiglia, dovevano mantenere i figli.

Furono anni bui, poi trovarono il lavoro, si reinventarono.

Ma perché lo facevano? Perché si iscrivevano al sindacato o al partito, partecipavano anche alle assemblee sapendo che rischiavano il posto di lavoro?

Me lo sono domandato e lo ho chiesto a loro, ed a tanti altri che poi ho incontrato nella grande azienda: lo facevano perché c’era una prospettiva vera di cambiamento, perché quello non era il mondo migliore, ma c’era la possibilità di cambiare e non erano mai soli e se delle volte non sapevano rispondere c’era sempre qualcuno che lo faceva per loro, la grade comunità a sinistra nel lavoro. 

Ecco oggi è difficile andare strada per strada, casa per casa, perché al di là della denuncia manca una idea di società alternativa, manca una rappresentanza politica.

Le fasce sociali piu deboli, i giovani il meridione, non hanno più alcuna rappresentanza, ed una prospettiva non può essere costruita con chi è artefice e figlio della sconfitta.

Un grande rinnovamento prima di tutto nelle persone, non è il giovanilismo che conta, ma conta l’essere sempre giovani e moderni. 

C’è bisogno di tornare a leggere a studiare c’è bisogno di una grande umiltà e liberarsi dalle catene del consenso immediato. 

C’è bisogno di tornare a dire che lo studio deve essere garantito a tutti, il lavoro ed i suoi diritti, l’assistenza e la sanità, per fare questo dobbiamo avere il coraggio di dire che c’è una grande diseguaglianza nella redistribuzione delle risorse, oggi non più sopportabile, ma soprattutto c’è bisogno di tornare ad investire su sapere , perché in questi decenni si sono armate le persone di strumenti informatici ma in realtà rese più ignoranti e quindi anche più povere.

 

Tornare a parlare di Pace diritti avere una idea alta del mondo, il sistema di sviluppo attuale non è più sostenibile, se andiamo avanti cosi non ci sarà futuro per i nipoti. 

Insomma se vogliamo davvero ricostruire una prospettiva per un domani migliore, dobbiamo fare in modo di riportare le persone a rinunciare a qualcosa dell’oggi per il futuro, e per farlo dobbiamo acquisire la consapevolezza che ebbero i vincitori della seconda guerra mondiale, i quali dissero che se la tragedia non doveva più accadere nessuno doveva essere lasciato indietro, soprattutto gli ultimi, ecco dobbiamo riconquistare una società inclusiva .

 

 

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9/8/2019 - 15:50

AUTORE:
Franco

Antonino un pezzetto di orto lo ho non esageriamo, sto ancora aspettando di vedere quando dalle parole passi ai fatti senza l anonimato perche si capisce chi sei,

7/8/2019 - 18:03

AUTORE:
Antonino

Logorroico, prolisso, ridondante, ripetitivo.
Da ex sindacalista parla, parla ma non conclude, da ex vicesindaco si autoincensa, un orticello da pensionato glielo troviamo?.

6/8/2019 - 14:45

AUTORE:
Osservatore 1

...e anche Maozedong diceva...e poi morivan di fame i comunisti cinesi& come al tempo del buon Mikail Gorbaciov che intendeva riformare il comunismo dell'URSS ed ora l'ex capo del KGB risulta il più ricco d'Europa ed i cinesi comprano l'Inter da Moratti ed il Milan da Berlusconi e...il ristorante "Da Ugo sul Ponte" dai fratelli Marchetti.
Resto altresi convinto che Antonio Gramsci dopo 95 anni avrebbe aggiornato i suoi editti politici con..." gruppi Wazzappe estesi in tutti i continenti in tempo reale".
Sembrerà strano ma le statistiche dicono che milioni di persone nel mondo si ergono dalla povertà assoluta e millenaria.
L'India è la Cina non hanno un Maduro qualsiasi a guidare miliardi di persone verso la fame

6/8/2019 - 13:46

AUTORE:
befanotto

casa per casa, strada per strada una volta s'andava a cantà Befana e a mangià i cealini