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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Pino Vincenzo
Dimissioni Di Maio, meglio chiamarle dimissioni del movimento cinque stelle

22/1/2020 - 19:58


Dimissioni Di Maio, meglio chiamarle dimissioni del movimento cinque stelle

Un capo politico che si dimette a cinque giorni da una scadenza elettorale così importante é un fatto di inusitata gravità.
Proviamo a ripercorrere i passaggi che hanno determinato politicamente questa decisione.
Si sa che Di Maio ha voluto sempre cavalcare la doppiezza nei cinque stelle. Da un lato abbarbicati al governo dall’altro a pretendere una libertà di movimento che ne garantisse un ruolo centrale ed altalenante nello scacchiere politico.
Questo schema é stato messo largamente in discussione dall’azione di Conte che ha chiuso qualsiasi ipotesi di cambio delle alleanze dopo la formazione del governo Pd cinque stelle.
Assumendo il ruolo di antiSalvini, in uno schema di contrapposizione tra destra e sinistra.
Ed ora l’ipotesi che vagheggia un ritorno ad un nuovo sodalizio con Salvini é nella disponibilità di Paragone e Di Battista e non più di Di Maio.
Era riuscito Di Maio a cercare di rilanciare un movimento cinque stelle parzialmente sganciato dall’alleanza strategica di governo per queste regionali.
Dopo la sconfitta in Umbria, cui volle come testimone Conte nella famosa foto di Narni, ha puntato tutto nel rilancio elettorale dei cinque stelle in piena autonomia presentandosi in solitaria, dopo aver preteso la consultazione Rousseau, sia in Emilia Romagna che in Calabria. A dispetto di Conte e di Grillo.
Ora che i sondaggi sono assai negativi rispetto a questa scelta, Di Maio se ne esce per non sobbarcarsi il peso di una sconfitta epocale nelle regioni citate.
Un segnale inequivocabile che insieme anticipa ed accelera la sconfitta del movimento nella prossima scadenza del 26.
E che si accompagna alla fuga quotidiana di parlamentari, di cui una parte, per motivi non nobili.
Insomma tutta l’impalcatura su cui ha costruito il suo successo il movimento cinque stelle é caduta giù. Pensate a quanto combinato per Bibbiano da Di Maio e che ha messo in sordina dopo l’accesso al governo.
Queste dimissioni, rassegnate certo in um momento non dignitoso per un capo politico con un combattimento immediato alle porte, non segnano solo una sconfitta personale del personaggio Di Maio.
Ma é il movimento cinque stelle “tutto” che é franato, schiavo delle sue contraddizioni.
Anzi Di Maio ha cercato di governarlo al meglio senza un programma degno di questo nome fatto solo di no e di sbandieramento di onestà che hanno originato un gruppo dirigente in larga parte scadente ed incompetente.
E la domanda che occorrebbe farsi ora é: quanto valgono da un lato Conte e Fico e Di Battista e Paragone dall’altro?
E quanto si trascinerà questa legislatura in cui gli attuali eletti non vogliono farsi schiacciare da tutto questo e godersi i tre anni di mandato che restano loro?
Certo per Zingaretti che aveva puntato tutto sull’alleanza “ strategica”coi cinque stelle é un brutto colpo.
Visto che poi lo schieramento che si sta formando al centro minaccia di avere a breve più consensi dei pentastellati.
E a queste condizioni l’idea di poter battere Salvini da parte di uno schieramento così debole é una chimera.

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23/1/2020 - 14:24

AUTORE:
Buo

E questa macedonia sarebbe un movimento di centro ? Calenda e Renzi neanche si parlano, la Bonino non la votano nemmeno i radiali. Vai vai e sei solo.

23/1/2020 - 7:26

AUTORE:
Lettore

...Azione di Carlo Calende, Italia Viva di Matteo Renzi e + Europa di Emma Bonino sono all'11,07% mentre i pentastellati erano sulla Pania ed ora sono al Rifugio Rossi diretti a Pisa con 4 metri sul livello del mare, c'è chi sale e chi scende e ultimamente la cosa è più veloce che nella prima Repubblica; vedi Belusconi e Renzi dal 40% al 4% e Salvini dal 4% al 40% e poi c'è il Di Maio sulla pendoligiana, voleva governare da solo, aveva dato la lista dei ministri a Sergio Mattarella prima del voto era contro Lega e PD si è associato con tutti e ha perso in tutti i sensi.
Mai dire mai e del doman non va' certezza.

23/1/2020 - 7:03

AUTORE:
Buo

O quale sarebbe lo schieramento che di sta formando al centro ?