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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
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Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Zingaretti, cronaca di una sconfitta annunciata
Una lotteria per Zingaretti la crisi di governo e la prospettiva delle elezioni anticipate.

14/8/2019 - 22:51

     Zingaretti, cronaca di una sconfitta annunciata

Una lotteria per Zingaretti la crisi di governo e la prospettiva delle elezioni anticipate.
Ci si era buttato a corpo morto una decina di giorni fa dopo la presentazione della mozione di sfiducia della Lega al suono di “Conte si rechi immediatamente al Quirinale e rassegni le dimissioni”.
La vocazione dirigistica di Zingaretti non prevedeva che le mozioni di sfiducia vadano discusse e votate in Parlamento, cosa che Conte, invece, ha preteso si realizzasse.
Per Zingaretti lo schema di gioco era semplice. Elezioni subito, liquidare i gruppi parlamentari a maggioranza renziana, dare sfogo a tutti gli aspiranti parlamentari che ne hanno sostenuto la candidatura alle primarie, ed aspirare ad un bel 25% con cui dichiarare la grande vittoria, rispetto al “ preteso disastro” del 4 Marzo 2018.


Quale conferenza delle idee, quale nuovo Pd, un bel ritorno al passato, imbarcando come candidati, scissionisti, fautori del No refendario, pezzi di Cgil, anche quelli No Tav.
Sappiamo che Zingaretti con la propaganda è riuscito a passare per vincitore nel Lazio dove ha perso l’8% e col 32%, grazie a Pirozzi che ha spaccato il centro destra, è riuscito ad essere partito di maggioranza relativo, perdendo la maggioranza assoluta che deteneva.
Ed ora stava cominciando ad organizzare l’esercito individuando con nettezza (!) il leader della coalizione (Gentiloni sì, Sala forse, Calenda chissà).
Del rapporto coi cinque stelle se ne sarebbe parlato alla prossima legislatura come Martina e la De Micheli ripetono ossessivamente in questi giorni. Quando si sarebbero liberato dell’ingombrante presenza renziana nei gruppi parlamentari.
Insomma era tutto pronto per andare in battaglia, forti del secondo posto, ottenuto alle Europee come perno di un’alternativa ridicola, visto che nei sondaggi il centro destra a trazione salvininana distacca il centro sinistra di almeno venti punti (47 a 27 più o meno).
Ma forse la vittoria salviniana sarebbe ancora più consistente se avesse dimostrato che tutto il sistema politico istituzionale si sarebbe piegato ai suoi desiderata, coi cinque stelle sull’orlo di una crisi di nervi, Forza Italia in disfacimento, ed il Pd pronto a farsi restringere nell’area del suo quarto di elettorato (il suo quarto di nobiltà).
Tutto pronto ed invece Renzi fa saltare il banco. Modificando non poco i suoi precedenti orientamenti, (anche perchè molto è cambiato nell’alleanza di governo, vedi il voto per la nomina della presidentessa Ue) ha lanciato la possibilità di continuare la legislatura con un governo che salvaguardi la tenuta dei conti e rientri nel negoziato europeo per la nomina della Commissione Europea con proposte filoeuropeiste.
Immaginarsi la disperazione di Zingaretti di fronte a tutto questo.
Ed alla sua solitudine visto che da Franceschini a Bettini la proposta ha un largo consenso.
Insomma , pur con le dovute differenze, il disegno convergente tra Salvini e Zingaretti è saltato.
Ed ora sono costretti entrambi a passare al piano B.
Salvini che non sa cosa fare, prospettando un approvazione farlocca della riduzione dai parlamentari che avrebbe come conseguenza non il voto ma la prosecuzione della legislatura per almeno un anno.
Mentre Zingaretti invoca l’unità ed il suo ruolo di segretario, visto che ormai sembra un corista che ha sbagliato spartito, e stride con la maggioranza degli altri.
Ma per questo ha provveduto Renzi perfidamente se vogliamo a ricordargli il suo ruolo e la sua responsabilità di direttore d’orchestra della polifonica Pd.
In caso contrario e se non cambia musica si troverà a musicare da solo coi tromboni.
P.S. A tutti quelli anche tra le fila renziane che affermano che la mossa di Renzi avrebbe compattato la destra, invitiamo a guardare quello che sta succedendo in Forza Italia ed a considerare la prospettiva totiana come un “sogno di mezza estate”.


Buon Ferragosto.

Fonte: PINO VINCENZO·MERCOLEDÌ 14 AGOSTO 2019
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