none_o


L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . quanto ad essere informato, sicuramente lo sono .....
Lei non è "abbastanzina informato" si informi chi .....
. . . è che Macron vuole Lagarde a capo della commissione .....
"250 giorni dall’apertura del Giubileo 2025: le .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
di Vincenzo Marini Recchia
Serve la mossa del Re, dopo quella del cavallo.

5/6/2020 - 14:04

Serve la mossa del Re, dopo quella del cavallo.


Lo scarto tra la visione politico programmatica di Matteo Renzi e quella degli altri attori della politica italiana è abissale. Nell’ultimo suo libro, la mossa del cavallo, questo scarto si è ancor più allargato per via del segno programmatico, ancora più dettagliato che in altre sue precedenti fatiche e con qualche innovazione molto importante per tener dentro la sua strategia il meglio delle intuizioni positive del novecentesco movimento socialdemocratico tedesco, l’unico degno di questo nome.

Mi riferisco alla proposta di partecipazione agli utili e alla gestione di impresa dei lavoratori.
Navigare, come fa lui, nel mare agitato da venti populisti che raccolgono tutto il peggio delle pance – dal complottiamo demo-pluto-giudaico-massonisco , al settarismo delle varie aporie religiose; dal luddismo antindustrialista all’estremismo infantile dell’uno vale uno – è cosa che richiede una fede incrollabile sul segno prevalente del progresso oltreché un gran coraggio personale, essendo il bersaglio pressoché unico dei, solo apparentemente opposti, due fronti della dissipazione di un patrimonio nazionale costruito in secoli di procelloso progresso: l’indiscutibile e cosmopolita creatività individuale che non è mai riuscita a determinare una rappresentanza politica, culturale e sindacale, corrispondente al peso dei produttori della ricchezza, intesa in senso lato.
Non sarebbe dunque improbabile doversi rassegnare - guardando alla nostra storia nazionale - all’idea che il destino di uno come Matteo Renzi sia quello dei grandi predicatori laici, riformisti e liberaldemocratici: “vox clamantis in deserto”.
Pare, questa, una convinzione non banale, di quanti gli addebitano l’errore fatale di non aver “rotto” lo schema dopo il voto europeo del 2014.
Tuttavia credo, anche accogliendo questo filone interpretativo del quadro politico nazionale, che il carattere strutturale di sistema, della crisi del nostro assetto istituzionale, offra al senatore di Firenze, un’altra occasione per sfuggire a un destino di minoritarismo illuminato.
Giustamente l’ex segretario del PD ha denominato il cuore della sua proposta economica come “Piano shock degli investimenti nelle infrastrutture”.

Probabilmente, stante il precipitare congiunto di ben tre crisi – sanitaria, economica, giudiziaria – sulla vecchia architettura costituzionale, il sistema, se non vuole degradare in una deriva di tipo argentino/venezuelano, per uscire dallo stallo ha bisogno di un altro tipo di shock, di qualcosa che comunque imponga al turbolento sistema dei partiti un bivio immediato.
Nessuno degli analisti più ragionevoli concede un soldo di stima alle attuali leadership dei partiti e, tuttavia, appare abbastanza incontestabile l’emergere, faticoso ma vivace, di seconde linee che chiedono un cambio radicale di regole nella vita di tutte le rappresentanze. Un sistema partitico sindacale ridottosi, per alimentare il consenso elettorale - a destra come a sinistra - a mero specchio delle bardature burocratico corporative e amministrative non potrà mai trovare la soluzione alla crisi di sistema: in quanto specchio fa parte del problema.
Le parole del Presidente della Repubblica sulla necessita di una coesione morale che vada oltre il balbettio corrente della politica appaiono, finora, come quei richiami con i quali consentire ma che non sembrano produrre lo scatto auspicato.
C’è chi può rompere questo circuito vizioso dove gli opposti fanno ammuina urlandosi addosso per acconciarsi subito dopo ad agitare le loro identitarie parole d’ordine?
C’è ed è ancora lui, il senatore Matteo Renzi.
Ha una estate a disposizione per valutare il valore storico della rottura definitiva con il trasformismo e il consociativismo e per verificare quante e quali forze sono radunabili prima del precipitare in un disfacimento inesorabile mistificato dalla retorica del rischio pandemico.







+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

6/6/2020 - 12:55

AUTORE:
Siculo di Mazzara

La mossa del cavallo e' il titolo di un fortunato libro di Camilleri...per cui anche per distinguere forse era più appropriato. "La mossa del cavallo a dondolo"

5/6/2020 - 16:07

AUTORE:
Elettore prossimo

...ti stanno ad ascoltare te in Europa e a Roma.
Intanto hanno imparato a copiare; vedi anche Grillo dal no Vaccini al si Vax, dal no Tav al si Tav, dal no acciaio, al no allevamento di cozze proposto da una ministra a 370 gradi li al posto della più grande acciaieria europea, dal no governo con i bibbianesi, al si dei 6 ministri PD, 2 di IV,1 LeU dal no ricoverifand al si, dal ritorno alla lira al bene gli euro che arrivano dall'Europa.
E così Zingaretti e Conte; fan passare una settimana o due e poi; bene il piano sciokke da 120 miliardi per riaprire quel che Toni-Nelli aveva chiuso...se poi Giorgetti e Carfagna si liberano dagli stracotti che hanno ora a capo; nel 2023 daranno una mano al nuovo governo liberaldemocratico fermato dai vecchi comunisti.
Non occorre essere sempre capo del Consiglio dei ministri, basta che facciano come chi ha governato nel modo migliore nei ultimi 30 anni...nonostante Alfano, Lupi e la Lorenzin che gli rammentavano: se dici e fai ancora cose di sinistra, ti mandiamo a casa.
Invece a casa lo mandarono: tre ex segretari del PD, il presidente dei deputati PD Speranza, il governatore Rossi, il deputato Fontanelli ed altri rinnegati*
Si rinnegati perchè sono già al secondo o terzo partito che rinnegano: Articolo 1 ed ora pare vogliano eliminare (rinnegare) anche LeU (Liberi e Uguali) per ritornare nella "ditta" bersaniana, rinnegata perchè lo smacchiatore di giaguari non ne era più a capo.
Volevano chiappà Buti con la scissione 10 giorni prima del voto e son rientrati in Parlamento grazie alla Meloni che riusci a far abbassare il quorum dal 5% al 4% altrimenti loroli erano a fa ranocchi insieme a Rivoluzione Civile con Ingroia Antonio-Bertinotti Fausto-Di Pietro Antonio e Angelo Bonelli dei Verdi.

Rinnegato*
Persona che rifiuta o ha rifiutato la propria adesione a un'idea religiosa o politica precedentemente accettata (con un tono di accentuata riprovazione).

5/6/2020 - 14:49

AUTORE:
Curioso

Se è per quello non sembra che i grandi analisti diano un soldo anche al Senatore. D'altra parte, a uno che propone di tassare al 15 %, il contante in nero nascosto chissà dove, che credibilità vuoi dare. Vecchia ricetta di berlusconiana memoria.
Chi potrà mai avere tanto contante nascosto se non le varie mafie italiche. Così, con questo bel giochino, si riciclano tanti soldi sporchi, spesso di sangue e sfruttamenti vari, e siamo tutti contenti. Più che del cavallo, pare la mossa del c....