In questo nuovo articolo di Franco Gabbani le vicende storiche, incentrate tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, travalicano i confini della Valdiserchio, come già accaduto in diverse occasioni, e d'Italia, espandendosi in Europa.E' la storia di un giovane costretto a seguire la carriera militare per problemi e ripicche amorose, con l'inevitabile nefasta conclusione, raccontata utilizzando le stesse parole dell'ussero, che ci danno uno spaccato di un'esistenza iniziata negli agi della famiglia gentilizia e terminata sui campi di battaglia
GIÀ.. E IL REFERENDUM? PENSO CHE AL REFERENDUM VOTERÒ NO.
Si è fatta una propaganda enorme sul costo (come se fosse solo quello il problema) del Parlamento per arrivare ad una "ciofeca" di provvedimento "populista" per ridurre il numero dei parlamentari.
Le riforme serie per essere efficaci dovrebbero essere inserite in un quadro di semplificazione che aumenta l'efficienza degli stessi organi, cosí non è stato fatto, preferendo rincorrere qualunquismo e populismo, e aumentando con ciò la distanza tra i cittadini e i loro rappresentanti, che avranno ancora più difficoltà a raccordarsi con il territorio di cui sono espressione (Rapporto tra cittadini ed eletti).
Saranno i così le "oligarchie" dei partiti a contare di più, altro che il "popolo"! I meccanismi di funzionamento restano infatti gli stessi, due organi "doppioni", due sedi, due presidenze, due uffici di presidenza, due apparati e segreterie, tempi doppi di funzionamento per l'approvazione delle leggi, doppie procedure etc. "Ma così si riducono i costi" si dice.. Bene, per chi non lo sa il Parlamento incide sul bilancio dello Stato per lo 0,21%, capito bene? Non il 21... lo 0,21%.., e la maggior parte dei costi è determinata semmai dai meccanismi di duplicazione che ho citato, che comportano impiego di risorse e personale, che al contrario restano inalterati. Altra cosa sarebbe stata abolire il Senato, trasformandolo in "camera delle Regioni", al posto della "conferenza Stato-Regioni" (Altro organo che rimane) nel quale le Regioni stesse avrebbero trovato un coordinamento tra loro più funzionale e più efficace, e l'abbiamo visto con il Covid di quanto ce n'è bisogno... Ma il populismo non si ferma, ed ora anche chi non è d'accordo non si pronuncia perché teme di perdere consenso, ecco perché è stato sbagliato accorpare il referendum con le elezioni, cosa che la stessa costituzione indica di non fare, una forzatura bella e buona. sostanza chi aveva un collegio elettorale di 200.000 cittadini con la riforma lo avrà di 400.000 con maggiori difficoltà per seguire il territorio di appartenenza, altro che avvicinare la politica ai cittadini...
L'ultima furbata è stata quella di abbinare il referendum con le elezioni regionali, infatti non ne parla nessuno, quando invece le riforme costituzionali richiederebbero un approfondimento adeguato e specifico appositamente dedicato.
Per questi motivi penso che al referendum voterò NO, non mi faccio prendere in giro, voi fate come volete