L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Ieri mattina sono andato a fare un giretto a Bocca di Serchio, così, tanto per far due passi, anche di più. Un’occhiata alla barca, una ai cinghiali che attraversavano i campi dietro il “fu” complesso residenziale e poi una sorpresa straordinaria: dal lato sinistro della pista (?) lungo il Fosso delle acque chiare era scomparso quell’antiestetico prunoso siepone. Ora gli utenti della passeggiatina fino al muraglione potranno vedere il fiume, stranamente libero da pescatori, forse le 7 e 30 era un po’ prestino.
La spiaggia di là, con un mare stranamente piatto, era la solita di questa estate, aveva ripreso una sua quasi antica lunghezza, sebbene le tormente degli ultimi mesi avessero fatto arretrare considerevolmente la Bocca, ma la seconda cosa, ancor più appariscente, era la spiaggia di qua, quella della “fu” pista ciclabile, ridotta al minimo fino alla fine di gennaio ed ora bella come mai, bella da far costruire ai tanti fruitori domenicali un tepee di canne. Mi è venuto da ridere nel vedere apparire dalla sabbia un bel cavo telefonico e mi è venuta una salata battuta: ora diranno che chi costruisce i famigerati giacigli ci vuole anche il telefono! Può darsi.
Veloce ritorno casa, ci ritorno domattina.
Il domattina era stamattina, ma sul tardi, e…tutto diverso!
Il Serchio sbatteva sulla riva destra come il mare a Marina di Pisa sugli scogli, non si vedeva un’anima e il vento faceva paura. Il mare era di una forza da oltre la decina dei suoi gradi, le sue onde si infrangevano al limite della vegetazione, tutta la scena del giorno prima era completamente ribaltata. Solo lo scatto veloce permetteva di fare foto nitide perché la macchina fotografica mi ballava fra le mani dalle folate. Meglio rientrare.
Se all’andata ero passato lungo i pontili ora era meglio sotto vento dell’arginello e mi è venuta in mente un’altra considerazione: tutto cambia con la forza della natura, ma come mai non cambia mai la strada che arriva al casotto? Domani ci sarà nuovamente mare calmo e ci saranno nuovamente buche e anche “domallartro”!