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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
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Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Stefano Zecchi, filosofo e scrittore
I nuovi schiavi sono i prof: sottopagati e alla mercé dei genitori. Ridiamogli dignità

24/1/2020 - 20:58

Zecchi: I nuovi schiavi sono i prof: sottopagati e alla mercé dei genitori. Ridiamogli dignità


Il conflitto docenti-famiglie e la precarizzazione della figura dell’insegnante. Per Stefano Zecchi, filosofo e scrittore, i problemi della Scuola sono riferibili, principalmente a queste due tematiche.


“Tutti gli insegnanti hanno problemi con i genitori. – spiega Zecchi -Le famiglie pensano che le scuole siano un posto dove parcheggiare i figli e non un luogo di formazione. D’altra parte, si può dire che nella scuola non si vuol, tenere conto di cosa sia una famiglia. Famiglia e scuola sono istituzioni in difficoltà. In questa dinamica si fa poco riferimento alla figura paterna. Figura, invece, centrale nel rapporto tra scuola e studente. Perché ha, da sempre, un ruolo direi terzo, quasi distaccato. La madre invece più protettiva, appunto materna.

Ma il vero grande problema è la precarizzazione dei docenti e il loro essere sottopagati.

Poi naturalmente ci si lava la coscienza da questa vergogna organizzando ogni giorno che Dio comanda un convegno sull’Italia Paese della cultura. Si incominci, invece, a garantire dignità a chi insegna nella scuola ai nostri giovani, si comprenda che quella dignità deve essere garantita da uno stipendio che consenta di vivere con decoro, si cerchi anche di capire che, in una società di mercato come la nostra, un lavoro che non viene pagato come si deve è un lavoro che non viene tenuto in alcuna considerazione. Eppure si pretende dalla scuola, come è giusto che sia, importanti prestazioni per garantire educazione e formazione ai nostri figli. Così si arriva al grottesco: i genitori che contestano gli insegnanti per non aver capito il proprio figliolo che si è beccato un brutto voto. Poiché l’insegnante è socialmente considerato un poveraccio, ecco che monta in cattedra il genitore che spiega al docente quello che deve fare. Non c’è uno stipendio onorevole, si abbassa inevitabilmente la qualità della docenza, perché ormai, eccetto rari casi emozionanti, chi intende fare l’insegnante non ha trovato, purtroppo per lui, niente di meglio da fare. Si è proletarizzata la figura dell’insegnante.








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