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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Intervista di Annalisa Cuzzocrea, "la Repubblica"
Renzi: “Non servono poltrone ma cantieri. Il Governo adesso pensi al lavoro”

21/5/2020 - 10:57

Renzi: “Non servono poltrone ma cantieri. Il Governo adesso pensi al lavoro”


Intervista di Annalisa Cuzzocrea, "la Repubblica", 21 maggio 2020.

 
"L’ho chiamata vendetta, dovevo dire giustizia. È in nome della giustizia che, se avessi seguito solo il merito della questione, Alfonso Bonafede non sarebbe più Guardasigilli".

 Matteo Renzi si è fermato, ancora una volta, sul ciglio del burrone. Italia Viva non ha votato le mozioni di sfiducia che avrebbero fatto cadere il governo Conte."

Le poltrone possono tenersele, a me interessa la politica - giura l’ex premier - io voglio sbloccare i cantieri, una politica industriale, un’iniezione di fiducia che consenta al Paese di ripartire. Qui sta arrivando una crisi occupazionale senza precedenti, bisogna reagire".

Non ha molto senso dire a un ministro "lei ha sbagliato tutto e dovrebbe essere rimosso, ma voto contro la sfiducia", lo sa?"

Se sto sul merito, ha ragione lei: non ha senso. Noi condividevamo non solo la mozione di sfiducia di Emma Bonino, ma anche larga parte di quella del centrodestra. In più Bonafede è diventato ministro in nome del giustizialismo. Quattro anni fa diceva che un politico si deve dimettere anche solo se c’è un sospetto.

Folle.

Oggi il garantismo ha dato una lezione di stile ai giustizialisti. E poi c’è la politica. Una crisi oggi farebbe male al Paese".

Ha rinfacciato ai 5 stelle gli attacchi ricevuti in passato da ministri come Angelino Alfano e Federica Guidi. Ma non fu lei a chiedere all’allora ministra dello Sviluppo di dimettersi?"

È esattamente l’opposto.

Ricordo che ero negli Stati Uniti in missione e le dissi 'Fede, se vuoi andare avanti io ti sostengo totalmente'. Sapevo che l’indagine su Tempa Rossa non stava in piedi. Lei mi disse: 'Andrei avanti, ma devo tutelare le persone cui voglio bene'. Una delle mie soddisfazioni di questo periodo è stato chiedere a Federica di tornare in pista, dentro il cda di Leonardo".

Chiese le dimissioni della ministra Cancellieri."

Già. E lo rifarei oggi. Cancellieri aveva fatto una pessima telefonata a degli imputati. Inaccettabile. Ma questo non c’entra nulla con i casi di oggi".

Ha difeso le ragioni del sì alla sfiducia, poi ha votato no. In nome di cosa?"

Conte ha scelto di metterci di fronte a un bivio e io per l’ennesima volta ho scelto di mettere da parte le mie esigenze personali per mettere davanti l’Italia. E anche stavolta, come ad agosto per mandare a casa Salvini, siamo stati decisivi".

È sicuro non le convenisse cedere?"

Se guardo all’interesse di Italia Viva avrei dovuto far cadere il governo. Ma se guardo all’interesse dell’Italia no, abbiamo fatto bene. E del resto io faccio politica, non seguo i sondaggi. I sondaggi ti dicono quanto sei simpatico, i dati Istat ti dicono quanto sei competente. Mai avuto dubbi su cosa sia meglio".

Quindi ha deciso che il governo Conte non può cadere."

Eterno?

Macché, sarebbe la negazione della democrazia. Ma nella fase in cui siamo, con il lockdown appena terminato, oltre 30mila morti, disoccupazione verso il 15%, debito/pil verso il 160% penso che sarebbe stato irresponsabile aprire una crisi al buio. Noi siamo gente seria, con la testa sulle spalle".

Significava tornare al voto e rischiare di non avere più 50 parlamentari?"

Quanti ne prenderemo lo vedremo. Ma adesso non si va a votare, lo sanno tutti.

Quindi, premesso che non si va a votare per i prossimi tre anni...".

Questa è una sua tesi, potrebbe accadere."

Se si sciogliessero le Camere il compito del presidente della Repubblica sarebbe cercare una nuova maggioranza. In questo Parlamento la maggioranza si forma in un quarto d’ora. Ma non mi interessa arrivare lì. Quello che mi interessa è un lavoro serio, radicato, per affrontare i problemi. A me stanno a cuore gli italiani, non i litigi".

Crede riuscirete a lavorare con meno contrasti?"

Ho il dovere di credere nel presidente del Consiglio. Conte ha dato dei segnali su Irap, braccianti, grazie alla battaglia della mitica Teresa Bellanova, decreto legge al posto dei dpcm.

Ci sarà una commissione sulla prescrizione e noi nomineremo una donna, Lucia Annibali, e un tecnico, Giandomenico Caiazza.

La priorità ora è il piano shock e una politica industriale che faccia ripartire questo Paese. La mia preoccupazione è che con questa crisi di liquidità molti capitali arrivino dall’estero portandoci via le aziende. O che la malavita metta le mani sulle pmi in crisi al Centrosud. A questo bisogna pensare adesso

".Con un rimpasto di governo?"

Assolutamente no. Non me ne frega nulla dei posti di sottogoverno, mi interessano i cantieri, la politica industriale di questo Paese. Dopo di che devono capire che senza Italia Viva non c’è maggioranza".

E il ministero delle Infrastrutture a Italia Viva?"

No. Intanto sono amico di Paola De Micheli. L’ho voluta come sottosegretario al Mef, la stimo, le voglio bene. In più c’è un elemento politico. Non credo che il Piano Shock debba passare solo dalle infrastrutture, ma anche dall’edilizia scolastica, dal dissesto idrogeologico, dai lavori sulla fibra. Quindi: non di solo Mit vivrà il piano"

Cos’altro chiede al governo?"

Io parto da questa lettura della realtà.

Stiamo per entrare in uno tsunami occupazione. Occorre sbloccare i cantieri. Lo dico anche i 5 stelle e so che su questa cosa specifica dal punto di vista teorico c’è piena condivisione. Quel che serve è una visione più ampia di politica industriale. Su questo vorremmo dare una mano. Ho la presunzione di aiutare il governo pur non essendo il mio governo. Poi c’è l’enorme questione della scuola".

Cosa bisognerebbe fare?"

Quando ho chiesto di riaprire mi hanno preso per matto. Ora hanno tutti capito che quella richiesta era giusta. I dati sull’aumento della povertà educativa nelle periferie di Roma fanno paura. Forse sento il problema di più perché ho una moglie che insegna e tre figli che studiano, ma è impensabile che mio figlio debba dare la maturità e non sappia ancora come. Su questo noto finalmente segnali di risveglio da parte del Pd. Spero si possa fare insieme una battaglia. Se la scuola è la prima cosa che chiudi e l’ultima che riapri hai un gigantesco problema di questione educativa e di credibilità davanti ai ragazzi.

Ripartiamo anche in classe".







Fonte: Annalisa Cuzzocrea "la Repubblica"
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